lunedì 23 luglio 2012

Padre Lombardi smentisce i nomi di altri indiziati. Sardi, Clemens e Stampa degni di stima. Anche la Segreteria di Stato smentisce i nomi dei complici (Izzo)

VATICANO: PADRE LOMBARDI SMENTISCE NOMI ALTRI INDIZIATI


Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 23 lug. 



Il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, smentisce categoricamente i tre nomi di eventuali complici del Corvo pubblicati oggi da un quotidiano sulla falsa riga di un articolo del Die Welt.
Con notevole durezza, la nota del portavoce vaticano rileva come sullo stesso quotidiano "l'informazione su tutta questa vicenda sia stata particolarmente inspiegabilmente caratterizzata da interventi che ha dovuto ripetutamente e pubblicamente smentire". 

"Ricordo semplicemente - elenca - alcune occasioni piu' evidenti. 
La presunta intervista (mai esistita) con la moglie di Paolo Gabriele poco dopo l'arresto (27 maggio); l'intervista con un monsignore non identificato in cui si affermava l'esistenza di una (assolutamente inesistente) equipe di "relatori" coordinata da una donna, che doveva riferire direttamente al Papa (28 maggio); l'articolo su un presunto 'hacker' (assolutamente inesistente) consulente informatico del Vaticano improvvisamente scomparso (14 giugno); l'indicazione di tre nomi di cardinali che sarebbero stati interrogati dalla Commissione cardinalizia (falso in tutti e tre i casi) (19 giugno)". 
E "ora - conclude - questo articolo copiato in modo praticamente letterale dal tedesco una settimana dopo, che addita intenzionalmente come 'complici' tre persone degne di stima e rispetto sembra colmare la misura". 


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VATICANO: PADRE LOMBARDI, SARDI, STAMPA E CLEMENS DEGNI STIMA

Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 23 lug.


I tre antichi collaboratori di Joseph Ratzinger tirati in ballo come presunti complici di Paolo Gabriele, e cioe' il cardinale Paolo Sardi, il vescovo Joseph Clemens e la signora Ingrid Stampa, sono "tre persone degne di stima e rispetto". 
Lo afferma il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, per il quale il quotidiano "che li addita intenzionalmente come complici" scrive il falso e compie una grave scorrettezza, con un comportamento che fa seguito ad altri 'scoop' smentiti e che per padre Lombardi "sembra colmare la misura".
Padre Lombardi smentisce categoricamente anche la circostanza riportata nell'articolo che i tre antichi collaboratori di Joseph Ratzinger siano stati allontanati "dai loro incarichi". 

"Il cardinale Sardi - infatti - ha terminato il suo compito in Segreteria di Stato quando aveva ormai compiuto i 75 anni, la signora Stampa continua a lavorare in Segreteria di Stato, e monsignor Clemens e' segretario del Pontificio Consiglio dei Laici da diversi anni ed e' falso che abbia ricevuto dal Papa una lettera come quella descritta nell'articolo di Die Welt" (lettera cui il quotidiano italiano "fa riferimento solo indirettamente").
A padre Lombardi non basta certo "l'affermazione, fatta per dovere dal quotidiano: 'com'e' ovvio, per tutti vale la presunzione di innocenza'". "Alla luce dell'articolo e della sua presentazione - sottolinea - essa appare perlomeno ipocrita".
"L'articolo di Die Welt - spiega Lombardi - non era stato ripreso finora dalla generalita' della stampa tedesca, che ne aveva giustamente riconosciuto l'evidente parzialita' e la grave responsabilita' di indicare alcune persone come corresponsabili senza argomenti oggettivi". "Per questo - chiarisce il portavoce - non avevo ritenuto opportuno reagire ad esso con decisione".
Nell'occasione padre Lombardi ricorda anche di aver "ripetuto molte volte che il fatto di essere sentiti da una commissione nel corso delle sue indagini non significa in alcun modo essere sospettati". 

"Era ovvio - dunque - che le tre persone indicate nell'articolo possano essere state ascoltate, ma cio' non dice nulla sul loro essere sospettate di corresponsabilita' e 'complicita'', come afferma, fatto di estrema gravita', il rimando in prima pagina del giornale". "La frase del card. Herranz sulle 'sorprese' dell'inchiesta aveva - assicura Lombardi in accordo con lo stesso Herranz - il significato opposto a quello che gli e' stato attribuito, cioe' le 'sorprese' alla fine sarebbero state quelle di molti giornalisti che si erano immaginati spiegazioni infondate". E, scandisce il gesuita, "cio' vale anche per questo articolo".
"La mia prudenza nel parlare delle indagini e delle persone - confida infine il direttore della Sala Stampa della Santa Sede - e' sempre stata motivata dalla stessa ragione: il rispetto del segreto sulle indagini e della comunicazione dei risultati da parte delle legittime istanze nel tempo e nel modo debito, opponendomi a indiscrezioni parziali e incontrollate i cui risultati deleteri sono sempre evidenti". 

"Certamente - conclude Lombardi - non ha alcun senso mettere in collegamento la mia prudenza con quanto affermato oggi in questo articolo, di cui il minimo che possa dire e' che ritengo gravissimo gettare simili sospetti su persone degne di rispetto, che hanno svolto con impegno molti anni di servizio totalmente dedicato alla persona del Santo Padre". 


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VATICANO: ANCHE SEGRETERIA DI STATO SMENTISCE TRE NOMI COMPLICI

Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 23 lug. 


"La Segreteria di Stato esprime ferma e totale riprovazione" per le affermazioni sui possibili complici di Paolo Gabriele "non fondate su argomenti oggettivi e gravemente lesive dell'onorabilita' delle persone interessate, da molti anni al fedele servizio del Santo Padre". 
Lo afferma una nota della Sala Stampa della Santa Sede
"Il fatto che non siano stati ancora resi noti i risultati delle indagini da parte delle autorita' a cio' deputate, non legittima in alcun modo - si legge - la diffusione di interpretazioni e tesi non fondate e false. Non e' questa l'informazione a cui il pubblico ha diritto".
La nota ufficiale diffusa poco dopo le ore 13, fa riferimento "a quanto pubblicato in questi giorni in articoli di stampa apparsi in Italia e in Germania sulle indagini per la vicenda della diffusione di documenti riservati, articoli che insinuano gravi sospetti di complicita' da parte di alcune persone vicine al Santo Padre".
In precedenza sul tema era intervenuto il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, smentendo categoricamente le notizie sull'identita' degli eventuali complici di Paolo Gabriele ed elencando tutte le smentite fatte nelle scorse settimane e presunte rivelazioni pubblicate da un quotidiano italiano.



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