mercoledì 12 settembre 2012

Presentato il programma della visita del Papa in Libano

Presentato il programma della visita del Papa in Libano

Un viaggio fortemente voluto


Un viaggio mai messo in discussione, soprattutto perché il Papa ha voluto e vuole fortemente andare «in Medio Oriente come messaggero di pace e di speranza». Padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha così messo un punto fermo sulle illazioni che continuano a circolare su alcuni mezzi di comunicazione sul possibile rinvio della visita di Benedetto XVI in Libano. «Non esistono dubbi legati a motivi di sicurezza -- ha detto presentando stamane, martedì 11 settembre, il programma della visita in Sala Stampa -- tanto più che tutte le comunità presenti in Libano, e persino Hezbollah, hanno fatto sapere di attendere con piacere il Papa e il suo messaggio di pace».

Un messaggio che il Pontefice intende assolutamente portare per incoraggiare i popoli della regione «senza lasciarsi influenzare dalle circostanze e dalle incertezze».
Padre Lombardi ha poi fornito alcuni dettagli sul programma di questo ventiquattresimo viaggio internazionale di Papa Ratzinger, il quarto nell'area mediorientale dopo quelli in Turchia nel 2006, in Terra Santa nel 2009 e a Cipro nel 2010, ma anche il primo all'indomani della cosiddetta «primavera araba».
La visita al Libano coincide con un periodo di forti tensioni. Per questo motivo si svilupperà nella zona centrale, intorno a Beirut, dove la situazione è abbastanza tranquilla. Sottolineando ancora le dichiarazioni di sostegno pervenute da più parti, il direttore della Sala Stampa della Santa Sede ha assicurato che «tutto fa guardare con serenità e con fiducia alla riuscita di questo viaggio», tanto che «non c'è una preoccupazione di ostilità pericolosa nei suoi confronti, perché è visto come autorità religiosa che viene a parlare di pace».
Benedetto XVI in Libano consegnerà a tutti, e dunque non solo ai cattolici, l'esortazione apostolica scaturita dall'assemblea speciale del Sinodo dei vescovi per il Medio Oriente, celebrato nel 2010.
La partenza avverrà dallo scalo romano di Ciampino la mattina di venerdì 14. L'arrivo a Beirut è previsto attorno alle 14 locali. La cerimonia di benvenuto si svolgerà nell'aeroporto internazionale «Rafiq Hariri». Il Papa pronuncerà il primo degli otto discorsi previsti. Il Papa raggiungerà quindi Harissa, dove ha sede la nunziatura apostolica. Nel pomeriggio, nella Basilica dedicata a Saint Paul nella ridente cittadina collinare, firmerà l'esortazione apostolica post-sinodale.
Il giorno successivo, sabato 15 settembre, in mattinata, il Pontefice compirà la visita di cortesia al presidente della Repubblica. Nella stessa occasione incontrerà in privato anche il primo ministro e il presidente del Parlamento. Sempre nel Palazzo presidenziale di Baabda, incontrerà successivamente i capi delle principali quattro comunità religiose musulmane: sunniti, sciiti, drusi e alawiti; i membri del Governo, delle istituzioni con il corpo diplomatico e i capi delle altre Chiese e confessioni cristiane e rappresentanti del mondo della cultura.
A fine mattinata pranzerà con i quattro patriarchi e gli altri vescovi libanesi, che rappresentano la varietà di riti della Chiesa cattolica, e i membri del Consiglio speciale per il Medio Oriente del Sinodo nel patriarcato armeno cattolico di Bzommar. La seconda giornata si concluderà con l'incontro con i giovani nel piazzale antistante il patriarcato maronita di Bkerké.
Domenica 16, il Papa celebrerà la messa per la consegna dell'esortazione apostolica post-sinodale, al Beirut City Center Waterfront: un lembo di terra sottratto al mare, grazie anche alle macerie di edifici bombardati in passato. Nel pomeriggio dopo un incontro ecumenico nella sede del Patriarcato siro-cattolico di Charfet, si congederà dal Libano all'aeroporto di Beirut. Il rientro a Castel Gandolfo è previsto intorno alle 22 di domenica 16.

(©L'Osservatore Romano 12 settembre 2012)

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