giovedì 31 maggio 2012

Milano, sotto l'arcivescovado è parcheggiata la Papamobile: foto Repubblica

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Il Papa: Maria ci invita a credere che le difficoltà preparano una primavera annunciata nel Risorto (Ambrogetti)

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Il Papa domani a Milano, pausa dell'affaire Vatileaks


Vaticano/ Il Papa domani a Milano, pausa dell'affaire Vatileaks


Da inizio prossima settimana interrogatori formali a maggiordomo


Città del Vaticano, 31 mag. (TMNews) 


'Milano attende il Papa', è l'apertura dell''Osservatore romano'. 
Benedetto XVI da domani a domenica si reca nel capoluogo lombardo per l'incontro mondiale delle famiglie. L'appuntamento, previsto da diversi mesi, cade nel bel mezzo dell'affaire Vatileaks, la fuga di documenti riservati della Santa Sede culminata nel libro di Gianluigi Nuzzi 'Sua Santità', nell'arresto del maggiordomo del Papa, e in una serie di "illazioni" di stampa denunciate all'udienza generale di ieri da Benedetto XVI in persona. Il Papa, chissà se con un sospiro di sollievo, lascia per tre giorni Roma e i veleni del Vaticano.
Dell'indagine la Santa Sede tornerà a occuparsi a pieno ritmo dalla settimana prossima. Inizieranno solo lunedì o martedì - su istanza dei suoi legali - gli interrogatori formali del maggiordomo Paolo Gabriele, arrestato mercoledì della settimana scorsa. L'assistente di camera del Pontefice, intanto, ha già avuto diversi, ampi colloqui con i suoi avvocati, i quali comunicano con i giornalisti attraverso la sala stampa vaticana. I tempi non sono accelerati neppure per la commissione cardinalizia che su mandato diretto del Papa - e a prescindere dalla "pressione mediatica", precisano in Vaticano - sta realizzando discretissime audizioni a tutti i livelli della gerarchia vaticana, monsignori e cardinali inclusi. Nessuna fretta, almeno apparentemente, neppure per il nodo della cooperazione tra inquirenti italiani e vaticani per interpellare altri 'corvi' di nazionalità italiana.
Il portavoce vaticano ha smentito in mattinata che siano in corso operazioni della gendarmeria vaticana su territorio italiano ed ha smentito anche che siano già partite rogatorie verso l'Italia. Nel pomeriggio la conferma è arrivata dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Malaschini, intervenuto in aula alla Camera per rispondere all'interrogazione urgente del deputato Pdl Renato Farina, che ha denunciato "una sorta di complicità implicita" delle istituzioni italiane con le fughe di carte riservate pubblicate in un paese, l'Italia, "dove si usa tranquillamente la stampa per crocifiggere delle persone; ci sono anche implicati dei cittadini italiani, i quali hanno visto violata la loro intimità".
 I cardinali italiani fanno quadrato attorno al Papa. Scola (Milano) e Antonelli (pontificio consiglio della Famiglia) firmano il loro benvenuto a Milano sull''Osservatore romano'. Ravasi (pontificio consiglio della Cultura) e Vegliò (pontificio consiglio dei migranti) hanno rilasciato interviste per esprimergli solidarietà sulla vicenda Vatileaks. Sempre sul giornale vaticano un articolo di uno psicologo sul perdono nelle "famiglie" sembra quasi suggerire che l'arresto del maggiordomo possa concludersi con un atto di grazia del Papa.
Il Pontefice, di certo, ieri ha messo un punto alla vicenda. Il suo intervento sulle "illazioni" dei mass media, in piazza San Pietro a conclusione dell'udienza generale, è stato un messaggio chiaro e forte. Nella "fiducia" rinnovata ai suoi più stretti collaboratori tutti, dentro e fuori il Vaticano, hanno letto una conferma tanto del suo segretario personale, monsignor Georg Gaenswein, quanto del cardinale Tarcisio Bertone. Se qualcuno sperava di accelerare il pensionamento del segretario di Stato tramite Vatileaks, sembra avere ottenuto il risultato opposto. E questo nonostante più di uno, nella Curia romana, ritenga che all'origine della - criminosa - fuga di notizie vi sia la protesta verso uno stile di governo poco permeabile ai consigli collegiali. Con Bertone, sostengono alcuni, si è affievolito il principio del contraddittorio, "audiatur et altera pars" (si ascolti anche l'altra parte). E, per farsi ascoltare, qualcuno si sarebbe rivolto direttamente al Papa, qualchedunaltro avrebbe fatto filtrare le carte oltre le mura leonine. E qualcuno starebbe continuando a farle filtrare, come lascia supporre la pubblicazione di nuovi 'leaks' sull''Espresso' in edicola domani.


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CONCLUSIONE DEL MESE MARIANO: PAROLE DEL PAPA

Il Papa: "Tutti abbiamo sempre da imparare dalla nostra Madre celeste: la sua fede ci invita a guardare al di là delle apparenze e a credere fermamente che le difficoltà quotidiane preparano una primavera che è già iniziata in Cristo Risorto"

Fra la documentazione rinvenuta in casa di Gabriele ci sarebbero anche documenti scritti in tedesco (Adnkronos)


Vaticano: trovati documenti in tedesco in perquisizioni maggiordomo Papa


Citta' del Vaticano, 30 mag. (Adnkronos) 


Le indagini sulla fuga di carte riservate dal Vaticano e dal tavolo di lavoro del Papa si stanno concentrando in questi giorni sul materiale sequestrato nell'appartamento dell'assistente di camera di Benedetto XVI, Paolo Gabriele. Fra la documentazione rinvenuta nel corso delle perquisizioni e ora all'esame dei magistrati della Santa Sede, ci sarebbero, a quanto apprende l'Adnkronos, anche documenti scritti in tedesco, la lingua parlata dal Papa, e da pochi altri stretti collaboratori, ma non dallo stesso Gabriele.
Dunque il materiale al vaglio degli investigatori in questi giorni - le indagini sono cominciate mercoledi' scorso - risulta particolarmente interessante e delicato allo stesso tempo. Nella giornata di oggi, inoltre, e' stato annunciato da padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa della Santa Sede, che gli interrogatori del maggiordomo del Pontefice non cominceranno prima della settimana prossima, forse tra lunedi' e martedi'. Perche' questo avvenga, infatti, l'avvocato di Gabriele, Carlo Fusco, dovra' avanzare istanza formale. In questi giorni l'indagato sta infatti avendo diversi colloqui con il suo legale e ha dichiarato pero' la propria intenzione di collaborare ad appurare la verita' su quanto e' avvenuto.


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Intrigo in Vaticano. Le carte segrete di monsignor Pietrino Principe (Panorama)

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Sarà dedicato ai terremotati il concerto con il Papa alla Scala

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Governo conferma: Nessun coinvolgimento su Vatileaks


Vaticano/ Governo conferma: Nessun coinvolgimento su Vatileaks

Roma, 31 mag. (TMNews) 


Il governo italiano ha confermato che, "al momento, non c'è stato alcun coinvolgimento" dell'esecutivo nelle indagini sulla fuga di documenti riservati del Vaticano soprannominata Vatileaks.
Il deputato Renato Farina (Pdl) ha presentato un'interrogazione urgente, affermando di aaver criticato la pubblicazione "non solo e non tanto del libro a firma di Gianluigi Nuzzi" ma sul 'Corriere della sera' e su 'Sette' con "una diffusione straordinaria di quella che è una corrispondenza privata". 
Per Farina, è emersa "una sorta di neutralità etica dinanzi a questi fatti che, fino ad ora, ha caratterizzato le prese di posizione di un Governo, che, spesso, parla di tutto, su tutto, su qualsiasi fatto di rilievo (come sulla questione relativa al calcio, se debba essere sospeso e poi ripreso) e non, invece, su questioni che attengono alle libertà fondamentali".
Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Antonio Malaschini ha risposto, a nome del Governo, che, "svolta la dovuta istruttoria presso le amministrazioni competenti, si può affermare che, al momento, non c'è stato alcun coinvolgimento del Governo italiano nella vicenda descritta nello strumento ispettivo, e non risulta essere stato posto in atto alcun passo diplomatico da parte della Santa sede in materia".


