venerdì 9 novembre 2012

Interpol, il Papa: dopo il comunismo le speranze dei popoli sono rimaste deluse. Agire rispettando i diritti e coinvolgendo tutti. Benedetto XVI ringrazia il ministro Cancellieri e loda la Gendarmeria (Izzo)


INTERPOL: PAPA, DOPO COMUNISMO SPERANZE POPOLI RIMASTE DELUSE 

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 9 nov. 

Sono rimaste deluse le "grandi speranze" nate "alla fine della cosiddetta guerra fredda tra i due blocchi occidentale e orientale, specialmente dove una forma di violenza politica istituzionalizzata e' stata fermata da movimenti pacifici che rivendicavano la liberta' dei popoli". 
Lo ha affermato Benedetto XVI nel suo discorso all'Assemblea dell'Interpol. Per il Papa, infatti, "sebbene alcune forme di violenza sembrino diminuire, specialmente il numero di conflitti militari, ce ne sono altre che si sviluppano, come la violenza criminale, responsabile ogni anno della maggioranza dei decessi di morte violenta nel mondo".
Un fenomeno che il Pontefice ha definito "cosi' pericoloso da costituire un grave fattore di destabilizzazione delle societa' e, talvolta, mette a dura prova la stessa supremazia dello Stato". 

Ed e' segnatamente "l'evoluzione della violenza criminale che costituisce un aspetto particolarmente preoccupante per il futuro del mondo". Secondo Ratzinger, pero', "mon meno importante" e' il ruolo dell'Interpol e delle altre forme di cooperazione tra gli Stati. 
"Questo sforzo di riflessione - ha osservato - associa i responsabili politici della sicurezza e della giustizia, gli organismi giudiziari e le forze dell'ordine, in modo che ognuno, per quanto di propria competenza, possa compiere un efficace lavoro favorito da uno scambio costruttivo". Infatti, "le istanze politiche, sulla base dell'opera delle forze dell'ordine, possono identificare piu' agevolmente le principali evoluzioni emergenti in riferimento ai rischi per la societa', e, di conseguenza, sono messe nella condizione di poter dare adeguati orientamenti legislativi e operativi nell'ambito del contrasto alla criminalita'". 
"La Chiesa e la Santa Sede incoraggiano quanti si adoperano per combattere la piaga della violenza e del crimine, in questa nostra realta' che assomiglia sempre piu' ad un "villaggio globale", ha assicurato infine il Papa tedesco, per il quale "le forme piu' gravi delle attivita' criminali possono essere individuate nel terrorismo e nella criminalita' organizzata". 

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INTERPOL: PAPA, AGIRE RISPETTANDO I DIRITTI E COINVOLGENDO TUTTI 


Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 9 nov. 

"La risposta  alla violenza e al crimine non puo' essere delegata alle sole forze dell'ordine, ma richiede la partecipazione di tutti i soggetti che possono incidere su questo fenomeno". 
Ne e' convinto Benedetto XVI che ai capi delle polizie di tutto il mondo - riuniti a Roma per l'Assemblea dell'Interpol e ospiti oggi in Vaticano del comandante della Gendarmeria, generale Domenico Giani - ha ricordato come "sconfiggere la violenza" rappresenti ovunque "un impegno che deve coinvolgere non solo le istituzioni e gli organismi preposti, ma la societa' nel suo complesso: le famiglie, le agenzie educative tra cui la scuola e le realta' religiose, i mezzi di comunicazione sociale e tutti i singoli cittadini".
"Ciascuno - secondo il Papa tedesco - ha la sua specifica parte di responsabilita' per un futuro di giustizia e di pace". "E' doveroso quindi - ha spiegato - reprimere il crimine, nell'ambito di regole morali e giuridiche, poiche' l'azione contro la criminalita' va sempre condotta nel rispetto dei diritti dell'uomo e dei principi di uno Stato di diritto". Infatti, "la lotta alla violenza deve mirare certamente ad arginare il crimine e a difendere la societa', ma anche al ravvedimento e alla correzione del criminale, che rimane sempre persona umana, soggetto di diritti inalienabili e come tale non va escluso dalla societa', ma recuperato. Al tempo stesso, la collaborazione internazionale contro la criminalita' non puo' esaurirsi soltanto in operazioni di polizia. E' essenziale che la pur necessaria opera repressiva sia accompagnata da una coraggiosa e lucida analisi delle motivazioni soggiacenti a tali inaccettabili azioni criminose; occorre prestare speciale attenzione ai fattori di esclusione sociale e di indigenza che persistono nella popolazione e che costituiscono un veicolo di violenza e di odio". "E' necessario anche un particolare impegno sul piano politico e pedagogico per risolvere i problemi che possono alimentare la violenza e per favorire le condizioni affinche' essa non nasca e non si sviluppi", ha chiarito il Pontefice ribadendo qui "ancora una volta che la violenza, nelle sue diverse forme terroristiche e criminali, e' sempre inaccettabile, perche' ferisce profondamente la dignita' umana e costituisce un'offesa all'intera umanita'". 

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INTERPOL: PAPA RINGRAZIA MINISTRO CANCELLIERI E LODA GENDARMERIA


Salvatore Izzo


 (AGI) - CdV, 9 nov. 

Benedetto XVI ha voluto pubblicamente ringraziare oggi il ministro dell'Interno della Repubblica Italiana, Anna Maria Cancellieri, e i membri dei Governi che hanno voluto essere presenti all'Assemblea dell'Interpol. Lo ha fatto ricevendo in Vaticano i capi delle polizie di tutto il mondo, accompagnati dal comandante della Gendarmeria, generale Domenico Giani, con il presidente dell'Interpol e il segretario generale dell'organismo. 
La gratitudione del Pontefice e' stata in particolare per le parole della Cancellieri che nel suo saluto ha esaltato la collaborazione tra i paesi nella lotta "alle organizzazioni trasnazionali criminali e al terrorismo che causano ogni anno sofferenze e lutti anche a donne e bambini".
"Nessun Paese neppure il piu' potente puo' far fronte da solo", ha affermato il ministro, parlando di questo impegno comune come di una "utopia realistica". 

"A lei - ha poi concluso la signora Cancellieri rivolgendosi al Papa - ci rimettiamo con totale fiducia, benedica la lotta per la pace e la sicurezza". E Papa Ratzinger non ha mancato di accogliere tale richiesta, trovando anche il modo di rinnovare pubblicamente la sua fiducia a Giani. "Rinnovo ai dirigenti e all'intera Interpol - ha infatti aggiunto - l'espressione della mia gratitudine per la sua azione, non sempre facile e non sempre compresa da tutti nella sua giusta finalita'". 
"Non puo' mancare - ha quindi concluso il Papa - il mio pensiero riconoscente per l'apprezzata collaborazione che l'Interpol offre alla Gendarmeria dello Stato della Citta' del Vaticano, specialmente in occasione dei miei Viaggi internazionali. Dio onnipotente e misericordioso vi illumini nell'esercizio delle vostre responsabilita', vi sostenga nel servizio alla collettivita', protegga voi, i vostri collaboratori e le vostre famiglie".

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