martedì 2 ottobre 2012

La deposizione del segretario personale di Benedetto XVI


Vaticano/ Parla 'don Georg': Maggiordomo aveva carte originali

La deposizione del segretario personale di Benedetto XVI

Città del Vaticano, 2 ott. (TMNews) - "Quando sono andato dai gendarmi per controllare (il materiale sequestrato al maggiordomo del Papa Paolo Gabriele, ndr) ho visto sia fotocopie sia originali". Così il segretario personale del Papa, monsignor Georg Gaenswein, che ha deposto stamane per mezz'ora al processo sulla fuga di documenti riservati della Santa Sede (Vatileaks). Le fotocopie erano relative a carte anche precedenti il 2010, gli originali arrivavano fino al 2008, quando Paolo Gabriele iniziò a prendere servizio.
"Durante gli anni del suo servizio non ho avuto mai ragione di dubitare di lui", ha detto il prelato tedesco, seduto a pochi metri da Paolo Gabriele. I due non si sono scambiati nessuno sguardo, sebbene l'ex assistente di camera di Ratzinger si sia alzato ogni volta che Georg Gaenswein è entrato nell'aula. Il segretario del Papa ha detto di aver dubitato per la prima volta di Paolo Gabriele quando ha visto nel libro di Gianluigi Nuzzi 'Sua Santità' tre documenti che aveva solo lui: una lettera a lui indirizzata da Bruno Vespa, una seconda lettera di una banca milanese e un appunto del portavoce vaticano Federico Lombardi sul caso di Emanuela Orlandi. "Non mi sono accorto che gli originali mancavano", ha detto più in generale Gaenswein, "ma erano riconoscibili perché avevano il timbro dell'ufficio".

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4 commenti:

Anonimo ha detto...

come si fa a non accorgersi che mancano gli originali?
certe cose non sarebbero state possibili ai tempi di stanislao.

Anonimo ha detto...

Beh, è stato possibile altro.
Alessia

Anonimo ha detto...

Comunque mons. Georg ha peccato di leggerezza,se non sbaglio era lui chi demandava a Gabriele il disbrigo della corrispondenza persino coi vescovi? Molte teste dovrebbero rotolare... Un fatto inaudito!

gemma ha detto...

Mons Georg si fidava di Gabriele come di lui si fidava il Papa e come ciascun membro della famiglia pontificia si fidava dell'altro. Col sennò di poi siamo tutti bravi a giudicare ma chi mai penserebbe che chi dice di amanti come un figlio fruga tra le tue carte? Non voglio difendere don Georg a tutti i costii perche forse poteva vigilare di più, ma Stanislao non lo rimpiango. Non è' che anche lui non abbia preso crepe sulle persone che abbracciavano Giovanni Paolo II