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IL PAPA A MILANO: I VIDEO, I SERVIZI, LE FOTO ED I POCAST

VISITA PASTORALE DEL SANTO PADRE A MILANO (1 - 3 GIUGNO 2012): LO SPECIALE DEL BLOG

VIDEO INTEGRALI
FOTO

La famiglia Tumco a pranzo col Papa: foto Repubblica

Santa Messa del Papa a Bresso: foto Corriere (1)

Santa Messa del Papa a Bresso: foto Corriere (2)

Un milione a Bresso per Benedetto XVI: foto Ansa

Il Papa a Bresso: foto Repubblica

Veglia a Bresso: foto Corriere

Veglia a Bresso: foto Tgcom

I fedeli verso Bresso: foro Corriere

Il Papa e le Autorità: foto Corriere
San Siro, Zanetti e Baresi col Papa in dono le magliette di Inter e Milan: foto Repubblica

Il Papa a San Siro: foto Corriere

Il Papa in Duomo: foto Corriere

Il Papa a San Siro: foto Repubblica


Il Papa a Milano: foto Ansa

Il Papa alla Scala: foto Corriere

Il vento gioca con il Santo Padre: foto Repubblica

Il Papa a Milano: foto Repubblica

Il Papa a Milano: foto Corriere


Il Papa a Milano: i preparativi (Corriere)

La Bandiera Vaticana sulla Madonnina (Repubblica)

Bresso, il palco del Papa (Repubblica)

Milano, sotto l'arcivescovado è parcheggiata la Papamobile: foto Repubblica

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Benedetto XVI a Milano - VII Incontro Mondiale delle Famiglie - Parole del Papa alla preghiera dell'Angelus, 3 giugno 2012



   


Benedetto XVI a Milano - VII Incontro Mondiale delle Famiglie - Incontro con le autorità civili, militari e imprenditoriali, 2 giugno 2012

Benedetto XVI a Milano - VII Incontro Mondiale delle Famiglie - Incontro con i Cresimandi, 2 giugno 2012


Benedetto XVI a Milano - VII Incontro Mondiale delle Famiglie - Celebrazione dell'Ora Media - OMELIA, 2 giugno 2012

Benedetto XVI a Milano per il VII Incontro Mondiale delle Famiglie. Discorso alla cittadinanza, 1° giugno 2012

Lombardi, raffica di smentite (Speciale)

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Incontro mondiale delle famiglie: l'impegno della comunità "Nomadelfia" e dell'Unitalsi


Incontro mondiale delle famiglie: l'impegno della comunità "Nomadelfia" e dell'Unitalsi


Al piano inferiore del grande complesso di "Fieramilanocity", del capoluogo lombardo, sono dislocati gli stand della “Fiera della famiglia”, uno spazio espositivo di 8 mila metri quadrati dove associazioni italiane e internazionali che lavorano a sostegno delle famiglie spiegano a chiunque si fermi il loro tipo di missione. Fra loro, c’è anche lo stand di “Nomadelfia”, la comunità fondata negli anni Quaranta del Novecento da don Zeno Saltini, dove la legge che vige è quella della fraternità. L’inviato a Milano, Alessandro De Carolis, ha chiesto a Paolo, un giovane “nomadelfo”, il perché della sua presenza all’Incontro delle famiglie: 


R. – "Nomadelfia" porta l’esperienza di famiglie che vivono la loro scelta di essere famiglia come Sacramento, sicuramente, come tutte le famiglie cristiane; è una famiglia che è aperta all’accoglienza di figli in disagio familiare: tutte le famiglie di "Nomadelfia" sono aperte all’accoglienza di minori in disagio familiare. E’ una famiglia che è aperta ad altre famiglie perché vive in gruppi di famiglie. Tre o quattro famiglie che condividono la vita di tutti i giorni per potersi aiutare e per creare relazioni migliori tra le famiglie stesse.


D. – Tu sei un giovane che sta costruendo la sua vita; in questi tempi, spesso senti parlare di famiglia in crisi. Che esperienza fai, invece, a "Nomadelfia"?


R. – La mia esperienza personale – io sono il primo figlio di 13 fratelli, tra nati e rinati nel matrimonio – è quella di una famiglia "allargata" da tanta gioia, tanti impegni… sicuramente la gioia è più grande, perché Dio è amore e Dio porta questa gioia anche nella famiglia. E se sappiamo affidarci a Dio, poi tutto diventa più facile: anche vivere i rapporti familiari, superare le crisi che ci sono, sicuramente però nell’ottica di una vita vissuta per gli altri, in un rapporto continuo con Dio.


D. – Voi crescete, a "Nomadelfia", alla quotidiana scuola di don Zeno, che è il vostro fondatore. Secondo te, se oggi fosse qui, al raduno di Milano, in mezzo a queste migliaia di famiglie, cosa potrebbe dire loro?


R. – Don Zeno proporrebbe alle famiglie sicuramente di unirsi, di formare un popolo cristiano che sia un segno vero della presenza di Cristo in terra. Chiederebbe di essere coerenti con il messaggio cristiano; chiederebbe un’integrità di vita e sicuramente questa potrebbe essere una grande testimonianza per questo mondo che ha perso le basi su cui poggiare le gambe, per cui tutto diventa fluido e niente è più stabile. "Nomadelfia" è un piccolo popolo – siamo quasi 300 persone – che però ha a suo fondamento basi solide: il Vangelo e la Parola di Dio.


Il Congresso internazionale sulla famiglia si sposta oggi da Milano in varie città e diocesi della Lombardia. In provincia di Lecco, in particolare, si svolge nel pomeriggio una tavola rotonda dal titolo “Famiglia, lavoro e mondo della disabilità”. Tra le associazioni che si occupano di questo delicato aspetto figura l’Unitalsi, presente all’Incontro mondiale delle famiglie. Alessandro De Carolis ne ha parlato con Gabriella Zanco, da molti anni volontaria ed ex responsabile di sezione dell’Unitalsi: 


R. – L’Unitalsi come progetto ha l’assistenza ai disabili, ma non dimenticando le famiglie che sono con i disabili perché dobbiamo sempre fare mente locale che ogni disabile ha alle spalle una famiglia che condivide le sue aspettative, i suoi dolori e le sue gioie. Per cui mi è sembrato giusto che l’Unitalsi fosse presente all’incontro delle famiglie proprio per dare un segno tangibile della sua missione.


D. – Soprattutto in Occidente si parla tanto di disgregazione di valori e questo potrebbe andare a scapito della sensibilità verso gli ammalati all’interno di una famiglia. Che esperienza avete su questo punto?


