domenica 21 ottobre 2012

L'evangelizzazione parte dalla famiglia. Lettera dell'episcopato vietnamita in occasione dell'Anno della fede

Lettera dell'episcopato vietnamita in occasione dell'Anno della fede

L'evangelizzazione parte dalla famiglia


Hanoi, 20. Far diventare le famiglie cristiane delle vere «scuole di fede» sarà «il più concreto ed efficace contributo alla nuova evangelizzazione». È quanto affermano i vescovi del Vietnam in un documento dedicato all'Anno della fede e diffuso al termine del loro secondo incontro annuale tenutosi dall'8 al 12 ottobre scorsi presso il vescovado della diocesi di Thanh Hóa. 

«La famiglia è sempre stata la culla della trasmissione della fede ai figli, la prima scuola dove viene insegnato il catechismo alle nuove generazioni, il luogo di formazione di cristiani certi nella loro fede ed esemplari nella loro vita morale». Così anche oggi, «anche se si è assaliti da tante paure cerchiamo di mantenere e sviluppare le belle tradizioni della famiglia cattolica».
Nell'introdurre il documento, i presuli ricordano alcuni dei più importanti appuntamenti che hanno coinvolto, e coinvolgeranno, la Chiesa universale e quella locale. Così, insieme al Sinodo dei vescovi sulla nuova evangelizzazione, all'Anno della fede e all'importanza delle ricorrenze riguardanti il cinquantesimo dell'apertura del Concilio Vaticano II e il ventesimo di pubblicazione del Catechismo della Chiesa cattolica -- tradotto in vietnamita solo due anni fa -- i vescovi richiamano alla memoria alcuni eventi locali che esprimono la vitalità della comunità cattolica. 
Tra questi la posa della prima pietra della basilica del centro mariano di La Vang, avvenuta il 15 agosto scorso, in occasione della festa dell'Assunta. Si tratta di un «grande lavoro che non può essere eseguito solo con la grazia di Dio e richiede la collaborazione di tutti i membri del popolo di Dio che sono qui o all'estero. Grazie alle vostre preghiere e al vostro aiuto, speriamo che in un futuro relativamente vicino, possiamo completare la costruzione di questo edificio, la casa di nostra Signora di La Vang, sempre aperta a tutti i pellegrini, siano essi cattolici o non cattolici». Viene inoltre ricordato che, in occasione del quarantesimo anniversario di fondazione della Federazione delle Conferenze episcopali dell'Asia, un congresso sarà organizzato nella diocesi di Xuân Lôc dal 18 al 24 novembre prossimi. Dai vescovi, in proposito viene rinnovato l'invito alla preghiera affinché la conferenza «si svolga con successo, favorendo la comunione tra le Chiese dell'Asia e si dia un nuovo slancio all'evangelizzazione in questo vasto continente».
La parte centrale del documento, tuttavia, è tutta riservata alla riflessione sull'Anno della fede. In Vietnam, osservano i vescovi, «la maggior parte dei credenti rimane fedele alla messa domenicale» e «le famiglie più cattoliche sono luoghi in cui la fede è mantenuta e trasmessa ai bambini». Tuttavia, per un consistente numero di persone la vita religiosa è ancora percepita come un semplice «rispetto degli usi e costumi». La fede «non è ancora diventata una convinzione personale che anima le nostre scelte di vita importanti». Sovente, poi, «la fede è ancora troppo dipendente dal sentimento e si limita troppo spesso al rispetto di riti e delle leggi morali». Inoltre, «sotto l'influenza del nostro tempo, in cui viene esaltato uno stile di vita edonista e materialista, molti giovani cattolici si sentono scossi nella loro fede. Molte giovani coppie non sono consapevoli della loro responsabilità nella trasmissione della fede ai loro figli. Ecco perché, in comunione con la Chiesa universale, l'Anno della fede è per tutti i membri del popolo di Dio in Vietnam, la possibilità di rafforzare la propria fede, di riformare e cambiare la propria vita e di tornare al Signore che è l'unico Salvatore del mondo». Solo quando «avremo riscoperto la gioia della fede, potremo impegnarci con passione nella nuova evangelizzazione, nell'annuncio del Vangelo al 93 per cento dei vietnamiti che ancora non conoscono il Signore, diffondendo lo spirito evangelico in tutti i settori della vita, contribuendo alla costruzione di una società sana, secondo i valori del Vangelo e della tradizione culturale del nostro popolo».
I presuli ricordano poi le diverse dimensioni che contribuiscono a formare una fede piena: annuncio, celebrazione, esperienza interiore, testimonianza. «La fede cristiana deve essere proclamata nella sua interezza con convinzione. Deve essere allo stesso tempo celebrata nella liturgia, in particolare nel sacramento dell'Eucaristia che è il vertice e la sorgente di tutta la vita cristiana. Inoltre, questa fede deve essere implementata nella vita, una vita conforme al contenuto della fede che proclamiamo come una cosa bella che occorre testimoniare davanti a tutti». In questo senso i vescovi, in occasione dell'Anno della fede, invitano a riprende in mano e approfondire lo studio del Catechismo della Chiesa cattolica che rappresenta «un'istruzione di sicuro valore e un autentico strumento per il sostegno della fede».

(©L'Osservatore Romano 21 ottobre 2012)

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