giovedì 8 novembre 2012

La prima delle libertà da difendere. Un nuovo sito internet dei vescovi degli Stati Uniti (O.R.)

Un nuovo sito internet dei vescovi degli Stati Uniti

La prima delle libertà da difendere


Washington, 7. La prima delle libertà da difendere, quella religiosa, è da tempo al centro delle preoccupazioni dei vescovi degli Stati Uniti che, in occasione delle elezioni presidenziali, hanno messo in rete un nuovo sito dedicato a questo tema (firstamericanfreedom.com). 

Sulle pagine digitali è possibile trovare informazioni, preghiere, spazi di confronto e indicazioni per supportare la campagna di sensibilizzazione che l'episcopato ha avviato a seguito soprattutto degli interventi federali che favoriscono pratiche abortive e impongono limitazioni alla libertà di coscienza delle istituzioni, organizzazioni o anche delle singole persone che intendono rispettare i propri convincimenti morali e religiosi. Il contrasto si è particolarmente acutizzato negli ultimi mesi, a seguito della decisione dell'Amministrazione di obbligare tutti i datori di lavoro, anche gli enti a gestione religiosa, a offrire piani assicurativi ai propri dipendenti che includano anche rimborsi per la contraccezione e la sterilizzazione.
Quella religiosa, ribadiscono i vescovi, «è la prima libertà e costituisce il principio fondante degli Stati Uniti». Essa, è aggiunto, «è sempre stata protetta da decenni dai maggiori partiti politici». Non si tratta, si puntualizza nel sito, di una questione che interessa soltanto i gruppi religiosi, ma è un tema universale, in quanto è legato al rispetto dei diritti civili di tutti.
L'episcopato ha deciso di potenziare l'uso dei moderni sistemi di comunicazione per favorire il confronto su questi temi. Il lancio del nuovo sito si inserisce in un programma che vede al centro l'uso dei “social network”, per consentire una sempre più vasta possibilità di partecipazione. Facebook, ma anche twitter, hanno infatti uno spazio dedicato sul sito, offrendosi come dei canali per condividere idee, proposte e iniziative al fine di costruire una platea più ampia di utenti.
La libertà religiosa, si ricorda ancora nel sito, non riguarda soltanto la libertà di credo, di espressione o di culto, ma anche libertà di azione, intesa come facoltà di agire per il bene comune in conformità con i propri convincimenti. In una lettera del marzo scorso che il cardinale arcivescovo di New York, Timothy Michael Dolan, ha indirizzato, in qualità di presidente, agli stessi membri della Conferenza episcopale, si osservava che «questa non è soltanto una battaglia dei cattolici», ma di tutti i cittadini anche di altre confessioni e fedi. La libertà religiosa, ha scritto il porporato, che in passato subiva spesso minacce «esterne», ora è minacciata «tristemente dall'interno». Per questo, ha concluso il cardinale «non ci stancheremo, come i nostri antenati, a difendere l'intramontabile verità della libertà religiosa».
Il sito offre testimonianze dello stesso presidente della Conferenza episcopale e anche del presidente della commissione episcopale per la libertà religiosa, l'arcivescovo di Baltimore, William Edward Lori. In particolare sono pubblicati gli interventi del presule in occasione di audizioni al Congresso per discutere della questione di fronte a deputati e senatori.
Il sito consente anche di apportare aggiornamenti periodici su informazioni e iniziative riguardanti questo tema. Inoltre, gli stessi utenti sono invitati a contattare anche i funzionari pubblici eletti nelle varie istituzioni federali e locali per porre in atto interventi a tutela delle comunità religiose. Tra le numerose iniziative avviate dall'episcopato, c'è anche l'invito a tenere conto di questo tema durante le omelie e la promozione di manifestazioni pubbliche, come per esempio quella, quindicinale, della Fortnight for Freedom.

(©L'Osservatore Romano 8 novembre 2012)

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Il Papa perdona il corvo il cardinal Bertone no.
Hai già letto questo articolo di Antonio Socci uscito su Libero di questa mattina. Sono profondamente sconcertata e vieppiù delusa dall'autore, per cui evito di commentare. La sensazione che mi ha lasciato, però, è davvero brutta. Quando sarà su facebook penso andrò a scrivergli cosa ne penso.
Alessia

Anonimo ha detto...

Ne parla Lerner qui:
http://www.gadlerner.it/2012/11/08/perche-il-maggiordomo-resta-in-carcere-contro-la-volonta-del-papa
E io continuo a non commentare :-)
Alessia

Anonimo ha detto...

Sta bene dove sta(gabriele) e socci e lerner sono pregati di farsi i fatti loro e commentare ,più o meno acidamente,come di solito fanno soprattutto uno di loro,altri fatti;ci sarebbe poi un'altra cosa da rilevare,Bertone ha un grosso contenzioso con radioMaria e il suo direttore,dopo le innumerevoli telefonate di insulti in diretta ricevute per avere espresso un parere su Medjugorje che non era politically correct.quindi....

Andrea ha detto...

Il sito appena lanciato dai Vescovi americani, gravemente turbati dalla morsa di Obama sulla Chiesa e sugli obiettori (all'aborto, alla contraccezione, all'eugenetica..) ha nella testata la Statua della Libertà: il totem dell'associazione fra la Massoneria francese e quella USA del XIX secolo