lunedì 8 ottobre 2012

Concilio ecumenico Vaticano II, spartiacque della Chiesa del '900. Il commento di Giovanna Chirri

Giovanni XXIII sulla sedia gestatoria

Concilio: spartiacque chiesa '900, ne ha ridisegnato volto

Messa nelle lingue del mondo, Bibbia, pace, poveri, dialogo

di Giovanna Chirri

CITTA' DEL VATICANO 

Il Concilio ecumenico Vaticano II, lo spartiacque che ha cambiato il volto della Chiesa, comincio' i lavori l'11 ottobre di 50 anni fa. Prima del Concilio la messa era celebrata in latino, che oltre ai sacerdoti nessuno capiva, e con il prete che volgeva le spalle alle persone. La Bibbia era un oggetto sconosciuto per i fedeli, praticamente nessuno l'aveva a casa o era capace di leggerla. I non cattolici e le altre religioni erano guardati talora con diffidenza, e gli ebrei visti con ostilita' e sospetto, benche' per volonta' di Giovanni XXIII non fossero piu' definiti ''perfidi'' in una preghiera liturgica. Lo sguardo di speranza sul mondo di papa Roncalli non aveva conformato in profondita' la Chiesa, e la discussione teologica e culturale non era in auge tra clero e fedeli. Le chiese del terzo mondo e i poveri non erano al centro dell'attenzione della Chiesa di Roma. Questo era il mondo cattolico prima del Vaticano II, indetto grazie a una ''ispirazione'' da papa Giovanni che anziano, non sapeva se sarebbe riuscito a portarlo a termine, ma, con la serena audacia che lo contraddistingueva, oso' convocarlo. Un concilio ecumenico, tutti i vescovi del mondo cattolico in Vaticano, gli ''stati generali'' della Chiesa di fronte al mondo moderno.
Il Vaticano II, - che dopo 50 anni per i cattolici e' ancora ''il Concilio'', e ancora suscita passioni, confronti e a volte scontri - ha fatto da spartiacque nella storia del cristianesimo e ha modellato la Chiesa come la conosciamo oggi e come la vivono un miliardo di fedeli nel mondo. E questo anche se non e' nato dal nulla, ma ha affondato le sue radici nei movimenti biblico, liturgico ed ecumenico che gia' ai primi del Novecento avevano mosso passi significativi. Il Concilio ha prodotto un profondo rinnovamento nella liturgia, negli studi biblici, nel dialogo con le altre chiese. Ha riaffermato i diritti e tra questi quello alla liberta' religiosa. Ha investito i laici di un nuovo e piu' partecipato ruolo nella Chiesa. Sarebbe sbagliato ridurre il Vaticano II ai documenti approvati, seppure in alcuni casi assolutamente innovativi sul piano ecclesiale e culturale. Quanti vi hanno partecipato, e dopo di loro gli storici, ne sottolineano il carattere di ''evento'', cioe' il suo essere stato prima di tutta una esperienza di vita e un modo concreto di vivere la Chiesa e di rimodellare il suo rapporto con il mondo moderno. La ricerca storica, che da oltre vent'anni ha prodotto risultati di rilievo grazie anche alla pubblicita' degli atti del Concilio voluta da Paolo VI, ha contribuito al dibattito sulla ''ermeneutica del Concilio'', cioe' sulla sua interpretazione: fu ''rottura'' o fu in ''continuita''' con la tradizione? Fu rivoluzione o fu riforma? Annunciato da Giovanni XXIII davanti a un gruppo di cardinali allibiti il 25 gennaio del 1959 nella basilica di San Paolo fuori le mura, il Concilio e' cominciato, dopo un lavoro preparatorio a tratti burrascoso, l'11 ottobre del 1962, quando circa 3000 vescovi da ogni parte del mondo (2090 da Europa e continente americano, 408 dall'Asia, 351 dall'Africa e 74 dall'Oceania), attraversarono solennemente in processione piazza San Pietro e entrarono nella basilica vaticana. Da subito, anzi gia' dall'annuncio dato da papa Roncalli, l'evento ecclesiale gode' dell'attenzione delle cancellerie e dell'opinione pubblica di tutto il mondo, il Vaticano affronto' l'impatto di un numero impensato - circa mille - di giornalisti delle maggiori testate mondiali e al Concilio si attribuisce anche la nascita di quel tipo di informatore religioso chiamato ''vaticanista''.
La curiosita' e spesso una certa simpatia da parte dell'opinione pubblica non solo cattolica accompagnarono il Concilio fino alla sua chiusura, l'8 dicembre del '65. Morto il ''papa buono'' nel giugno del '63, il Concilio e' stato portato a termine da Paolo VI, che lo ha pilotato destreggiandosi tra le diverse ''anime'' dei padri conciliari, spesso dipinti, per semplificare, come distinti in conservatori e progressisti, e articolati in differenze nazionali, culturali, di approcci ecclesiali e culturali. 
A Montini, che considerava il piu' adatto a continuare la sua opera e che avrebbe voluto suo successore, Giovanni XXIII lascio' in realta' un disegno appena abbozzato e da completare, come dimostra la storia travagliata delle altre due sessioni conciliari. Il Concilio, in un certo senso, si e' autocomplicato, approvando nel dicembre del '63 la Costituzione Sacrosantum Concilium che riforma la liturgia. La nuova messa, con l'uso delle lingue parlate, il nuovo protagonismo dei fedeli nell' assemblea liturgica, l'adozione di mezzi musicali e linguaggi musicali talvolta di rottura, ha trasformato in profondita' la vita dei cattolici in tutto il mondo, dando nuovo impulso al dibattito conciliare, che proseguiva sugli altri temi fondamentali per la vita della Chiesa. Ma la Chiesa che era entrata in Concilio, dopo la riforma della messa, non poteva essere piu' la stessa.

