giovedì 18 ottobre 2012

La ragione e due anime, ecco il vero problema europeo (per il Papa). Il commento di Paolo Rodari


La ragione e due anime, ecco il vero problema europeo (per il Papa)

di Paolo Rodari

Le polemiche sono state quietate direttamente da Benedetto XVI. Sono quelle scoppiate dopo che sabato il cardinale Peter Turkson, presidente del Pontificio consiglio per la giustizia e la pace, aveva mostrato ai padri sinodali un video islamofobo scaricato da YouTube, “Muslim Demographics”, che presenta con toni allarmistici l’espansione dell’islam in Europa.
Sotto pressione per le proteste levatesi durante gli interventi liberi (tre almeno gli interventi molto duri), Turkson ha dovuto chiedere scusa: “Non intendevo deludere, spaventare o danneggiare nessuno. Non si trattava di chiamare i cristiani alle armi”. Poi è intervenuto Ratzinger. Non presente in aula, ieri il Papa si è fatto sentire con un’intervista rilasciata all’interno di un documentario intitolato “Campane d’Europa” e dedicato proprio ai rapporti fra cristianesimo e cultura europea. Per Benedetto XVI più che l’islam, il problema dell’Europa è la dimenticanza di quel Dio che ne ha plasmato la sua profonda identità.
Il Papa non si mostra preoccupato: “Il desiderio di Dio, la ricerca di Dio è profondamente scritta in ogni anima umana e non può scomparire”. E’ “semplicemente vero quanto dice sant’Agostino, che noi uomini siamo inquieti finché non abbiamo trovato Dio. Questa inquietudine anche oggi esiste. E’ la speranza che l’uomo sempre di nuovo, anche oggi, si ponga in cammino verso questo Dio”. E ancora: “Le ideologie hanno un tempo contato. Sembrano forti, irresistibili, ma dopo un certo periodo si consumano… Sono particelle di verità, ma alla fine si sono consumate. Invece il Vangelo è vero, e perciò non si consuma mai”. Per questo motivo vede in Europa una “nuova primavera del cristianesimo”, un cristianesimo “non a prezzo moderato, non ridotto, ma nella sua radicalità e profondità”.
Se è vero che l’islam non è il problema dell’Europa, è anche vero che l’Europa non va lontana se non ritrova la sua “piena identità”. Dice Ratzinger: “Il problema dell’Europa di trovare la sua identità mi sembra consistere nel fatto che in Europa oggi abbiamo due anime: un’anima è una ragione astratta, anti storica, che intende dominare tutto perché si sente sopra tutte le culture… che intende emanciparsi da tutte le tradizioni e i valori culturali in favore di un’astratta razionalità. La prima sentenza di Strasburgo sul crocifisso era un esempio di questa ragione astratta che vuole emanciparsi da tutte le tradizioni, dalla storia stessa. Ma così non si può vivere”. L’altra anima è “quella che possiamo chiamare cristiana, che si apre a tutto quello che è ragionevole, che ha essa stessa creato l’audacia della ragione e la libertà di una ragione critica, ma rimane ancorata alle radici che hanno dato origine a questa Europa, che l’hanno costruita nei grandi valori, nelle grandi intuizioni, nella visione della fede cristiana”.
Questa seconda anima è quella che debbono tornare a fare propria anzitutto la chiesa cattolica, ortodossa e protestante. Queste comunità devono “trovare una comune espressione” e poi incontrarsi “con questa ragione astratta, cioè accettare e conservare la libertà critica della ragione rispetto a tutto quello che può fare e ha fatto, ma praticarla, concretizzarla nel fondamento, nella coesione con i grandi valori che ci ha dato il cristianesimo”. E’ questa la “sintesi” grazie alla quale l’Europa potrà entrare in dialogo con tutte le culture e religioni, anche quella islamica.
Verso i musulmani, ha chiosato infine l’arcivescovo di Parigi André Armand Vingt-Trois, “non vogliamo fare nessuna crociata”. E ancora: “Io, almeno, non condivido le crociate. E’ una visione manichea che non appartiene alla chiesa”.

© Copyright Il Foglio, 17 ottobre 2012 consultabile online anche qui.

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