R. – Per quanto riguarda le famiglie che hanno un disabile, hanno difficoltà enormi, perché si trovano a volte da sole ad affrontare una situazione che non pensavano. Chi accetta la disabilità del proprio figlio o del proprio parente in casa ha una riconquista dei valori della famiglia del sostegno reciproco, dell’aiuto, non solamente sostegno economico, ma morale, e affrontano insieme tutte le difficoltà della vita quotidiana. Un discorso a parte, invece, bisogna farlo per quelle famiglie che con un evento drammatico si trovano ad affrontare una situazione difficile e che non trovano al loro interno la forza di poterla affrontare. Ecco che poi allora abbiamo famiglie che si disgregano, abbiamo situazioni familiari di una madre sola con un figlio disabile e al riguardo l’Unitalsi ha costituito e fondato case famiglia proprio per andare incontro anche a situazioni familiari difficili.


D. – Che cosa vi aspettate da questo Incontro mondiale delle famiglie dal vostro punto di vista?


R. - Ci aspettiamo che la società - ma per la società non intendo solamente le istituzioni pubbliche, ma anche la società delle persone – non si "faccia carico" dei disabili, ma dell’idea che i disabili non sono un peso per la società: sono persone che hanno da dire cose diverse rispetto ai normodotati.


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Card. Tonini: il Papa non si dimetterà mai (Tosatti)

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Indagini in Vaticano. Padre Lombardi: interrogatorio di Paolo Gabriele la prossima settimana


Indagini in Vaticano. Padre Lombardi: interrogatorio di Paolo Gabriele la prossima settimana


Nuovo incontro, stamani, di padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa Vaticana, sulle indagini relative al furto di documenti vaticani riservati. Padre Lombardi ha confermato che la prossima settimana, terminata l’istruttoria sommaria, comincerà la fase formale del procedimento, nella quale, su richiesta degli avvocati difensori, potrà essere interrogato Paolo Gabriele, aiutante di camera del Papa, accusato di aver sottratto i documenti riservati. Contribuiranno all’ampliamento delle indagini anche le risultanze sul materiale rinvenuto nell’abitazione dell’inquisito. I legali - secondo quanto riferito dal direttore della Sala Stampa vaticana - avrebbero pronta una richiesta di libertà vigilata o arresti domiciliari per il loro assistito che, almeno sino all’inizio della fase formale, rimarrà in camera di sicurezza. (G.L.V.)


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Le carte di Gabriele al vaglio, da lunedì forse gli interrogatori (Ambrogetti )

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Milano attende il Papa. Famiglie dai cinque continenti per il VII Incontro mondiale (O.R.)


Famiglie dai cinque continenti per il VII Incontro mondiale


Milano attende il Papa


Famiglie dai cinque continenti sono riunite in questi giorni a Milano per il VII Incontro mondiale: saranno loro ad accogliere venerdì pomeriggio, 1° giugno, Benedetto XVI al suo arrivo nel capoluogo lombardo. E lo faranno, c'è da scommetterci, con lo stesso entusiasmo con cui  hanno pacificamente invaso le vie, le piazze, le chiese e i luoghi di ritrovo  della metropoli ambrosiana.
Convenute da un centinaio di nazioni - con rappresentanze persino da Paesi poverissimi, come la Guinea Bissau, o dall'altro capo del mondo, come l'Australia - le famiglie protagoniste dell'incontro non solo stanno animando i lavori del congresso teologico-pastorale in corso al Mico (Fieramilanocity), in diverse sedi della città e nelle diocesi lombarde limitrofe, ma  partecipano attivamente a tutte le iniziative  collaterali. Come il festoso «Congresso dei ragazzi», che ha per protagonisti i giovanissimi. Al primo appuntamento,  a centinaia mano nella mano, hanno recitato il Padre Nostro, ciascuno nella propria lingua: per i genitori e  per le vittime del terremoto che  ha colpito l'Emilia e parte della Lombardia. 
Un gesto di solidarietà che si aggiunge  alla raccolta fondi promossa  Family 2012 in collaborazione con la Caritas ambrosiana.
Insomma, «a Milano, porte aperte al mondo» come recita uno dei grandi manifesti che campeggiano lungo le strade cittadine. Perché la famiglia, nonostante i grandi mutamenti e le sfide, resta l'elemento cardine del vivere civile, della società umana. Lo stesso cardinale arcivescovo Angelo Scola  sottolinea come  «già a partire dagli argomenti messi a tema» l'Incontro mondiale «desidera proporsi quale evento di popolo, capace di entrare in dialogo con le esigenze fondamentali di ogni persona». Sulla stessa lunghezza d'onda il cardinale Ennio Antonelli, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, secondo il quale «l'evento di Milano, come ogni incontro vero e intenso fra persone, è costituito da un intreccio ricco, complesso e interessante di relazioni» che vanno riconosciute e accolte «con gratuità, passione e intelligenza».



(©L'Osservatore Romano 1° giugno 2012)

Il dolore del Papa ed il sostegno a chi lavora nel silenzio. Il commento di Scelzo

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L'articolo che ha rotto la tregua in Vaticano. Si tratta del pezzo di Fiorenza Sarzanini (Scaramuzzi)

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Fiorenza Sarzanini descrive la possibile rete di complicità e di coperture di cui ha goduto Gabriele

Padre Lombardi: nessuna attività d'inchiesta in Italia (Izzo)


VATICANO: LOMBARDI, NESSUN ATTIVITA' D'INCHIESTA IN ITALIA


Salvatore Izzo


(AG) - CdV, 31 mag.


"Nessuna collaborazione e' stata chiesta fino ad oggi alle autorita' italiane nell'inchiesta giudiziaria sulle carte sottratte dall'Appartamento Pontificio ne' attivita' investigative sono state svolte in territorio italiano dalla Gendarmeria Vaticana". 
Lo ha precisato il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, che ha smentito quanto riportato oggi da quotidiani. Lombardi ha anche smentito, a nome del cardinale Camillo Ruini, vicario emerito della diocesi di Roma, quanto pubblicato circa suoi colloqui con il segretario di Stato Tarcisio Bertone.
Il cardinale Ruini - ha spiegato padre Lombardi - non ha mai parlato con il cardinale Bertone sulla vicenda Vigano' e non ha mai parlato con lui neanche di Medjugorje", argomento sul quale il porporato emiliano ha ricevuto dal Papa l'incarico di occuparsi quale presidente di una Commissione che sta studiando il fenomeno delle Apparizione. E, ha aggiunto Lombardi, "Ruini non ha mai parlato con l'ex ministro Giovanni Maria Flik dell'Istituto Toniolo".
Per quanto riguarda la possibilita' di rogatorie, padre Lombardi ha poi ripetuto che una decisione in merito non sara' presa "prima che ci siano ulteriori approfondimenti e valutazioni della situazione". Tra le ormai quotidiane smentite, padre Lombardi ha poi inserito anche la precisazione che il colloquio tra Paolo Gabriele e il segretario del Papa e' avvenuto prima della perquissizione e dell'arresto. Un dettaglio che sembra dire che non si tratto' di un incontro chiarificatore, in quanto se avesse confidato la vera sua attivita' al segretario del Papa il maggiordomo infedele avrebbe probabilmente poi consegnato spontaneamente le carte rubate.
Proprio il materiale sequestrato dal Corpo della Gendarmeria rappresenta per padre Lombardi - e per il sostituto della Segreteria di Stato monsignor Angelo Becciu che ne ha parlato l'altro giorno sull'Osservatore Romano - un punto fermo dell'inchiesta, forse l'unico. Esso e' tuttavia anche l'emblema del dramma che si sta vivendo in Vaticano, sia perche' da li' potrebbero emergere i nomi dei personaggi a monte del trafugamento (i mandanti che hanno corrotto con denaro o pressioni psicologiche Paolo Gabriele, sempre che gli stessi non lo abbiano messo li' dall'inizio proprio per spiare il Papa) e anche a valle (i destinatari delle informazioni, giornalisti ma non solo), sia perche' la Magistratura del Vaticano, dove non c'e' suddivisione dei poteri in quanto e' una monarchia assoluta, deve garantire la privacy del Pontefice e di chi puo' essersi rivolto a lui ma anche procedere nelle indagini e dunque repertare e esaminare ogni singolo foglio.
Il maggiordomo intanto continua a restarsene nella camera di sicurezza della Caserma della Gendarmeria e - data l'estrema gravita' delle sue azioni e l'obiettivo allarme sociale che esse hanno causato - non e' detto che gli verranno concessi gli arresti domiciliari o la liberta' vigilata. 
"Questo - ha detto padre Lombardi - lo decidera' il giudice anche in base alle indagini e dunque non e' prevedibile cosa decidera', e in ogni caso la richiesta potra' essere presentata solo dopo gli interrogatori formali, per i quali ugualmente deve essere ancora presentata una istanza dei legali di Gabriele".
Secondo Lombardi la verbalizzazione delle dichiarazioni di Gabriele in presenza degli avvocati avverra' presumibilmente all'inizio della prossima settimana. Ma gli uomini della Gendarmeria hanno intanto altri elementi per indagare anche perche', ha ricordato il portavoce, Gabriele aveva incontrato il promotore di giustizia Nicola Picardi nella fase dell'istruttoria sommaria. E, si puo' arguire dai tempi dilatati dell'istruttoria formale e di eventuali rogatorie, che per trovare il bandolo di questa intricata matassa forse non hanno bisogno di oltrepassare le Mura Leonine, come a Lombardi non risulta che abbiano fatto nei giorni scorsi. 


