sabato 10 novembre 2012

Vaticano, "Monsignor X" è l'ex vice portavoce Piero Pennacchini (Izzo)

VATICANO: "MONSIGNOR X" E' L'EX VICE PORTAVOCE PIERO PENNACCHINI

Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 10 nov. 


Un vero e proprio scontro tra difesa e accusa nell'aula del Tribunale della Citta' del Vaticano ha accompagnato oggi la rivelazione dell'ultimo nome "coperto" dell'inchiesta Vatileaks. Si tratta di monsignor Piero Pennacchini, gia' vicedirettore della Sala Stampa della Santa Sede nella gestione di Joaquin Navarro Valls. 

E' lui il "monsignor x" che nell'inchiesta istruttoria e' citato come una delle possibili fonti di documenti nelle deposizioni di Claudio Sciarpelletti, il tecnico informatico amico del maggiordomo Paolo Gabriele, condannato lo scorso 6 ottobre per furto. 
Il difensore di Sciarpelletti (condannato oggi a 4 mesi, ridotti a 2, per favoreggiamento) ha infatti protestato vigorosamente perche' e' stato svelato il nome del prelato, attualmente capo ufficio contabilita' della Segeretria di Stato. 
"La busta Pennacchini - ha spiegato l'avvocato Gianluca Benedetti, ammmettendone pero' l'esistenza - non viene menzionata nelle contestazioni di questo processo. Io mi ero impegnato a scrivere delle memorie per non far venire fuori i nomi e voi fate il nome. Chiedo che questa protesta sia verbalizzata: non capisco perche' si e' voluto fare questo nome".
Di fatto nel corso dei due processi finora celebrati e' sempre stato il promotore di giustizia, professor Nicola Picardi, a far cadere, talvolta come per caso, i nomi di ecclesiastici e personalita' vaticane, che avevano rapporti di vario genere con Paolo Gabriele: il nome di Piero Pennacchini e' solo l'ultimo della serie. E' difficile capire se queste rivelazioni rispondono a una sorta di strategia della trasparenza che il pm rincorre in questo modo, o siano invece solo legate ai ragionamenti svolti prendendo la parola in aula, nelle varie fasi del processo. 
Resta il fatto che quattro cardinali di Curia (Sardi, Comastri, Cottier e Dias) e un vescovo (Cavina di Carpi) erano stati indicati come possibili "suggestionatori" di Gabriele e non hanno potuto difendere la propria onorabilita'. Stessa sorte tocca oggi a don Pennacchini, senza peraltro che si sia capito cosa potesse contenere la busta che si apprende oggi essere citata negli atti come proveniente da lui. Certo e' che non dovevano esservi contenuti incriminanti, se la cosa non ha avuto seguito. 

© Copyright (AGI)

2 commenti:

SERAPHICUS ha detto...

"Certo e' che non dovevano esservi contenuti incriminanti, se la cosa non ha avuto seguito."

No. Non è certo.

Anonimo ha detto...

grande!