giovedì 18 ottobre 2012

Sinodo, card. Wuerl: dai lavori domande aperte, crescita richiede tempo (Izzo)

SINODO: WUERL, DA LAVORI DOMANDE APERTE, CRESCITA RICHIEDE TEMPO

Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 17 ott. 


"Conosciamo ormai le nostre difficolta', tensioni, inquietudini, peccati, nonche' la nostra umana debolezza". 

Il relatore generale del Sinodo, cardinale Donald Wuerl, ha riassunto cosi' i primi 9 giorni dei lavori dell'assemblea che vede riuniti in Vaticano con Benedetto XVI 262 vescovi di tutto il mondo e 26 capi dei dicasteri della Curia Romana per riflettere sulla Nuova Evangelizzazione. 
"Il seme - ha detto l'arcivescovo di Washington - e' all'inizio della fecondita'. La crescita del seme richiede tempo". Presentata oggi dal porporato statunitense, la "relatio ante diseptationem", che raccoglie in latino quanto emerso dal dibattito, e' un documento molto breve, appena 6 pagine, ed e' articolata in 14 domande, secondo lo schema caro a Papa Montini, che aprendo la seconda sessione del Concilio, il 29 settembre 1963, domandava: "Chiesa cosa dici di te stessa?".
Sono finora intervenuti alle sessioni sinodali 224 padri sui 262 partecipanti, 13 hanno consegnato un intervento scritto. Tra le questioni affrontate, che il cardinale Wuerl ha elencato oggi nelle sue domande, il rapporto tra il battesimo e la missione, il secolarismo e l'indifferenza alla religione insiti nella cultura dominante, la grande ignoranza della fede e perfino dei suoi rudimenti, le iniziative da prendere per annunciare il Vangelo ai giovani in ambienti scristianizzati, la trasmissione della fede in una cultura che ignora la dimensione trascendente, la relazione tra spiritualita' e proclamazione del Vangelo, l'importanza di testimoniare la carita', il ruolo decisivo delle parrocchie e delle piccole comunita' nell'annunciare la fede, il rinnovamento della catechesi, l'importanza della pieta' popolare, il ruolo della famiglia e delle donne nella vita della Chiesa, il ruolo del sacerdote nella trasmissione della fede, come integrare pienamente i laici nella organizzazione della Chiesa locale. 


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