giovedì 25 ottobre 2012

Segreteria di Stato: Gabriele ha agito senza istigazione o incitamento da parte di altri, ma basandosi su convinzioni personali in nessun modo condivisibili


Vaticano: Gabriele ha agito da solo, nessun complotto

(ASCA) - Citta' del Vaticano, 25 ott 

L'ex-maggiordomo di papa Ratzinger ha agito ''senza istigazione o incitamento da parte di altri, ma basandosi su convinzioni personali in nessun modo condivisibili. Le varie congetture circa l'esistenza di complotti o il coinvolgimento di piu' persone si sono rivelate, alla luce della sentenza, infondate''. Lo afferma un comunicato della Segreteria di Stato vaticano nel giorno in cui la sentenza di condanna a 18 mesi di carcere contro Paolo Gabriele diventa operativa. La sentenza, ''ora passata in giudicato - sottolinea la nota -, mette un punto fermo su di una vicenda triste, che ha avuto conseguenze molto dolorose''.
Con la vicenda Vatileaks, rimarca la nota vaticana, ''e' stata recata un'offesa personale al Santo Padre; si e' violato il diritto alla riservatezza di molte persone che a Lui si erano rivolte in ragione del proprio ufficio; si e' creato pregiudizio alla Santa Sede e a diverse sue istituzioni; si e' posto ostacolo alle comunicazioni tra i Vescovi del mondo e la Santa Sede e causato scandalo alla comunita' dei fedeli. Infine, per un periodo di parecchi mesi e' stata turbata la serenita' della comunita' di lavoro quotidianamente al servizio del Successore di Pietro''.
La Segreteria di Stato tiene anche a sottolineare che ''l'imputato e' stato riconosciuto colpevole al termine di un procedimento giudiziario che si e' svolto con trasparenza, equanimita', nel pieno rispetto del diritto alla difesa. Il dibattimento ha potuto accertare i fatti, appurando che il Sig. Gabriele ha messo in atto il suo progetto criminoso''.

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Quindi uno "per convinzioni personali" si fa assumere al posto di cameriere del Papa e appena arrivato e per sette anni inizia un secondo lavoro: fare filmati e trafugare carte facendone un archivio. Poi a un certo punto, sempre per convinzione personale, "senza istigazione o incitamento da parte di altri", decide che è arrivato il momento, per il bene del Papa e della Chiesa, di farne uscire alcune e si affida a un giornalsta, al quale spiega "siamo una ventina"...

Vabbé, direi che è a dir poco imbarazzante questo comunicato della Segreteria di Stato. Anche perché proviene da chi, tanto nei comunicati come nelle carte uscite "per caso", a quanto pare non ne azzecca una a tutti i livelli.
Vuol dire che le "nobili motivazioni" non sono ancora venute meno?
Avanti, la pensione grazie a Dio è vicina, e forse è questo l'unico rimedio.
I processi (non il processo), in ogni caso, andranno avanti, finché Benedetto XVI continuerà a regnare, speriamo ancora AD MULTOS ANNOS!

mariateresa ha detto...

e dagli al malvagio Tarcisio.
sempre all'erta,eh.