mercoledì 31 ottobre 2012

Processo Sciarpelletti, Salvatore Mazza risponde a Dagospia sulle norme del pool giornalistico ammesso alle udienze


Riceviamo e pubblichiamo:

Caro Dagospia,

a proposito di quanto pubblicato sul vostro sito sotto questo avvincente titolo:

1- LA LIBERTÀ DI STAMPA SECONDO LE ANIME BELLE DEL VATICANO. ECCO LE NUOVE ISTRUZIONI E SQUALIFICHE AI GIORNALISTI IN VISTA DEL PROCESSO A SCIARPELLETTI, IL TECNICO INFORMATICO PIZZICATO CON QUELL'ALTRO GENIO DELLO SPIONAGGIO DI PAOLETTO - 2- “RICORDIAMO CHE, A SEGUITO DI QUANTO SUCCESSO DURANTE IL PROCESSO GABRIELE, SONO ESCLUSI DAI POOL PER TUTTA LA DURATA DEL PROCESSO LE TESTATE: TG1, TG2, REPUBBLICA, IL FATTO QUOTIDIANO PER VIOLAZIONI GRAVI DELLE REGOLE DEL POOL E DI EMBARGO” - 3-ANCORA!“ESCLUSE DAL POOL DELLA PRIMA UDIENZA: ANSA, ABC TV PER VIOLAZIONI MINORI” - 4- AMORALE VATICANA: ELEZIONI TRA CRONISTI ACCETTATI E REGOLE DI NEWS-SHARING PER PENNE AL GUINZAGLIO. COSÌ UN ALTRO PROCESSO-FARSA SI SUBLIMERÀ IN REPORTAGGI FARSA! -

Vorrei, giusto per la cronaca, precisare alcune cose riguardo al punto 4. Quello che inizia con “Amorale vaticana” e che, fin da questa specie di titoletto, dimostra che chi l’ha scritto non ha la minima idea di che cosa si stia parlando. Allora ve lo spiego: l’Aigav è un’associazione internazionale nata circa 40 anni fa che non ha niente a che fare col Vaticano, se non per il fatto che associa i giornalisti che si occupano di informazione religiosa e di vaticano: parliamo di circa 450 professionisti di tutto il mondo (e di tutti i credo: cattolici, musulmani, ebrei, buddisti, cristiani di ogni denominazione e così via), in stragrande maggioranza con una lunga carriera alle spalle e piuttosto navigati e, dunque, che difficilmente si fanno manipolare da chicchessia. Le regole dell’Aigav non sono state dettate dal Vaticano, ma sono frutto dell’Aigaiv, così come le esclusioni dai pool per il processo Sciarpelletti sono state decise dall’Aigav, e non dal Vaticano: E ciò semplicemente perché fare un pool è una cosa seria, e che chiede responsabilità, ed è dovere dell’Associazione fare in modo che i pool restino una cosa seria. Se poi la Sala Stampa vaticana abbia deciso o deciderà a sua volta di prendere provvedimenti, e quali, nei confronti di chi ha violato le regole, è una cosa che non riguarda l’Aigav. Quello che è nostro dovere, nel rispetto di regole che impediscano a qualcuno di provare a “fare il furbo”, è assicurare il massimo della copertura possibile al più alto livello possibile. E – come è scritto nella lettera che avete pubblicato – parliamo di regole non provenienti né dall’Aigav né dal Vaticano, ma internazionali, stabilite sulla base di un accordo tra gentiluomini; e dunque chiedere ai colleghi di esprimere liberamente il proprio voto per arrivare alla composizione del pool mi sembra un esempio di trasparenza e correttezza, piuttosto che un’oscura manovra per favorire “cronisti accettati” (e da chi, poi?)
Per tutto questo, pur comprendendo che vi corra l’obbligo di fare sempre gli spiritosi, mi sembra del tutto fuori luogo, oltre che gratuitamente offensivo, parlare di “penne al guinzaglio” e di “reportaggi farsa”. Perfino un foglio satirico come il vostro dovrebbe avere più rispetto soprattutto, ripeto, quando non si ha idea di che cosa si stia parlando, come mi sembra del tutto evidente.
Quanto al fatto che si tratterà di un processo-farsa, o che lo sia stato quello a Gabriele, è un giudizio la cui responsabilità ovviamente lascio a voi. Sicuramente però, lo ribadisco, non è stata una farsa il “reportaggio”, né si può dire che il processo non sia stato trasparente.
Cordialmente 
Salvatore Mazza

Vedi anche:

Processo Sciarpelletti: le regole del pool di giornalisti ammesso alle udienze

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