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Vaticano, da lunedì interrogatori Gabriele. Lombardi smentisce: "Nessuna rogatoria"


Vaticano, da lunedì interrogatori Gabriele Lombardi smentisce: "Nessuna rogatoria"


Città del Vaticano, 31 mag. (Adnkronos) 


Slitteranno con ogni probabilità ''all'inizio della prossima settimana, non prima di lunedì o martedì gli interrogatori formali del giudici istruttore all'ex assistente di camera del Papa Paolo Gabriele''. E' quanto ha detto stamane il direttore della Sala stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi. ''Prima - ha precisato Lombardi - ci dovrà essere l'istanza formale degli avvocati'' con la quale si diranno pronti all'inizio degli interrogatori e ''l'istanza dovrà essere accolta dai magistrati''.
Quindi sulla scelta compiuta dal Papa di incaricare tre cardinali ultraottantenni e senza incarichi di Curia nella commissione che svolge indagini interne al Vaticano, ha spiegato il portavoce vaticano, ha un significato preciso: ''Si tratta di cardinali che non avendo incarichi di Curia non sono personalmente coinvolti nelle vicende interne''. 
Naturalmente il cardinale presidente della commissione, Julian Herranz può riferire al Papa in qualsiasi momento.
Lombardi ha quindi smentito una serie di informazioni pubblicate oggi dai giornali, relative al cardinale Camillo Ruini. Quest'ultimo ha avuto un colloquio con padre Lombardi: ''Il cardinale Ruini - ha riferito padre Lombardi - non ha mai parlato con il cardinale Bertone della vicenda Viganò. Ancora non ha mai parlato con il Segretario di Stato di Medjiugorje (il santuario mariano le cui apparizioni sono oggetto d'indagine da parte di una commissione vaticana incaricata dal Papa e guidata appunto dal cardinale Ruini, ndr) infine non ha mai parlato con Giovanni Maria Flick dell'istituto Toniolo''.
Non risulta, anzi "è falso", che rogatorie siano già partite dal Vaticano verso l'Italia con richieste relative all'indagine sulla fuga di documenti riservati dai sacri palazzi. ''E' stato scritto - ha detto Lombardi - che sarebbero già in cammino rogatorie verso l'Italia, questo è assolutamente infondato, è falso che siano già pronte o partite richieste specifiche di collaborazione con l'Italia''. ''Prima dell'avvio della collaborazione con le autorità italiane - ha spiegato Lombardi - saranno necessari ulteriori approfondimenti''.
E ancora, ha smentito Lombardi, ''non mi risulta che ci siano in corso operazioni della gendarmeria vaticana in territorio italiano, posso smentirlo''.


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Capisco la prudenza ma sarebbe opportuno accelerare un po' i tempi...
R.

Precisazione della casa editrice Chiarelettere in seguito alle polemiche suscitate dalla pubblicazione del libro di Nuzzi

Clicca qui per leggere la precisazione.
Attenzione pero': la Corte di Cassazione non si è occupata del caso di documenti riservati sottratti ad uno Stato Sovrano. 
Scrivo quanto segue a titolo puramente personale.
I Patti Lateranensi (articoli 2 e 3) riconoscono la sovranità e la giurisdizione assolute della Santa Sede.
I Patti Lateranensi sono riconosciuti dalla Costituzione Italiana (art. 7) ed hanno quindi "rango costituzionale". Non cosi' il codice penale che è pur sempre una legge ordinaria.
Qui non si tratta della liberta' di stampa ma di verificare se vi sia stata o meno violazione della sovranità di uno stato straniero. Inoltre e' stata violata la corrispondenza fra un Capo di Stato (il Papa) ed i cittadini del medesimo (i cardinali).
Della cosa, a mio modesto avviso, dovrebbe, al limite, occuparsi la Corte Costituzionale e non la Corte di Cassazione. Ripeto: e' una mia opinione personale.
R.

Padre Lombardi: Ruini non ha mai parlato con Bertone del caso Viganò

Vaticano: P. Lombardi, Ruini non ha mai parlato con Bertone del caso Vigano'

Citta' del Vaticano, 31 mag. (Adnkronos) - Questa mattina il direttore della Sala stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, ha smentito una serie di informazioni pubblicate oggi dai giornali, relative al cardinale Camillo Ruini. Quest'ultimo ha avuto un colloquio con padre Lombardi: ''il cardinale Ruini- ha riferito padre Lombardi - non ha mai parlato con il cardinale Bertone della vicenda Vigano'. Ancora non ha mai parlato con il Segretario di Stato di Medjiugorje (il santuario mariano le cui apparizioni sono oggetto d'indagine da parte di una commissione vaticana incaricata dal Papa e guidata appunto dal cardinale Ruini, ndr) infine non ha mai parlato con Giovanni Maria Flick dell'istituto Toniolo''. (Adnkronos)

Giuristi cattolici: “Affettuosa e devota vicinanza al Santo Padre” nella convinzione che “anche da questa prova la Chiesa uscirà purificata”


GIURISTI CATTOLICI: “VICINANZA” A BENEDETTO XVI, “LA CHIESA USCIRÀ PURIFICATA”


“Affettuosa e devota vicinanza al Santo Padre” nella convinzione che “anche da questa prova la Chiesa uscirà purificata”. 
Ad esprimerla è oggi la presidenza dell’Unione giuristi cattolici italiani in una nota congiunta del presidente centrale Francesco D’Agostino e del consulente ecclesiastico centrale, il card. Francesco Coccopalmerio. 
“In relazione alle tristi e dure vicende che stanno scuotendo in questi giorni la Santa Sede - si legge nel documento -, la presidenza dell’Unione giuristi cattolici italiani, in comunione col suo consulente ecclesiastico centrale, il cardinale Francesco Coccopalmerio, unisce la propria voce a quella di tutte le altre associazioni del laicato cattolico, ribadendo la propria affettuosa e devota vicinanza al Santo Padre, in queste ore così difficili e la propria piena convinzione che anche da questa prova la Chiesa uscirà purificata”. In tale spirito, prosegue la nota, i giuristi cattolici, “mentre confidano che le indagini in corso possano fare piena luce su quanto avvenuto e ridare serenità alla comunità cristiana, uniscono le loro preghiere a quelle che si elevano fiduciose da tutto il popolo di Dio”. 


