martedì 30 ottobre 2012

Card. Cañizares: «Celebro in rito antico per far comprendere che è normale usarlo» (Tornielli)

Clicca qui per leggere l'intervista segnalataci da Laura.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Le chiese conciliari sono desolatamente vuote solo la tradizione è capace di radunare migliaia di fedeli... veri!
Nelle messe delle chiese e basiliche romane a parte qualche eccezione solo quattro gatti nei giorni feriali,otto gatti nei giorni festivi...meditate,meditate!
E poi la Ambrogetti gracchia contro la FSSPX!

Anonimo ha detto...

IO, prete, non capisco più niente. C'è stato una riforma liturgica o no? Se c'è, allora nell'obedienza, devo asssumerla. Tutto il resto è ad usum delfini. Vedo chiaramente che il dicastero di Mons. Canizares non fa niente per defendere/promuovere il Rito ordinario secondo il Missale di Paolo VI: quando non è celebrato corretamente, chi protesta e chi governa? Quando il rito ordinario sara celebrato degnamente (come in alcuni monasteri), il rito antiquo non avra più lugo di essere.

Luisa ha detto...

Riprendo questa frase del card. Canizares:

""A questo proposito bisogna dire che anche la forma straordinaria del rito romano deve essere illuminata da quella costituzione conciliare, che nei primi dieci paragrafi approfondisce il vero spirito della liturgia e dunque vale per tutti i riti ».

Io ho piuttosto l`impressione che è la Liturgia tradizionale che deve illuminare quel che è uscito non dalla Sacrosanctum Concilium ma dal Consilium, mi basta il primo paragrafo:

"1. Il sacro Concilio si propone di far crescere ogni giorno più la vita cristiana tra i fedeli; di meglio adattare alle esigenze del nostro tempo quelle istituzioni che sono soggette a mutamenti; di favorire ciò che può contribuire all'unione di tutti i credenti in Cristo; di rinvigorire ciò che giova a chiamare tutti nel seno della Chiesa. Ritiene quindi di doversi occupare in modo speciale anche della riforma e della promozione della liturgia."

È cresciuta la vita cristiana fra i fedeli?
Non sembrerebbe visto l`apostasia dilagante, la crisi del sacerdozio, la sacra liturgia ridotta ad oggetto manipolabile a piacimento, se si osserva con un minimo di oggettività la situazione della Fede e della Liturgia, intimamente legati, LEX ORANDI,LEX CREDENDI, si constata piuttosto una diminuzione della vita cristiana con quella riforma uscita dal Consilium.

Che cosa si intende per :
"favorire ciò che può contribuire all'unione di tutti i credenti in Cristo; di rinvigorire ciò che giova a chiamare tutti nel seno della Chiesa."

Come il Consilium ha interpretato quel "favorire l`unione di tutti i credenti in Cristo"? Devo leggerci la tristemente famosa frase di Bugnini che voleva togliere dalla preghiera cattolica tutto ciò che era d`intralcio all`unione con i protestanti?
Come si favorisce l`unione?
Permettendo che ognuno si sbizzarisca nel suo orticello, svitando lampadine, comunicandosi seduti al proprio posto e danzando danze ebree attorno ad una tavola in un saletta privata il sabato sera, inventando messe country, messe con palloncini, messe con clown o cavalieri e cavalli, è quell`unità che ha generato la riforma conciliare?

In che modo quel primo paragrafo può illuminare la Santa Messa Antica?

Anonimo ha detto...

Messaggio difficile da assimilare dopo cinquant'anni di insegnamenti opposti coi quali si è demonizzato tutto quanto sapeva di "tridentino". E ancora oggi non si capisce se l'antico rito è un'usanza da tollerare, un contentino da concedere a quattro poveri nostalgici, ai quali si accolla anche l'onere di chiederlo espressamente (altrimenti nisba: bella "normalità"!) oppure la forma propria della liturgia cattolica, l'unica che possa realmente dirsi tale, l'unica realmente normativa.

Dico l'unica perché tale evidentemente non può essere quella del Messale di Paolo VI, che non è una forma, sono mille forme, tante quante sono le assemblee celebranti.
Tra una liturgia papale e una Messa neocatecumenale c'é un abisso, è chiaro che si tratta di due cose completamente diverse. E diverse tra loro sono le forme estemporanee di ogni parrocchia, di ogni comunità, di ogni prete, con mille adattamenti, invenzioni, aggiunte, sottrazioni, spettacolini, esibizioni...

Che dire, che pensare? La cosa più sicura, cioè quello che pensa il Papa, il quale in un recente discorso a Castel Gandolfo ha detto a proposito della Gaudium et Spes:
"...sarebbe stato necessario definire meglio ciò che era essenziale e costitutivo dell'età moderna. Questo non è riuscito nello «Schema XIII». Sebbene la Costituzione pastorale esprima molte cose importanti per la comprensione del “mondo” e dia rilevanti contributi sulla questione dell'etica cristiana, su questo punto non è riuscita a offrire un chiarimento sostanziale."
E a proposito di Nostra aetate ha anche detto:
"...quanta fatica occorra ancora compiere per distinguere, chiarire e comprendere, appaiono sempre più evidenti. Nel processo di ricezione attiva è via via emersa anche una debolezza di questo testo di per sé straordinario: esso parla della religione solo in modo positivo e ignora le forme malate e disturbate di religione, che dal punto di vista storico e teologico hanno un'ampia portata; per questo sin dall'inizio la fede cristiana è stata molto critica, sia verso l'interno sia verso l'esterno, nei confronti della religione."

