lunedì 19 novembre 2012

Nel libro di Papa Ratzinger che esce martedì si parte dalla verità dei Vangeli di Matteo e Luca (Gagliarducci)

Non teologia ma storia reale di Gesù

Nel libro di Papa Ratzinger che esce martedì si parte dalla verità dei vangeli di Matteo e Luca


ANDREA GAGLIARDUCCI


Ha terminato il manoscritto a Ferragosto di quest'anno. Ci ha lavorato lo spazio di un'estate e mezza. Il tempo di mettere insieme le fonti (soprattutto classici, ma anche un libro del cardinal Gianfranco Ravasi, I Vangeli di Natale) e di rendere il tutto organico. 

«L'infanzia di Gesù» di Joseph Ratzinger è pronto per essere diffuso nelle librerie. Il lancio mondiale ci sarà il prossimo martedì. Rappresenta l'ultima delle fatiche del Papa di andare a raccontare la vita di Gesù partendo dalla verità storica dei Vangeli. Ma è anche - come scrive Benedetto XVI nell'introduzione - una «anticamera» agli altri due volumi. Un testo breve, di appena 130 pagine nell'edizione inglese.
L'anticamera
Così «anticamera» che in fondo l'epilogo - dedicato a Gesù lasciato nel Tempio a 12 anni - si conclude in maniera quasi netta. Non è una vera e propria conclusione, è più che altro un'apertura. E tra l'altro, l'apertura rimanda direttamente alla Morte e Risurrezione di Gesù. Perché, nota Ratzinger, quando Maria e Giuseppe si rendono conto dell'assenza di Gesù dopo un giorno di cammino, di ritorno da Gerusalemme. Ci mettono un altro giorno per tornare nella città. E un altro giorno ancora per trovare il figlio dodicenne, che è al tempio ad insegnare. «Non devo forse occuparmi delle cose del padre mio», dice Gesù. E questi tre giorni sono i tre giorni che passano dalla morte alla Resurrezione di Gesù.

La strada dei vangeli


Di questi parallelismi, il libro è pieno. Non a caso Benedetto XVI (ma è più corretto dire Joseph Ratzinger, dato che il Papa ha voluto sganciare i suoi lavori su Gesù dal magistero papale) ha deciso di seguire la strada dei Vangeli di Matteo e Luca. Troppo breve Marco, troppo teologico Giovanni. Anche perché, in fondo, sia Matteo che Luca si preoccupano di dare un fondamento teologico a ciò che dicono, a cominciare dalle genealogie di Gesù, che segnano in ognuno dei Vangeli, nonostante siano posizionate in maniera diversa, l'inizio del Magistero di Gesù.


I fatti avvenuti


Gesù, in fondo, è una persona in carne ed ossa che abita la storia e viene in un periodo ben definito. E lo scopo degli evangelisti non è - scrive Ratzinger - di «raccontare storie», ma «di scrivere la storia, la storia reale che è davvero avvenuta», sebbene interpretata e compresa nel contesto della parola di Dio. E tra le fonti di Luca c'è molto probabilmente anche Maria. Sennò, perché - se non lo avesse saputo da Maria stessa - Luca potrebbe scrivere che «Maria serbava in sé queste cose? ».


Quattro capitoli


Il libro si compone di quattro brevi capitoli e un epilogo. Comincia con una riflessione sull'origine di Gesù, dalla domanda inaspettata che fa Pilato a Gesù mentre lo interroga: «Da dove vieni? ». E poi analizza i passaggi salienti dei Vangeli dell'infanzia. Compara l'annunciazione della nascita di Giovanni Battista - a Zaccaria, nel tempio, prima di un sacrificio, in un ambiente in cui tutto ricorda «l'Antica Alleanza» - a quella della nascita di Gesù - a Maria, in una atmosfera umile, in cui Maria non si spaventa e dice solo il suo sì: si sofferma sulla nascita di Gesù a Betlemme e sul significato della presentazione di Gesù al tempio; dedica un capitolo ai «saggi uomini venuti da Oriente» e alla fuga in Egitto; e conclude con un epilogo, in cui racconta di Gesù dodicenne al tempio di Gerusalemme.


Giuseppe, il saggio


Ci sono molti personaggi, nei Vangeli dell'Infanzia. E forse varrebbe la pena soffermarsi soprattutto su Giuseppe, descritto come un uomo saggio e capace di comprendere il mistero. Ma soprattutto un uomo che sa andare oltre il legalismo esterno, quell'essere un po' farisei e un po' ipocriti che caratterizzava la religione del tempo, e che Ratzinger stigmatizza anche nel secondo volume del Gesù di Nazaret. Così, quando scopre che Maria è incinta, pensa a come applicare la legge. Ripudiarla pubblicamente, lasciandola al pubblico ludibrio? O ripudiarla in segreto? Sceglie la seconda ipotesi. «Vive la vita come il Vangelo. Cerca la strada che armonizza l'amore e la legge».


Lavoro sistematico


È la strada che ha sempre cercato Benedetto XVI durante il corso del suo Pontificato.

Il quale, con questo volume, conclude il suo lavoro su Gesù, uno dei pochi lavori sistematici di Benedetto XVI, i cui libri sono stati spesso raccolte di articoli e di saggi di teologia. E, in fondo, non poteva che essere questa la conclusione del suo lavoro. Perché ci sono parole, nell'Antico Testamento - è Ratzinger a scriverlo in quest'ultimo libro - che appaiono ancora «randagie». Si possono correlare questa o quella figura. Ma il vero proprietario del testo ci fa attendere. E solo quando il proprietario appare il passaggio acquista il pieno significato. Si parla della Bibbia, un testo ispirato da Dio. Logico che il vero proprietario del testo sia Dio. E logico che, nel momento in cui Gesù Cristo compare nella storia, tutte le Scritture possono essere lette in modo nuovo.

© Copyright La Sicilia, 18 novembre 2012 

1 commento:

Andrea ha detto...

Già scrivere "Vangelo DI Matteo" o "DI Luca" (come fanno anche molti preti) è segno di essere fuori strada.

Si tratta del "Vangelo SECONDO Matteo" o "SECONDO Luca"