sabato 27 ottobre 2012

I lefebvriani hanno indicato alla Santa Sede di aver bisogno di ulteriore tempo di riflessione e studio per preparare la propria risposta


Vaticano/ Santa Sede: Pazienza e fiducia con i Lefebvriani

Nota di commissione Ecclesia dei dopo espulsione Williamson

Città del Vaticano, 27 ott. (TMNews) 

I lefebvriani hanno indicato alla Santa Sede di aver bisogno di "ulteriore tempo di riflessione e studio, per preparare la propria risposta" alla Santa Sede in vista di un rientro nella Chiesa cattolica e Roma è attualmente "in attesa della risposta ufficiale". Ma "dopo trent'anni di seperazione, è comprensibile che vi sia bisogno di tempo per assorbire il significato" dei "recenti sviluppi" segnati da un negoziato dottrinale bilaterale. 
Lo afferma la pontificia commissione Ecclesia dei, responsabile in Vaticano per i tradizionalisti, che, in una nota diffusa oggi, a pochi giorni dall'espulsione del controverso vescovo britannico Richard Williamson dai lefebvriani, aggiunge: "Mentre il nostro Santo Padre Benedetto XVI cerca di promuovere e preservare l'unità della Chiesa mediante la realizzazione della riconciliazione a lungo attesa della Fraternità sacerdotale di S. Pio X con la Sede di Pietro - una potente manifestazione del munus Petrinum all'opera - sono necessarie pazienza, serenità, perseveranza e fiducia".
La Pontificia commissione Ecclesia Dei "coglie l'occasione", si legge nella nota, "per annunciare che, nella sua più recente comunicazione (6 settembre 2012) la Fraternità sacerdotale di S. Pio X ha indicato di aver bisogno per parte sua di ulteriore tempo di riflessione e di studio, per preparare la propria risposta alle ultime iniziative della Santa Sede. Lo stadio attuale delle discussioni in corso fra la Santa Sede e la Fraternità sacerdotale - ricorda la nota - è frutto di tre anni di dialoghi dottrinali e teologici, durante i quali una commissione congiunta si è riunita otto volte per studiare e discutere, fra le altre questioni, alcuni punti controversi nell'interpretazione di certi documenti del Concilio Vaticano II. Quando tali dialoghi dottrinali si conclusero, fu possibile procedere ad una fase di discussione più direttamente focalizzata sul grande desiderio di riconciliazione della Fraternità sacerdotale di S. Pio X con la Sede di Pietro".
 "Altri passi fondamentali in questo processo positivo di graduale reintegrazione - sottolinea ancora la pontificia commissione Ecclesia dei - erano stati intrapresi dalla Santa Sede nel 2007 mediante l'estensione alla Chiesa universale della Forma Straordinaria del Rito Romano con il Motu Proprio Summorum Pontificum e, nel 2009, con l'abolizione delle scomuniche. Solo alcuni mesi orsono in questo cammino difficile fu raggiunto un punto fondamentale quando, il 13 giugno 2012, la Pontificia Commissione ha presentato alla Fraternità sacerdotale di S. Pio X una dichiarazione dottrinale unitamente ad una proposta per la normalizzazione canonica del proprio stato all'interno della Chiesa cattolica".
"Attualmente la Santa Sede è in attesa della risposta ufficiale dei Superiori della Fraternità sacerdotale a questi due documenti. Dopo trent'anni di separazione, è comprensibile che vi sia bisogno di tempo per assorbire il significato di questi recenti sviluppi. Mentre il nostro Santo Padre Benedetto XVI cerca di promuovere e preservare l'unità della Chiesa mediante la realizzazione della riconciliazione a lungo attesa della Fraternità sacerdotale di S. Pio X con la Sede di Pietro - una potente manifestazione del munus Petrinum all'opera - sono necessarie pazienza, serenità, perseveranza e fiducia".

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