venerdì 16 novembre 2012

Il Papa: non basta più annunciare il Vangelo solo a parole (Izzo)

PAPA: NON BASTA PIU' ANNUNCIARE IL VANGELO SOLO A PAROLE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 16 nov. 

"L'annuncio di Cristo non passa solamente attraverso le parole, ma deve coinvolgere tutta la vita e tradursi in gesti di amore". 
Lo scrive Benedetto XVI ai giovani di tutto il mondo, nel messaggio - diffuso oggi - nel quale li invita alla Giornata Mondiale della Gioventu' che si terra' in luglio a Rio de Janeiro. 
"Come il buon Samaritano - scrive il Papa - dobbiamo essere sempre attenti a chi incontriamo, saper ascoltare, comprendere, aiutare, per condurre chi e' alla ricerca della verita' e del senso della vita alla casa di Dio che e' la Chiesa, dove c'e' speranza e salvezza".
"Nulla, ne' le difficolta', ne' le incomprensioni vi faccia rinunciare a portare il Vangelo di Cristo nei luoghi in cui vi trovate", chiede ai ragazzi il Pontefice 85enne, ricordando pero' l'importanza di sentirsi inseriti nella comunita' ecclesiale e da essa sostenuti. 
"Nessuno - infatti - puo' essere testimone del Vangelo da solo".
"Cari amici - esorta inoltre il Papa tedesco  rivolto ai giovani cattolici di tutto il mondo -  non dimenticate mai che il primo atto di amore che potete fare verso il prossimo e' quello di condividere la sorgente della nostra speranza: chi non da' Dio, da' troppo poco". 
"Dobbiamo condurre - spiega - le persone che stiamo evangelizzando a incontrare Cristo vivente, in particolare nella sua Parola e nei Sacramenti: cosi' potranno credere in Lui, conosceranno Dio e vivranno della sua grazia". "Vorrei - confida Joseph Ratzonger - che ciascuno si chiedesse: ho mai avuto il coraggio di proporre il Battesimo a giovani che non l'hanno ancora ricevuto?".
Ricordando la celebre statua del Cristo Redentore di Rio con le sue braccia aperte e accoglienti, il Papa invoca poi i ragazzi: "siate voi il cuore e le braccia di Gesu'! Andate e testimoniate il suo amore, siate i nuovi missionari animati dall'amore e dall'accoglienza!".  
"A tutti - raccomanda - apriamo la porta del nostro cuore; cerchiamo di entrare in dialogo, nella semplicita' e nel rispetto:questo dialogo, se vissuto in uan vera amicizia, portera' frutto". 
"Quando vi sentite inadeguati, incapaci, deboli nell'annunciare e testimoniare la fede, non abbiate timore. L'evangelizzazione - conclude - non e' una nostra iniziativa e non di pende anzitutto dai nostri talenti, ma e' una risposta fiduciosa e obbediente alla chiamata di Dio e percio' si basa non sulla nostra forza".

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