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7 commenti:

Anonimo ha detto...

"Prima del Concilio la messa era celebrata in latino, che oltre ai sacerdoti nessuno capiva, e con il prete che volgeva le spalle alle persone."
Siamo onesti, un attacco come questo squalifica già l'articolo.
Inoltre devo dire che questi peana sono veramente grotteschi.
Vivo in Germania (una delle nazioni che ha magiormente orientato i lavori conciliari) da più di dieci anni. Ebbene qui di cattolico non è rimasto praticamente niente. Detto in alri termini: i cattolici non si distinguono dai protestanti. Probabilmente dipende dalla mia mancanza di sguardo soprannaturale, ma la svolta di cui si parla, a me sembra essere solo un'autodemolizione.

Roberto

Anonimo ha detto...

Già il titolo dell'articolo costituisce un'assurdità. Se la cantano e se la suonano da soli; vadano avanti così che vanno bene.
Le acque si stanno ricongiungendo e li sommergeranno.

Anonimo ha detto...

In effetti, l'attacco è veramente infelicissimo. Alessia

Anonimo ha detto...

In effetti, l'attacco è veramente infelicissimo. Alessia

Anonimo ha detto...

Ah, ah, ah! Scusate, ma un editoriale del genere mi fa solo ridere! Ma chi è questo tizio, da dove viene, dalla Luna? Non ha sentito parlare di un certo discorso che Benedetto XVI ha rivolto alla Curia Romana nel 2005?

Anonimo ha detto...

Non capite un amato tubo,parla della ermeneutica del concilio secondo noantri,gli altri fuori;mia nonna non parlava neanche italiano,solo dialetto,ma sapeva tutte le preghiere in latino e partecipava alla messa,anche se 'il prete volta le spalle ai fedeli';aiuto, aiuto,che dire adesso che volta le spalle a Cristo?(anzi no,perchè i tabernacoli sono stati spostati,se va bene in cappelle laterali,che uno entrando si chiede'che ci faccio qui,se non L'ho davanti a me per pregarLo,o la chiesa non è più la casa del Signore?Specifico che non sono neppure lontanamente lefebvriano...

Miserere ha detto...

Titolo ed articolo infelice scritto con le fette di salame negli occhi. Sveglia!!!!!