sabato 6 ottobre 2012

La difesa ha deciso di non puntare sulla perizia psichiatrica che asseriva l'incapacità di Paolo Gabriele di intendere


Vaticano/ Pm: Manca la prova di complici e correi del maggiordomo

Paolo Gabriele era solo "facilmente suggestionabile"

Città del Vaticano, 6 ott. (TMNews) 

Dalla indagine istuttoria "manca la prova di correità e complicità" del maggiordomo Paolo Gabriele nel furto qualificato di carte riservate del Papa. Lo ha affermato il 'procuratore di giustizia' vaticano Nicola Picardi nella requisitoria pronunciata stamane. Il pm ha precisato di essersi domandato se il maggiordomo sia stato aiutato o eccitato da qualcuno, ma di aver convenuto, alla fine, con le conclusioni a cui è giunta la perizia psichiatrica d'ufficio svolta da Roberto Tatarelli. Che, cioè, Paolo Gabriele era "facilmente suggestionabile", cosa che "non è una prova della presenza di complici".
"Nessuno in Vaticano sapeva dell'esistenza del suo archivio, che meriterebbe di essere regalato ad una biblioteca per la vastità e la particolarità degli interssi", ha commentato ironicamente il pm.
Dalla seduta mattutina Picardi ha anche riferito di un particolare rimasto sinora ignoto, e cioè che la difesa di Paolo Gabriele "il 21 settembre scorso ha dichiarato l'inutilità ai fini processuali" della seconda perizia psichiatrica, quella richiesta dal primo avvocato del maggiordomo, Carlo Fusco, allo psicologo Tonino Cantelmi. Perizia che - a differenza di quella rimasta agli atti del processo - asseriva l'incapacità di Paolo Gabriele di intendere e la consapevolezza delle proprie azioni, definendolo dunque socialmente non pericoloso.

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