sabato 6 ottobre 2012

Il processo che non cura il malessere del Vaticano (Franco). Riflessione (R.)

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Vaticano debole, caro Franco? Beh, dal punto di vista mediatico appariva (appariva non era) certamente molto piu' forte quando tutto era custodito nelle Sacre Mura ed i giornalisti non si ponevano poi troppe domande accontentandosi di comunicati che, magari, facevano acqua da tutte le parti ma su cui era bene non soffermarsi piu' di tanto.
Forse, secondo Franco, si stava meglio quando il patto, non scritto, fra Vaticano e media era uno scudo con benefici da entrambe le parti. 
Ancora con le inchieste sulla pedofilia, caro Franco? Abbia almeno l'obiettivita' di ricordare ai Suoi lettori che gli abusi si sono verificati decenni prima dell'elezione di Papa Benedetto che, semmai, ha curato la piaga, merito che non gli viene mai riconosciuto. 
I collaboratori del Santo Padre hanno commesso una grande ingenuita': fidarsi del prossimo, specialmente quando ci sono di mezzo gli italiani. Speriamo che serva da lezione per il futuro. Quello a Gabriele, con tutti i limiti che anche questo blog ha sottolineato, e' stato comunque un processo storico impensabile solo pochi anni fa. Il Vaticano deve certamente fare "mea culpa" per non avere sufficientemente protetto il Papa in questi anni, ma anche i giornalisti dovrebbero iniziare a domandarsi come mai si pretende ora cio' che non ci si e' mai sognati di chiedere in passato.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Il problema è, Raffy, che il Vaticano è marcio e tale marciume affonda nei decenni, nei secoli. Il papa ha smosso le acque e gli si sono rivoltati contro tramite il sedicente "infiltrato dello Spirito Santo". Franco parla di status quo, appunto quello che i suddetti non vogliono cambi, che sentono la terra sfuggirgli da sotto i piedi perché il cambiamento è inevitabile. E' un mondo che sta morendo per mancanza di fede e amore del potere. Così sia. Alla gente di vatileaks, del processo e del Vaticano ben poco importa, come scrive Tosatti, quello che importa è la fede in Cristo che Papa Benedetto, alter Christus, incarma in modo tanto commovente. Abbiamo tanti motivi per essere colmi di speranza per il futuro e di gratitudine verso questo grande e generoso Pastore pieno di coraggio che sta per aprire l'Anno della Fede che chiama all'impegno ognuno di noi credenti. Al di là di ogni riforma terrena senza conversione, senza fede nulla sarà possibile. Lo Spirito Santo è al lavoro tramite il Vicario di Cristo. Vorrei che Franco leggesse con attenzione ciò che il Papa scrive e ascoltasse i suoi discorsi, la sua prospettiva di notista cattolico adulto diventerebbe molto più ampia e spirituale rispetto all'attuale ristrettezza.
Alessia

mariateresa ha detto...

pessimo articolo, superficiale e banale in certe parti, fuori luogo in altre come sulla pedofilia qui citata a sproposito o per rendersi interessanti non ho capito. Cosa c'entra? Cosa vuole sottoindere? Un bel niente , si vuole solo sgualcire una stoffa che non si vuole ammettere che è stata ripulita da questo pPntefice e non da altri.
Hai ragione da vendere
Raffaella, certuni dovrebbero girare con i baffi finti per non farsi riconoscere vista la mancanza abissale di obiettività e di senso della giustizia.

corvo di rovo ha detto...

a chi voleva consegnare un memoriale gotti tedeschi?
a tre persone fra cui massimo franco.
evidentemente si tratta di un amico fidato.

http://www.lastampa.it/2012/09/05/italia/cronache/caso-finmeccanica-gotti-tedeschi-false-consulenze-alla-moglie-di-grilli-LiePuzdqOOZefJ0eHOQ4eP/index.html

proviamo a leggere questo articolo insieme all'altro pubblicato sempre sul corriere ma scritto dalla giornalista antonietta calabro e forse capiremo qualcosina in più su questo livore verso il papa che ingabbia i media.
tasselli di verità qua e là come semi gettati inconsapevolmente dai corvi.