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Cronaca romanzata: i media e i fatti vaticani (Ambrogetti)

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Festa della Visitazione di Maria. Il Papa chiude il mese di maggio nei Giardini Vaticani (Radio Vaticana)


Festa della Visitazione di Maria. Il Papa chiude il mese di maggio nei Giardini Vaticani


Questa sera, nella Festa della Visitazione di Maria, il Papa, come da tradizione, chiude nei Giardini Vaticani il mese di maggio. Il cardinale Angelo Comastri, vicario generale del Papa per la Città del Vaticano guiderà la processione e la recita del Santo Rosario dalla Chiesa di Santo Stefano degli Abissini alla Grotta della Madonna di Lourdes. Poi, alle 21.00, Benedetto XVI raggiungerà la Grotta rivolgendo la sua parola ai presenti. Ma ripercorriamo alcune riflessioni pronunciate dal Papa in questi anni in occasione della chiusura del mese dedicato a Maria. Il servizio di Debora Donnini:


Maria e la cugina Elisabetta. Sono le due figure al centro del Vangelo di oggi, Festa della Visitazione. Negli anni la riflessione di Benedetto XVI ripercorre, con diverse sfaccettature, questo straordinario momento di incontro fra Elisabetta che in tarda età aspetta un figlio e Maria che corre verso la cugina in Giudea. La Vergine ha appena ricevuto l’annuncio dell’Angelo, “ha creduto” e “ha risposto con fede, accettando con coraggio il progetto di Dio per la sua vita e accogliendo così in sé la Parola eterna dell’Altissimo”: 


“Rivolgendoci oggi alla 'piena di grazia', le chiediamo di ottenere anche a noi, dalla Provvidenza divina, di poter pronunciare ogni giorno il nostro 'sì' ai disegni di Dio con la stessa fede umile e schietta con cui Lei ha pronunciato il suo. Ella che, accogliendo in sé la Parola di Dio, si è abbandonata a Lui senza riserve, ci guidi ad una risposta sempre più generosa e incondizionata ai suoi progetti, anche quando in essi siamo chiamati ad abbracciare la croce”. (Discorso del 31 maggio 2011)


La fede di Maria, dunque, al centro, ma anche il suo viaggio “in fretta verso la regione montuosa, in una città della Giudea”, come ricorda il Vangelo di Luca. Benedetto XVI lo definisce “un autentico viaggio missionario”. “La nostra, come singoli e come Chiesa – sottolinea - è un’esistenza proiettata al di fuori di noi”. Maria quindi raggiunge e dà aiuto alla cugina Elisabetta che “diventa così il simbolo di tante persone anziane e malate” . Maria , che si era definita serva del Signore, “serve il Signore che incontra nei fratelli”, ma il vertice della sua carità consiste nel far incontrare Cristo: 


“Gesù è il vero e unico tesoro che noi abbiamo da dare all’umanità. È di Lui che gli uomini e le donne del nostro tempo hanno profonda nostalgia, anche quando sembrano ignorarlo o rifiutarlo. È di Lui che hanno grande bisogno la società in cui viviamo, l’Europa, il mondo intero”. (Discorso del 31 maggio 2010)


Elisabetta al vedere Maria sente che il bambino nel suo grembo esulta di gioia e chiama “beata” sua cugina. A loro volta le parole di Elisabetta accendono in Maria un cantico di lode, il Magnificat che il Papa definisce “un’autentica e profonda lettura ‘teologica’ della storia”, una lettura che anche noi dobbiamo continuare ad imparare da Lei: 


"L’anima mia magnifica il Signore. Maria riconosce la grandezza di Dio. Questo è il primo indispensabile sentimento della fede; il sentimento che dà sicurezza all’umana creatura e la libera dalla paura, pur in mezzo alle bufere della storia”. (Discorso del 31 maggio 2008)


Dunque “Maria ‘vede’ con gli occhi della fede l’opera di Dio nella storia. Per questo è beata , perché ha creduto”: 


“La sua fede Le ha fatto vedere che i troni dei potenti di questo mondo sono tutti provvisori, mentre il trono di Dio è l’unica roccia che non muta e non cade. E il suo Magnificat, a distanza di secoli e millenni, resta la più vera e profonda interpretazione della storia, mentre le letture fatte da tanti sapienti di questo mondo sono state smentite dai fatti nel corso dei secoli”. (Discorso del 31 maggio 2008)


Nel 2009 la conclusione del mese mariano cade alla Vigilia di Pentecoste. E il Papa traccia, dunque, il legame fra Maria e lo Spirito Santo. La fede della Vergine spinge anche noi “a riconoscere la presenza dello Spirito Santo nella nostra vita, ad ascoltare le sue ispirazioni e a seguirle docilmente”:


“Nella Pentecoste, la Vergine Madre appare nuovamente come Sposa dello Spirito, per una maternità universale nei confronti di tutti coloro che sono generati da Dio per la fede in Cristo. Ecco perché Maria è per tutte le generazioni immagine e modello della Chiesa, che insieme allo Spirito cammina nel tempo invocando il ritorno glorioso di Cristo: 'Vieni, Signore Gesù' (cfr Ap 22,17.20)”. (Discorso del 30 maggio 2009)


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Gli effetti non voluti dei vatileaks (Tornielli)

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Incontro mondiale delle Famiglie: l'impegno della comunità "Nomadelfia" e dell'Unitalsi


Incontro mondiale delle Famiglie: l'impegno della comunità "Nomadelfia" e dell'Unitalsi


Al piano inferiore del grande complesso di "Fieramilanocity", del capoluogo lombardo, sono dislocati gli stand della “Fiera della famiglia”, uno spazio espositivo di 8 mila metri quadrati dove associazioni italiane e internazionali che lavorano a sostegno delle famiglie spiegano a chiunque si fermi il loro tipo di missione. Fra loro, c’è anche lo stand di “Nomadelfia”, la comunità fondata negli anni Quaranta del Novecento da don Zeno Saltini, dove la legge che vige è quella della fraternità. L’inviato a Milano, Alessandro De Carolis, ha chiesto a Paolo, un giovane “nomadelfo”, il perché della sua presenza all’Incontro delle famiglie:   


R. – "Nomadelfia" porta l’esperienza di famiglie che vivono la loro scelta di essere famiglia come Sacramento, sicuramente, come tutte le famiglie cristiane; è una famiglia che è aperta all’accoglienza di figli in disagio familiare: tutte le famiglie di "Nomadelfia" sono aperte all’accoglienza di minori in disagio familiare. E’ una famiglia che è aperta ad altre famiglie perché vive in gruppi di famiglie. Tre o quattro famiglie che condividono la vita di tutti i giorni per potersi aiutare e per creare relazioni migliori tra le famiglie stesse.


D. – Tu sei un giovane che sta costruendo la sua vita; in questi tempi, spesso senti parlare di famiglia in crisi. Che esperienza fai, invece, a "Nomadelfia"?


R. – La mia esperienza personale – io sono il primo figlio di 13 fratelli, tra nati e rinati nel matrimonio – è quella di una famiglia "allargata" da tanta gioia, tanti impegni… sicuramente la gioia è più grande, perché Dio è amore e Dio porta questa gioia anche nella famiglia. E se sappiamo affidarci a Dio, poi tutto diventa più facile: anche vivere i rapporti familiari, superare le crisi che ci sono, sicuramente però nell’ottica di una vita vissuta per gli altri, in un rapporto continuo con Dio.


