mercoledì 7 novembre 2012

Il Papa: sentiamoci fratelli anche di coloro che non credono (Izzo)


PAPA: SENTIAMOCI FRATELLI ANCHE DI COLORO CHE NON CREDONO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 7 nov. 

"Sentiamoci fratelli di tutti gli uomini, compagni di viaggio anche di coloro che non credono, di chi e' in ricerca, di chi si lascia interrogare con sincerita' dal dinamismo del proprio desiderio di verita' e di bene". Con questa esortazione rivolta ai 40 mila fedeli presenti oggi in piazza San Pietro, il Papa  ha concluso la sua catechesi all'Udienza Generale.
"Preghiamo, in questo Anno della fede - ha aggiunto - perche' Dio mostri il suo volto a tutti coloro che lo cercano con cuore sincero". Secondo Papa Ratzinger, "e' possibile anche nella nostra epoca, apparentemente tanto refrattaria alla dimensione trascendente, aprire un cammino verso l'autentico senso religioso della vita, che mostra come il dono della fede non sia assurdo, non sia irrazionale". Infatti "il desiderio di Dio non e' del tutto scomparso e si affaccia ancora oggi, in molti modi, al cuore dell'uomo. Il desiderio umano tende sempre a determinati beni concreti, spesso tutt'altro che spirituali, e tuttavia si trova di fronte all'interrogativo su che cosa sia davvero il bene, e quindi a confrontarsi con qualcosa che e' altro da sé, che l'uomo non puo' costruire, ma e' chiamato a riconoscere. Che cosa puo' davvero saziare il desiderio dell'uomo?". 
Per il Pontefice teologo occrre meditare anche oggi su questo "aspetto affascinante dell'esperienza umana e cristiana: l'uomo porta in se' un misterioso desiderio di Dio", achese tale affermazione "potrebbe invece sembrare una provocazione nell'ambito della cultura occidentale secolarizzata". "Molti nostri contemporanei - ha ammesso - potrebbero infatti obiettare di non avvertire per nulla un tale desiderio di Dio. Per larghi settori della societa' Egli non e' piu' l'atteso, il desiderato, quanto piuttosto una realta' che lascia indifferenti, davanti alla quale non si deve nemmeno fare lo sforzo di pronunciarsi". Per questo l'invito dell'anziano Papa agli uomini del nostro tempo e' stato anche oggi "a tendere, disarmati, verso quel bene che non possiamo costruire o procurarci con le nostre forze; a non lasciarci scoraggiare dalla fatica o dagli ostacoli che vengono dal nostro peccato". "Anche nell'abisso del peccato - ha concluso - non si spegne nell'uomo quella scintilla che gli permette di riconoscere il vero bene, di assaporarlo, e di avviare così un percorso di risalita, al quale Dio, con il dono della sua grazia, non fa mai mancare il suo aiuto. Tutti, del resto, abbiamo bisogno - sono state le parole conclusve di Benedetto XVI - di percorrere un cammino di purificazione e guarigione del desiderio. Siamo pellegrini verso la patria celeste, verso quel bene pieno, eterno, che nulla ci potra' piu' strappare". 

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3 commenti:

Anonimo ha detto...

Non c'entra molto con la bellissima catechesi del papa,che leggerò e rileggerò con la dovuta attenzione perchè molto profonda,ma chiedo venia a Raffy ed alla sua pazienza,per fare una breve digressione politica;la rielezione di Obama è un disastro ed un dramma per tutto l'occidente,ma soprattutto per la C.C. in U.S.A.Dolan and.co. dovranno combattere una guerra feroce contro lo statalismo radical chic imperante con questo presidente,che proibirà anche l'obiezione di coscienza sui temi etici non negoziabili per la C.C.;oltretutto ha vinto con la furbata di abbinare le elezioni presidenziali con il referendum sulle nozze gay in stati notoriamente roccaforti delle lobbies lgbt,quindi tempi duri.Ironia della sorte,il nome di Obama,Barack è simile all'ebraico Baruch,Benedetto in italiano,meditateci su.Scusa Raffy,so che non vuoi interferenze politiche,ma mi pareva doverosa la spiegazione.GR2

mariateresa ha detto...

ce li siamo sbriciolati con queste elezioni americane e con la retorica obamiana. Non ho mai sentito tanta melassa tutta in una volta, roba da realismo socialista.

Raffaella ha detto...

Concordo!
Per non parlare dei nostri giornalisti televisivi in estasi!
R.