sabato 27 ottobre 2012

Sinodo, Bagnasco: fare sentire la misericordia ai divorziati. Parrocchie e movimenti collaborino di più. Più cattolici impegnati in politica (Izzo)

SINODO: BAGNASCO, FARE SENTIRE LA MISERCORDIA AI DIVORZIATI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 27 ott. 


"La misericordia deve essere fatta sentire alle persone che vivono situazioni difficili, perche non si sentano escluse, rifiutate, emarginate, ma sappiano che assolutamente sono parte viva della comunita' cristiana e possono dedicarsi a servizi come quello della carita' al pari di chiunque". 
Lo ha affermato il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, commentando alla Radio Vaticana quanto e' stato proposto al Sinodo circa la pastorale per i divorziati risposati. Per quanti sono in tale condizione, Bagnasco ha ricordato che resta tuttavia in vigore che "non possono accedere al sacramento della confessione e della Santa Eucaristia", disposizione che permane, ha spiegato, "perche' cio' che e' vero non invecchia, non ha tempo". E dunque "la misericordia deve naturalmente essere accompagnata sempre dalla verita'". "La famiglia - ha poi aggiunto il presidente della Cei - e' stata riconosciuta da parte dei padri di tutto il mondo come la cellula fondamentale non soltanto della Chiesa, ma innanzitutto della societa' umana". Infatti, ha scandito, "un uomo e una donna nel vincolo pubblico del matrimonio e aperti alla vita, sono veramente il futuro assolutamente indispensabile della societa', e quindi incomparabili, degni di tutta l’attenzione culturale delle società moderne e anche di conseguenti adeguate politiche economiche a sostegno della famiglia e dei figli". E da parte sua, "la Chiesa deve rinnovare sempre di piu', anche in Italia, l'accompagnamento pastorale delle famiglie, non soltanto prima, in preparazione del matrimonio, ma anche dopo il matrimonio". 

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SINODO: BAGNASCO, COLLABORINO DI PIU' PARROCCHIE E MOVIMENTI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 27 ott. 

Al Sinodo "ancora una volta e' stata messa in evidenza la centralita' della parrocchia". "Questa - ha sottolineato alla Radio Vaticana il presidente della Cei, Angelo Bagnasco - e' una grande esperienza che viene dalla storia dell'Italia, ma che in tutto il mondo e' stata apprezzata e confermata: la pastorale parrocchiale dev'essere sempre piu', diventare sempre piu' la pastorale integrata con tutti i nuovi movimenti, le nuove comunita', le associazioni, perche'a parrocchia, pur nella sua necessita' assoluta, non e' piu' autosufficiente". 
L'esperienza del Sinodo, per il presidente della Cei che era uno dei 262 padri sinodali, ha rappresentato "una grande grazia, perche' e' stata un'immersione nella cattolicita' della Chiesa", con i vescovi di tutti i continenti che "hanno portato nell'Aula sinodale, intorno al Santo Padre, la voce di tutto il mondo, con uno sguardo e con un cuore propri dei pastori: liberi da ogni interesse o prospettiva politica o economica o ideologica, ma soltanto con lo sguardo del Signore". Secondo Bagnasco, "e' molto importante, anche, che sia risuonata da parte di tutti i padri la necessita' che per evangelizzare bisogna essere evangelizzati", con la riaffermazione cioe' della necessita' "della conversione personale di noi pastori e di noi comunita' cristiana per poter annunciare il Vangelo della gioia che e' Cristo". "Questo - ha spiegato - e' un primo imperativo fondamentale". 

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‪SINODO: BAGNASCO, PIU' CATTOLICI IMPEGNATI IN POLITICA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 27 ott. 

"I cattolici nella vita politica devono essere sempre piu' coerenti con la propria fede e piu' formati, perche' non basta la buona volonta' per il servizio pubblico; e poi devono essere piu' numerosi". Lo ha detto il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, in un'intervista alla Radio Vaticana. Quanto affermato sul tema al Sinodo, con l'affermazione che e' doveroso per i cattolici dare il loro apporto alla societa' civile, per il porporato "non e' soltanto un ripensamento, ma innanzitutto e' una conferma della presenza". "Quanto piu' la societa' viene ferita dal secolarismo o da altre istanze di tipo economico o finanziario che attentano alla centralita' e alla dignita' della persona umana, tanto piu' la Chiesa - ha sottolineato - ha il dovere di essere presente secondo l’immagine del sale della terra e della luce del mondo. Senza pretese, senza arroganze ma con la grande convinzione, e in questo probabilmente dobbiamo crescere, che laddove Cristo entra, l'uomo cresce; laddove Cristo entra, e' la societa' intera che cresce, diventa piu' umana". 

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