D. – Voi crescete, a "Nomadelfia", alla quotidiana scuola di don Zeno, che è il vostro fondatore. Secondo te, se oggi fosse qui, al raduno di Milano, in mezzo a queste migliaia di famiglie, cosa potrebbe dire loro?


R. – Don Zeno proporrebbe alle famiglie sicuramente di unirsi, di formare un popolo cristiano che sia un segno vero della presenza di Cristo in terra. Chiederebbe di essere coerenti con il messaggio cristiano; chiederebbe un’integrità di vita e sicuramente questa potrebbe essere una grande testimonianza per questo mondo che ha perso le basi su cui poggiare le gambe, per cui tutto diventa fluido e niente è più stabile. "Nomadelfia" è un piccolo popolo – siamo quasi 300 persone – che però ha a suo fondamento basi solide: il Vangelo e la Parola di Dio.


Il Congresso internazionale sulla famiglia si sposta oggi da Milano in varie città e diocesi della Lombardia. In provincia di Lecco, in particolare, si svolge nel pomeriggio una tavola rotonda dal titolo “Famiglia, lavoro e mondo della disabilità”. Tra le associazioni che si occupano di questo delicato aspetto figura l’Unitalsi, presente all’Incontro mondiale delle famiglie. Alessandro De Carolis ne ha parlato con Gabriella Zanco, da molti anni volontaria ed ex responsabile di sezione dell’Unitalsi:   


R. – L’Unitalsi come progetto ha l’assistenza ai disabili, ma non dimenticando le famiglie che sono con i disabili perché dobbiamo sempre fare mente locale che ogni disabile ha alle spalle una famiglia che condivide le sue aspettative, i suoi dolori e le sue gioie. Per cui mi è sembrato giusto che l’Unitalsi fosse presente all’incontro delle famiglie proprio per dare un segno tangibile della sua missione.


D. – Soprattutto in Occidente si parla tanto di disgregazione di valori e questo potrebbe andare a scapito della sensibilità verso gli ammalati all’interno di una famiglia. Che esperienza avete su questo punto?


R. – Per quanto riguarda le famiglie che hanno un disabile, hanno difficoltà enormi, perché si trovano a volte da sole ad affrontare una situazione che non pensavano. Chi accetta la disabilità del proprio figlio o del proprio parente in casa ha una riconquista dei valori della famiglia del sostegno reciproco, dell’aiuto, non solamente sostegno economico, ma morale, e affrontano insieme tutte le difficoltà della vita quotidiana. Un discorso a parte, invece, bisogna farlo per quelle famiglie che con un evento drammatico si trovano ad affrontare una situazione difficile e che non trovano al loro interno la forza di poterla affrontare. Ecco che poi allora abbiamo famiglie che si disgregano, abbiamo situazioni familiari di una madre sola con un figlio disabile e al riguardo l’Unitalsi ha costituito e fondato case famiglia proprio per andare incontro anche a situazioni familiari difficili.


D. – Che cosa vi aspettate da questo Incontro mondiale delle famiglie dal vostro punto di vista?


R. - Ci aspettiamo che la società - ma per la società non intendo solamente le istituzioni pubbliche, ma anche la società delle persone – non si "faccia carico" dei disabili, ma dell’idea che i disabili non sono un peso per la società: sono persone che hanno da dire cose diverse rispetto ai normodotati.


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Caccia al ladro in Vaticano (Magister)

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Non so a voi ma a me le cordate risultano sempre piu' evidenti ed anche i vari schieramenti fuori dalle Mura Vaticane. Una cosa e' certa: l'inchiesta deve andare fino in fondo perche' mai, in nessun modo ed in nessun caso, si possono giustificare ladri, corvi e malfattori.

Il Papa nella “sua” Milano (Baiocchi)

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Le radici del malessere (Aurelio Porfiri)

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Card. Vegliò: Subito la verità per superare la tempesta

Vaticano/ Card. Vegliò: Subito la verità per superare la tempesta


Presidente Consiglio migranti: Dimissioni Papa? Solo fantasie


Roma, 31 mag. (TMNews) 


"E' un momento di grande tristezza, soprattutto per il Santo Padre. 
Un momento di tensione, di confusione, di voci incontrollate che rimbalzano sui media spesso senza ragione", "è bene quindi arrivare alla verità lasciando lavorare chi è preposto a tale compito dalla giustizia". 
Il cardinale Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio consiglio dei migranti esprime disappunto per la tempesta del cosiddetto 'Vaticanleaks' ma conferma di non temere "tracolli" perché "la Santa Sede è una nave capace di andare sempre avanti" e "la Chiesa non è composta solo da uomini che possono sbagliare ma soprattutto da missionari, volontari, preti, suore che vivono accanto a poveri e sofferenti: è questa la vera Chiesa e Cristo non l'abbandona mai".
"Siamo tutti amareggiati a partire dal Papa che però continua sereno a guidare la Chiesa" tanto che non è assolutamente all'ordine del giorno, risponde il cardinale Vegliò, l'ipotesi di dimissioni di Benedetto XVI: "Ma per carità! Ognuno può pensare quello che vuole . Però ipotizzare scenari simili vuol dire parlare di argomenti che non si conoscono e alimentare la confusione", sono "scenari che stanno solo nella fantasia di chi li adombra". "Se tutte le accuse che sono state fatte all'aiutante di camera risulteranno vere - conclude Vegliò - sarà gravissimo, sconvolgente. Per questo è bene far lavorare gli inquirenti e pregare Dio affinchè si arrivi subito alla verità per far placare questa tempesta".


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Le parole del Papa all'udienza generale nel commento di Ansaldo

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Se il Papa perdona chi lo ha tradito (Rodari)

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Card. Ravasi: Non escludo che nell'animo del Papa ci sia quel sentimento che anche Gesù ha esplicitato: lo sdegno (Tornielli)

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Card. Vegliò: Bisogna arrivare al più presto alla verità (La Rocca)

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La Santa Sede fa partire le rogatorie per gli «italiani». I risvolti giuridici nel commento di Vecchi

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L’intelligence: guerra tra due fazioni. Vecchia guardia contro bertoniani. Il ruolo dei cardinali (Galeazzi, Grignetti)


Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:


In gioco c’è la scelta del suo successore


L’intelligence: guerra tra due fazioni per il dopo-Ratzinger Vecchia guardia contro bertoniani. Il ruolo dei cardinali