Insomma il Papa chiaramente sta dicendo che il Concilio Vaticano II, concilio pastorale e non dogmatico, ha affermato dei principi, tracciato delle linee importanti, tuttavia senza definire conclusivamente questi punti. Resta aperta la ricerca per completare e definire queste acquisizioni. E questo, evidentemente, il Magistero della Chiesa lo farà in futuro. Non è una cosa scandalosa questa incompletezza, si è data diverse volte anche nei concili del passato.

Così anche nella liturgia: la riforma liturgica è ancora in cantiere, ancora da fare. Quella fatta non è riuscita bene ed è solo una tappa.
E allora sapete che fo? In attesa che la riforma liturgica si completi e ne venga fuori il vero Rito romano riformato per il mondo contemporaneo, prendo sul serio le parole del Prefetto della Congregazione per il Culto divino e considero NORMALE la Messa gregoriana. D'ora in poi me la vado a cercare e a chiedere per la vita liturgica e sacramentale mia e della mia famiglia, e basta stare appresso alle bizzarrie di assemblee cantanti, spettacolini, scenette ed esibizioni (con applauso finale).

Anonimo ha detto...

@Luisa
tu scrivi:"Permettendo che ognuno si sbizzarisca nel suo orticello, svitando lampadine, comunicandosi seduti al proprio posto e danzando danze ebree attorno ad una tavola in un saletta privata il sabato sera, inventando messe country, messe con palloncini, messe con clown o cavalieri e cavalli, è quell`unità che ha generato la riforma conciliare?"...

Bè io direi in primo luogo che non bisogna fare di tutta un'erba un fascio.... Celebrare l'Eucaristia il sabato sera è permesso dalla Chiesa... attendere in piedi al tuo posto il Presbitero che ti porta l'Eucarestia e poi ti siedi quando si siede lui per consumarla è concesso dalla Chiesa alle Comunità Neocatecumenali... e ti assicuro che c'è un decoro ed un rispetto per i segni e le norme liturgiche maggiore che in tante funzioni massive dove agli ultimi posti non si riesce a vedere e capire nulla... e mi dispiace che accosti questa modalità di celebrare l'Eucarestia con "messe country, messe con palloncini, messe con clown o cavalieri e cavalli..." ! Ti assicuro NON C'E' NULLA A CHE VEDERE!!!! Un caro abbraccio.

Luisa ha detto...

"attendere in piedi al tuo posto il Presbitero che ti porta l'Eucarestia e poi ti siedi quando si siede lui per consumarla è concesso dalla Chiesa alle Comunità Neocatecumenali."

No, anonimo, NON è affatto concesso dalla Chiesa comunicarsi seduti...e nemmeno dallo statuto del cnc!
Non voglio intavolare qui una discussione sulla prassi liturgica del cnc, Benedetto XVI, attraverso il card. Canizares, ha trasmesso nel dicembre 2005 delle prescrizioni precise per modificare quella prassi e renderla conforme alle norme della Chiesa, purtroppo non è stato obbedito, lo statuto è stato consegnato SENZA l`approvazione della Congregazione per il Culto Divino con un articolo sulla liturgia che non ripetta le NORME del Papa, norme che lui stesso aveva confermato oralmente alle famiglie neocatecumenali ricevute in udienza.
Si potrebbe anche parlare delle monizioni che non sono, come prescritto, eventuali e brevi, o delle risonanze che non sono fatte eccezionalmente in giornate particolari, ma sempre e molto importanti per le comunità nc.
Molti degli elementi presenti nella prassi liturgica del cnc non sono previsti dai libri liturgici, prassi che il Papa ha deciso di sottomettere all`analisi di una Commissione.

Anonimo ha detto...

@ Luisa
mi fermo qui.... non voglio in alcun modo aprire una discussione/polemica con nessuno...
.... anche perchè sono talmente evidenti e grosse le imprecisioni da te riportate nel tuo ultimo commento che puzza un pò di malafede e quindi non vale la pena proseguire....

Buona giornata!
Un abbraccio a tutti!!!

Luisa ha detto...

No problem, solo che purtroppo non ci sono imprecisioni, a meno che citare e ricordare le NORME del Successore di Pietro disattese dai dirigenti del cnc sia essere imprecisi.
Buona giornata.

Anonimo ha detto...

Non è il caso di inquietarsi più di tanto. Le prassi liturgiche singolari introdotte dal Sig. Arguello per il Cammino neocatecumenale sono state rigettate in quanto tali da Benedetto XVI, il quale ne ha rifiutato l'approvazione che altri di soppiatto hanno tentato di procurare insieme a quella dei "riti" non liturgici.

Il risultato è stato che - finalmente - la questione si trova, nella sua totalità, all'esame della Congregazone per la dottrina della Fede, com'era giusto che fosse, perché non si tratto solo di "prassi".

Anonimo ha detto...

Una storia edificante,anche se,essendo vera,dà tanta tristezza;in una chiesa cattolica statunitense,al momento della distribuzione dell'Eucaristia,i fedeli si siedono disciplinatamente sulle panche ed il sacerdote passa fra di loro e distribuisce l'ostia in mano;fra i fedeli c'è una signora non cattolica che partecipa per caso e si ritrova in mano l'ostia;non sapendo che fare,la ripone nella borsetta poi torna a casa,ma non sentendosi tranquilla telefona ad un prete cattolico che conosceva e lo prega di venirsela a prendere,il prete va,la ripone nella pisside,poi nel tabernacolo della sua chiesa e posta la notizia sui blog.No comment.