sabato 6 ottobre 2012

Gabriele come Agca? Il processo che si chiuderà oggi lascia moli interrogativi senza risposta, e soprattutto non spiega il movente del gesto (Tosatti)

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1 commento:

Anonimo ha detto...

...Ali Agca. Anch’egli ha attaccato un Papa, e se ne è andato con il suo segreto.
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Come Gabriele. E già, perché lo ha fatto? La verità giudiziaria deve dare risposte provate secondo le regole di un giusto processo. Le risposte di chi osserva tutto questo da cattolico possono prescindere dal processo, ma essere altrettanto e anche più evidenti.

Perché si cerca di uccidere un Papa o di demolire un pontificato mettendolo sotto ricatto, come oggi si legge su CorSera in coda all'articolo di M. Franco?

La risposta non dovrebbe essere difficilissima. Basta guardare alla cifra del Pontificato di Benedetto XVI e ai contrasti spaventosi e aperti che incontra nei momenti salienti, in quelle cose che incidono realmente.

La Chiesa deve svolgere il suo servizio umanitario senza occuparsi della salvezza delle anime. La Fede cattolica non va restaurata. La Liturgia deve restare un happening. La libertà religiosa deve essere e restare intesa in senso relativista, secondo la ricezione dettata dallo "spirito del concilio". I diritti della persona devono accrescersi nel senso inteso dal mondo; la morale è quella prescritta dal potere e il Papa non deve discuterla. L'etica pubblica altrettanto.

E smettetela di dire che esistono il peccato e l'inferno, siamo tutti innocenti. Poi fate quello che volete.
Fate questo e nessuno vi disturberà, nessuno metterà un altro Paoletto a spiare.