GIACOMO GALEAZZI, FRANCESCO GRIGNETTI


CITTÀ DEL VATICANO


In gioco, come è di tutta evidenza, ci sono gli equilibri più delicati del Vaticano. E lo scontro che si va consumando dietro il Portone di Bronzo riguarda la posta più alta che ci possa essere: la scelta del prossimo Papa. Così la leggono, almeno, gli analisti più fini. Secondo una lettura condivisa anche dall’«intelligence» italiana, è in corso una guerra di posizione tra almeno due schieramenti l’un contro l’altro armati. Da una parte la vecchia guardia, la diplomazia della prestigiosa scuola di piazza della Minerva (Sodano, Sandri). Dall’altra il nuovo che avanza: Bertone e i suoi fedelissimi (Versaldi, Calcagno, Coccopalmerio, Bertello). Che le munizioni siano documenti segreti che finiscono ai media, poco conta. Resta il fatto che i vertici della Santa Sede stanno smottando, una casella alla volta. Tutti gli «infedeli» debbono essere cacciati, nessuno deve rimanere in sella. Prima il segretario generale del Governatorato, l’arcivescovo Carlo Maria Viganò. Poi il presidente dello Ior, Ettore Gotti Tedeschi.
Non è un mistero che nel mirino dei «corvi» ci sia ora il segretario di Stato, Tarcisio Bertone. Ieri il Pontefice ha esternato pubblica fiducia verso i suoi più «stretti collaboratori» proprio per puntellare la posizione del suo braccio destro. 
E’ la gestione bertoniana, però, che avrebbe scatenato la faida dentro la Curia vaticana. Un passo, in particolare. La nomina da parte del Papa di 22 nuovi cardinali nel concistoro del 18 febbraio. Erano mesi che se ne parlava nei corridoi del Vaticano. Ma quando si sono conosciuti i nomi, alla corrente ostile a Bertone è parso chiaro che gli equilibri nel Sacro Collegio stavano cambiando perché molti dei nuovi cardinali erano italiani e molti quelli considerati di osservanza bertoniana. E così un intellettuale cattolico che parla chiaro come lo storico Alberto Melloni spiegava fuori dai denti: «Ormai lo hanno capito anche i sassi, è dentro il cuore del potere curiale che si addensa il grosso delle tensioni e delle insoddisfazioni».
Certo, nel collegio cardinalizio la componente italiana è molto forte, ma da che mondo è mondo i cardinali non hanno mai votato guardando alla bandiera. Gli italiani hanno perso il conclave nel ‘78 e nel 2005 non perché fossero pochi ma perché erano divisi. La maggioranza nel prossimo conclave, dunque, è la vera posta in gioco. Ovvero gli equilibri tra le diverse cordate.
Il tutto in vista di una scadenza che è nella natura delle cose, considerando che Benedetto XVI ha compiuto 85 anni. L’accenno di ieri all’adempimento del suo ministero conferma che Benedetto XVI non ha la benché minima intenzione di dimettersi. Una proposta che il direttore del «Foglio» Giuliano Ferrara, tra gli altri, è tornato a prospettare in questi giorni. «Elucubrazioni giornalistiche», l’ha liquidata il portavoce vaticano Federico Lombardi. Lo stesso Ratzinger, peraltro, non aveva escluso l’ipotesi di dimettersi, nel libro-intervista «Luce del mondo», qualora non fosse più in grado di guidare la Chiesa per impossibilità fisica, psicologica o spirituale, ma aveva precisato che un comandante non lascia la nave nei momenti di difficoltà.
Intanto si annuncia ormai un nuovo concistoro, che si dovrebbe tenere a dicembre e che qualcuno Oltretevere chiama «di risarcimento» perché dovrebbe ristabilire gli equilibri destabilizzati dall’ultima infornata di porporati. Anche gli episcopati nazionali manifestano malumore per la sproporzione tra capidicastero premiati con la berretta cardinalizia e Chiese locali sottorappresentate nel Sacro collegio.
La tempistica della fughe di documenti fa pensare ad un piano predefinito, ma resta da vederne gli effetti. Quanto la «guerra dei veleni» all’interno della Curia romana può accrescere o diminuire le chance di ascesa al Soglio di Pietro di un candidato italiano dopo due pontefici stranieri? Uno scenario sotto osservazione dell’«intelligence» soprattutto da quando un papabile italiano (l’arcivescovo di Milano, Angelo Scola) è in pole position per la successione. «Il Papa non è fuori dalla disputa, alla fine farà giustizia ed emergerà chiaramente chi avrà vinto e chi avrà perso in questa contesa», assicura un cardinale «mediano» tra le due fazioni in lotta. La commissione cardinalizia non fa sconti, tiene «audizioni» con monsignori e porporati, riferisce personalmente al Pontefice ciò che di più grave emerge. L’attenzione è focalizzata in particolare su un cardinale di Curia di lungo corso.
«I cardinali rispondono al Papa, se ci sono problemi seri che riguardano un cardinale sicuramente dev’essere coinvolto - spiega padre Lombardi -. Non può dipendere dal capo della Gendarmeria o dal magistrato inquirente se interrogare o meno un cardinale». La commissione d’inchiesta raccoglie testimonianze e informazioni su Vatileaks, ma è tutt’altro che risolta anche la partita-Ior. Nel «direttorio» della banca del Papa, i cardinali Nicora e Tauran hanno chiesto chiarimenti sulla sfiducia a Gotti Tedeschi. «Non poteva restare presidente: faceva scenate in consiglio e trattava male gli altri componenti laici del board», spiega un banchiere vicino a Bertone. Se l’orizzonte ultimo è il conclave, la tappa intermedia è la segreteria di Stato. A dicembre Bertone compie 78 anni e il Papa potrebbe sostituirlo per pacificare la Curia. A seconda se al suo posto andrà il ministro degli Esteri Mamberti (continuità) o Sandri (cambio di direzione) si capirà quale fazione ha avuto la meglio.


© Copyright La Stampa, 31 maggio 2012

Card. Ravasi: «I corvi? La trasparenza è utile» (Cottone)

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Padre Lombardi: non si esclude che entro breve possano essere chieste delle rogatorie per sentire alcuni impiegati italiani del Vaticano (Borgia)


Verso le rogatorie 


Caccia alle talpe che vivono fuori dalle Mura


di Pier Francesco Borgia


Roma
Nuovo incontro tra Paolo Gabriele, l'aiutante di camera di Benedetto XVI arrestato per il possesso illecito di documenti riservati, e i suoi legali. Il maggiordomo di Papa Ratzinger ha avuto ieri mattina un lungo colloquio con i suoi difensori di fiducia Carlo Fusco e Cristiana Arrù. A riferirlo il solito padre Federico Lombardi. Secondo quanto riferisce lo stesso responsabile della Sala stampa vaticana, i due legali dovrebbero entro breve presentare al giudice unico Piero Antonio Bonnet la richiesta dei domiciliari per il loro assistito. Quest'ultimo sarà sottoposto già da questo fine settimana alla prima serie di interrogatori messi in calendario dagli inquirenti. Padre Lombardi ha poi smentito che, al momento, la magistratura italiana sia stata sollecitata a una fattiva collaborazione dal corrispondente ufficio d'Oltretevere. Dopo le tante voci sul presunto coinvolgimento di alcuni laici italiani in servizio presso la Santa Sede, padre Lombardi ha dovuto ammettere che non si esclude che entro breve possano essere chieste delle rogatorie per sentire alcuni impiegati italiani del Vaticano. 
Al momento però la giustizia interna si concentra sul ruolo di Gabriele e sui suoi incontri oltre la Porta di Sant'Anna. Di sicuro Gabriele può contare su una macchina vaticana, quella giudiziaria, ben oliata ed efficiente. Proprio ieri, quando si dice la coincidenza, è stato inaugurato l'anno giudiziario del Tribunale della Città del Vaticano. Nella sua relazione, il promotore di giustizia Nicola Picardi ha parlato di «un apparato sufficientemente equilibrato ed efficiente», piuttosto «agile ed armonico» che, come confermano i dati, presenta ancora una buona produttività. L'arretrato nel civile resta piuttosto contenuto e i 29 procedimenti in pendenza a gennaio erano relativi a giudizi collegiali più impegnativi. Record nel penale che dai 281 processi in pendenza del 2011, era passato a soli 4 ancora da chiudere. Un nodo della relazione ha riguardato la consueta sproporzione tra il totale dei processi (640 civili, 226 penali) e l'esiguo numero di abitanti residenti in Vaticano, 492 in tutto. A influire sono ovviamente i 18 milioni di pellegrini e turisti che transitano ogni anno nella Basilica di San Pietro o nei Musei Vaticani e ai quali va imputato il 99% del contenzioso ordinario. Insomma l'unico «corvo» in gabbia rappresenta quell'uno per cento. Il Vaticano perde progressivamente, secondo Picardi, le fattezze di «Stato apparato» per guadagnare, quindi, quelle di «Stato di diritto». Le intercettazioni e le rogatorie per «indagati» italiani, verranno poi. Con la prassi necessaria da Stato di diritto a Stato di diritto.