Andrea ha detto...

Bene, cara Alessia, tranne l'apertura: il Vaticano è "inadeguato" da secoli -da sempre-, ma è descritto come "marcio" solo da quando Lutero (e prima di lui, i Catari) gli si avventarono contro.
Si tratta di un'impostazione ereticale: è il Sacerdozio cattolico, e la Successione Apstolica, garantita dal Successore di Pietro, l'obiettivo.

Infatti solo la Chiesa è "Chiesa", cioè è la presenza nella contemporaneità di quel gruppo di discepoli e di Apostoli che si trovava intorno a Gesù Cristo duemila anni fa.
Ripeto: Garibaldi passò la vita all'assalto di Roma proprio come i Lanzichenecchi fecero per qualche mese nel 1527: perché lì c'era "il Gran Prete"

Anonimo ha detto...

Bene, Andrea, ho appena scoperto che consideri luterana anche l'impostazione di Papa Benedetto.
Fu lui, nei suoi ultimi giorni da cardinale che stigmatizzo la sporcizia nella Chiesa, nei suoi uomini. Io ho usato il termine più o meno affine di marcio. E' sempre Papa Bendetto, sul volo verso Fatima, a parlare del peccato dentro la Chiesa. E' eresia luterana tutto ciò o semplice presa d'atto che satana, slegato dalle catene, la fa da padrone?
Alessia

Andrea ha detto...

E' eresia luterana, cara Alessia, dire che "la tana dei preti è marcia".
Papa Benedetto non lo pensa certamente.

La realtà contemporanea è che molto Clero, correndo dietro al "mondo", tradisce (e cade facilmente in peccati vari, anche quelli immaginati dai detrattori secolari) perché recita una parte che sente estranea a sé. Perché dovrei vivere in abito talare e sentirmi solo e sempre misera immagine di Cristo e umile lavoratore nella Vigna del Signore? Meglio sentirmi "professionista religioso della società" !
Ricordo che tutte le Massonerie, compresa quella italiana, hanno voluto sistemare l'ingombrante presenza della Chiesa tramite i Ministeri del Culto: parroci come funzionari "cultuali" dello Stato, frati soppressi, suore tollerate come infermiere ausiliaria. Oggi, molto Clero (e Religiosi) "ci sta"

Anonimo ha detto...

Andrea,la verità come sempre sta nel mezzo,quella che lei definisce 'eresia luterana' è divenuta tale per la ribellione del monaco sassone all'invito a giustificarsi,la bolla papale'Exurge,Domine et iudica causam tuam',lui la strappò e di fatto provocò uno scisma dolorosissimo di cui ancora sono scoperte le ferite,ma nelle 97 tesi in cui condannava i vizi della chiesa,di cose vere da denunciare ce n'erano a bizzeffe.La massoneria italiana si è data un gran daffare dal 1870 in poi,Garibaldi ha tentato invano di'liberare' Roma,ma perchè nessuno storico degno di tale nome si è mai posto la domanda del perchè i romani non si sono mai ribellati al papa insorgendo a favore dei moti indipendentisti?La chiesa soffre degli stessi mali e degli stessi peccati ab origine,l'unica consolazione sono le parole eterne del vero capo della Chiesa,Cristo'non praevalebunt',intanto godiamoci a fondo questo straordinario dono dello spirito Santo che è papa Benedetto,al resto ci penserà Lui.GR2

Anonimo ha detto...

Massimo Franco intervistato da raitg24 nel post sentenza, in estrema sintesi afferma che nel Vaticano non si sappia cosa è effettivamente successo. Insomma, problema di governance. A domanda sui sentimenti dei fedeli dice che lo sconcerto è bilanciato dal Papa, figura molto incisiva e rispettata.
Alessia