mercoledì 17 ottobre 2012

Sinodo, Bertone: nuova evangelizzazione in contesti anche ostili. No anacronistici privilegi ma libertà religiosa (Izzo)

SINODO: BERTONE, NUOVA EVANGELIZZAZIONE IN CONTESTI ANCHE OSTILI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 17 ott. 


La Nuova Evangelizzazione e' "il rinnovato annuncio rivolto a coloro che, pur essendo gia' entrati in contatto, in modi diversi, con il messaggio cristiano, si sono trovati ad essere, per usare le immagini della parabola evangelica, come il terreno sassoso, o quello infestato dai rovi, o addirittura come la strada, in cui il maligno ruba il buon seme della Parola". Lo ha affermato il segretario di Stato della Santa Sede, cardinale Tarcisio Bertone nel suo intervento al Sinodo. "La trasmissione della fede - ha continuato il porporato salesiano - e' compito tanto fondamentale per la Chiesa da poter rappresentare una descrizione della sua stessa essenza: essa e' infatti comunita' da sempre costituita nel duplice movimento di ricevere e trasmettere il prezioso tesoro della fede". "Tale compito - ha aggiunto - si declina in maniera diversa a seconda delle situazioni e delle epoche storiche e nel nostro tempo ha assunto in misura sempre maggiore il profilo della Nuova Evangelizzazione". 

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SINODO: BERTONE, NO ANACRONISTICI PRIVILEGI MA LIBERTA' RELIGIOSA

Salvatore Izzo

 (AGI) - CdV, 17 ott. 

D'intesa con gli episcopati, la Santa Sede utilizza "gli strumenti del dialogo diplomatico con le autorita' civili", per un'azione "volta non alla ricerca di anacronistici privilegi, bensi' a garantire alla Chiesa, nella misura migliore possibile, quella liberta' nel governo interno e nell'esercizio della propria missione che essa rivendica legittimamente, e che, quando e' presente, finisce per ridondare anche a beneficio degli appartenenti ad altre tradizioni religiose, nonche' ad alimentare la concordia dell'intera societa'". Lo ha affermato il cardinale Tarciso Bertone, segretario di Stato, intervenendo oggi al Sinodo. Si tratta, ha spiegato il cardinale Bertone in riferimento ai compiti dei nunzi apostolici, che in giugno il Papa ha convocato per un summit in Vaticano, di "un servizio specifico, che e' quello di vigilanza e tutela della libertas Ecclesiae". Per il porporato e' quello della diplomazia vaticana "un servizio propedeutico alla missione della Chiesa, ma quanto mai necessario anche nell'odierno contesto". Infatti, ha denunciato, "purtroppo si registrano ancora, in non poche regioni del mondo, restrizioni talora gravi al libero esercizio della missione della Chiesa, sia "la' dove l'ordinamento politico si ispira a sistemi filosofici e politici che postulano uno stretto controllo, per non dire un monopolio, dello Stato sulla societa'", sia la' dove, come denunciato dal Papa nel discorso ai membri del Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, il 10 gennaio 2011, "si accorda una grande importanza al pluralismo e alla tolleranza, ma la religione subisce una crescente emarginazione". Il cardinale Bertone ha ricordato nell'aula sinodale anche l'opera degli osservatori permanenti e rappresentanti della Santa Sede presso le Organizzazioni Internazionali, "volta - ha detto - oltre che al servizio della causa della pace e della difesa dei diritti fondamentali della persona umana, a garantire il diritto di cittadinanza per la Chiesa, per le sue istituzioni ed anche per la visione cristiana dell'uomo, oggi minacciata in alcuni elementi di fondo dalla cosiddetta cultura dominante". 

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