© Copyright Il Giornale, 31 maggio 2012 consultabile online anche qui.

Se inquisiti dalla magistratura italiana i presunti «corvi» si troverebbero a dover rispondere di reati molto pesanti (La Stampa)

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Oh, quanto ci dispiace per i corvazzi! Male non fare...paura non avere! Sara' comunque la magistratura italiana ad inquadrare i reati ed a stabilire le responsabilita'.
Leggo anche:


"Alcuni tra i sospettati hanno parlato di intercettazioni e pedinamenti illeciti in giro per Roma. Del comandante Domenico Giani si vocifera che sarebbe rimasto troppo in confidenza con i vecchi amici del Sisde".


E' chiaro che i sospettati hanno tutto l'interesse ad affermare che ci sono stati dei pedinamenti non regolari ma, ahime', chi e' causa del suo mal pianga se stesso!
Queste affermazioni sul comandante Giani sono gravi soprattutto perche' non vi e' alcuna prova di operazioni "fuori protocollo". Se i sospettati hanno qualcosa di cui lamentarsi sporgano regolare denuncia all'autorita' giudiziaria italiana. 
Oh! Caspita! E' vero! Per potere fare una denuncia bisogna uscire dall'anonimato ed ammettere, indirettamente, di essere uno dei corvi. Oh, che tragedia! 
Ecco allora che si preferisce lanciare queste illazioni prive di alcun supporto probatorio attraverso i mass media. Mi dispiace, corvi e cornacchie, non funziona piu'! Anche perche' prove raccolte in modo non regolare non potrebbero essere utilizzate. Quindi...di che cosa stiamo parlando?
Uscite allo scoperto ma ricordatevi che in Italia un eventuale perdono del Papa non avrebbe alcun effetto sulla condanna per reati cosi' gravi.
Auguri, corvi!
R.

Il Papa ha pronunciato parole inusitate sul ciclone "Vatileaks" (Gasparroni)


Il Papa: «Sulla Chiesa illazioni gratuite» 


Striglia i media. Rinnova fiducia e incoraggiamento ai suoi collaboratori 


Fausto Gasparroni


ROMA
Nei giorni più duri del suo pontificato, mentre le fughe di documenti riservati e l'arresto di un membro della "famiglia pontificia" scuotono fin dalle fondamenta il governo della Chiesa, Benedetto XVI condanna le «illazioni gratuite» sulla Curia vaticana, amplificate dai media, che falsano l'immagine della Santa Sede, e rinnova la sua «fiducia» e il suo «incoraggiamento» ai più stretti collaboratori, primo fra tutti, implicitamente, il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone.
Non sono più riferimenti indiretti in un'omelia o in una catechesi, quelli del Papa: l'arresto del suo maggiordomo Paolo Gabriele, per il possesso illecito di carte del Pontefice, la bufera su una Curia romana dipinta come terreno di intrighi e di scontri di fazioni in guerra, hanno fatto sì che Ratzinger rompesse il silenzio e pronunciasse parole inusitate sul ciclone "Vatileaks", molto al di là della tradizionale mitezza che contraddistingue il Papa tedesco.
«Gli avvenimenti successi in questi giorni, circa la Curia e i miei collaboratori - ha detto a sorpresa al termine dell'udienza generale in Piazza San Pietro -, hanno recato tristezza nel mio cuore, ma non si è mai offuscata la ferma certezza che, nonostante la debolezza dell'uomo, le difficoltà e le prove, la Chiesa è guidata dallo Spirito Santo e il Signore mai le farà mancare il suo aiuto per sostenerla nel suo cammino». «Si sono moltiplicate, tuttavia - ha proseguito -, illazioni, amplificate da alcuni mezzi di comunicazione, del tutto gratuite e che sono andate ben oltre i fatti, offrendo un'immagine della Santa Sede che non risponde alla realtà».
«Desidero, per questo - ha aggiunto -, rinnovare la mia fiducia e il mio incoraggiamento ai miei più stretti collaboratori e a tutti coloro che, quotidianamente, con fedeltà, spirito di sacrificio e nel silenzio, mi aiutano nell'adempimento del mio Ministero».
Oltre a puntare il dito contro le distorsioni dei media sul clima di scontro in Vaticano, oltre a ribadire «fermezza» nonostante la «tristezza nel cuore» e a confermare fiducia nelle persone a lui vicine, il cui ruolo - come nel caso del card. Bertone - veniva messo fortemente in discussione dalla pubblicazione dei documenti segreti, il Papa tra le righe ha anche respinto le ipotesi che circolano su sue possibili dimissioni. Ipotesi che il portavoce vaticano padre Federico Lombardi, incontrando la stampa, ha descritto come elucubrazioni di giornalisti. La Curia - ha osservato - continua a esprimere solidarietà al Pontefice e a operare in piena comunione con lui. «È proprio il momento - ha detto - in cui dimostrare la stima, l'apprezzamento per il Santo Padre, per il suo servizio, la piena solidarietà con lui e quindi dimostrare anche unione, unità e coerenza nel far fronte a questa situazione».
Tra l'altro papa Ratzinger, ieri mattina, nel dedicare la sua catechesi alla Seconda Lettera ai Corinzi, aveva invitato e incoraggiato a «non lasciarsi vincere dalla tribolazione e dalle difficoltà». A proposito di San Paolo, ha spiegato che «molte solo le difficoltà e le afflizioni che ha dovuto attraversare ma non ha mai ceduto allo scoraggiamento, sorretto dalla grazia e dalla vicinanza del Signore Gesù Cristo».
Ratzinger ha ricordato che «la nostra vita e il nostro cammino sono spesso segnati da difficoltà, da incomprensioni, da sofferenze», ma «nel rapporto con il Signore, nella preghiera costante e quotidiana, possiamo anche noi concretamente sentire la consolazione che viene da Dio».


© Copyright Gazzetta del sud, 31 maggio 2012

Dalla P2 agli appalti del G8, ecco la Vatican Connection (Statera)

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Queste faccende non riguardano il Santo Padre ma segnalo l'articolo perche' e' giusto che dal Vaticano, se ci sono zone d'ombre, si decidano a precisare ed a controbattere.
La moralita' e la limpidezza di Papa Benedetto sovrastano tutte queste vicende e/o illazioni. Lo sappiamo perfettamente e ce lo conferma il fatto che, come dice Nuzzi, non esiste un documento, pur rubato, che in qualche modo tiri in ballo Benedetto XVI. Non ce n'era bisogno ma abbiamo un'ulteriore prova della straordinaria spiritualita' del Pontefice. Si cita di nuovo Rai Vaticano. Domanda: quali vantaggi ha avuto il Santo Padre da questa presunta pressione sulla tv di Stato? Ha compiuto 85 anni e sette di Pontificato e la struttura Rai Vaticano non si e' degnata di dedicare nemmeno mezzo speciale ai due eventi. Si cita anche Vespa. Che vantaggi ha il Santo Padre da Porta a Porta? Benedetto XVI gode cosi' tanto del favore della Rai dall'essere finito al cento di una puntata della trasmissione di Ferrara e da meritarsi servizi e servizi su Chi l'ha visto.
Non prendiamoci in giro...
R.