lunedì 1 ottobre 2012

L’11 ottobre fiaccolata da Castel Sant’Angelo a Piazza San Pietro per i 50 anni del Concilio Vaticano II


L’11 ottobre fiaccolata da Castel Sant’Angelo a Piazza San Pietro per i 50 anni del Concilio Vaticano II 

Come 50 anni fa nel giorno dell’apertura del Concilio Vaticano II, la sera dell’11 ottobre una fiaccolata giungerà in Piazza San Pietro. “La Chiesa bella del Concilio” è il titolo di quest’iniziativa organizzata dall’Azione cattolica italiana in collaborazione con la Diocesi di Roma e alla quale sono invitati tutti coloro che vorranno parteciparvi. Previsto anche il saluto di Benedetto XVI dalla finestra del Palazzo Apostolico. Un momento, dunque, di gioia e di preghiera, che è stato presentato stamani, a Roma. Debora Donnini ha intervistato il presidente nazionale dell’Azione cattolica, Franco Miano: 

R. – Noi abbiamo fatto la scelta di questo piccolo momento di riflessione insieme, oggi, con alcuni testimoni dell’epoca per poterci preparare a questo grande appuntamento dell’11 ottobre: momento di apertura dell’Anno della Fede e cinquantesimo – appunto – dall’inizio del Concilio, e per poter riflettere anche in vista della fiaccolata che come Azione Cattolica proponiamo, a 50 anni da quel bellissimo momento, quella bellissima fiaccolata che in un certo senso favorì l’affacciarsi di Giovanni XXIII e il suo “discorso alla Luna”. Noi, con questo Papa e in questo tempo, vogliamo riprendere gli Insegnamenti del Concilio e rilanciarli in avanti, per il tempo a venire. Non siamo in una prospettiva nostalgica: siamo in una prospettiva che ci apre al futuro.

D. – Quale le sembra la cosa più importante da ricordare e su cui riflettere oggi, del Concilio Vaticano II?

R. – Il Concilio Vaticano II ci ha detto che il compito fondamentale della Chiesa è raccontare le meraviglie di Dio all’uomo di questo tempo, annunciare il Vangelo del Signore Gesù. E’ su questo, poi, che si fonda il dialogo, la condivisione, la corresponsabilità: a partire da questa grande radice. Noi crediamo che sia importante ritornare a questa radice.

D. – Quindi è molto importante questo legame in questo momento storico: il ricordo dei 50 anni del Concilio Vaticano II, l’Anno della Fede e il Sinodo per la nuova Evangelizzazione…

R. – Precisamente. Credo che sia proprio questo il riferimento importante. Noi partiamo dal Concilio per essere aiutati per un tempo nuovo, al quale vogliamo dire la bellezza dell’essere cristiani.

E fra i presenti oggi alla conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa, oltre all’assistente ecclesiastico generale dell’Azione cattolica, mons. Domenico Sigalini, e al direttore della rivista Dialoghi, Piergiorgio Grassi, anche due persone che il Concilio lo hanno raccontato in diretta: il giornalista e scrittore Gian Franco Svidercoschi, allora inviato dell’Ansa al Concilio, e Raniero La Valle, allora direttore dell’Avvenire d’Italia. Debora Donnini ha chiesto a La Valle di raccontarci i suoi ricordi di allora: 

R. – Oggi voglio raccontare una cosa che forse nessuno sa, e cioè che quel famoso “discorso alla Luna” di Giovanni XXIII, se è andato in onda e tutto il mondo ha potuto vederlo, è stato perché quella sera a Via Teulada, alla Rai, io stavo preparando un documentario sul Concilio che sarebbe dovuto andare in onda alle 21: appunto come direttore di un giornale cattolico ero stato considerato esperto delle cose della Chiesa. Avevamo preparato questo documentario che doveva andare in onda e volevamo inserire qualche immagine della fiaccolata, che era stata annunciata. Poi c’è stata la sorpresa che la fiaccolata è finita con un discorso del Papa – “il discorso alla Luna” – e allora lì, con una decisione improvvisa, presa da Luca Di Schiena che era il grande regista di questi avvenimenti, si è deciso di tenere aperto il collegamento, lasciare perdere il documentario e far sentire Giovanni XXIII. E così quel discorso è diventato storia.

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