sabato 8 settembre 2012

Il Papa: il Concilio non ha bocciato la pietà popolare mariana (Izzo)

PAPA: IL CONCILIO NON HA BOCCIATO LA PIETA' POPOLARE MARIANA

Salvatore Izzo

(AGI) - Castel Gandolfo, 8 set. 


"La pieta' popolare, da sempre rivolta a Maria, risulta nutrita dai riferimenti biblici e patristici".
Benedetto XVI ha voluto riconoscerlo oggi in un importante discorso rivolto ai teologi che partecipano al Congresso Mariologico Mariano Internazionale, presieduto dal cardinale salesiano Angelo Amato, prefetto della Congregazione per la cause dei santi e gia' segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede.
"La singolare figura della Madre di Dio - ha spiegato Benedetto XVI - deve essere colta e approfondita da prospettive diverse e complementari: mentre rimane sempre valida e necessaria la 'via veritatis' (che e' approfondita da teologi e biblisti, ndr.) non si puo' non percorrere anche la 'via pulchritudinis' (che e' quella tradizionalmente percorsa dagli artisti, ndr.) e la 'via amoris' (che e' appunto quella che segie la pieta' popolare) per scoprire e contemplare ancor piu' profondamente la fede cristallina e solida di Maria, il suo amore per Dio, la sua speranza incrollabile". Il tema del simposio, in corso alla Pontificia Universita' Antonianum di Roma, e' "La Mariologia a partire dal Concilio Vaticano II. Ricezione, bilancio e prospettive" e il Papa e' partito proprio dalla sua esperienza di "perito" a quella storica assise dei vescovi di tutto il mondo per riaffermare come il Vaticano II non abbia affatto bocciato la dottrina tradizionale sulla figura di Maria. 
"Nel Concilio, a cui presi parte da giovane teologo come esperto - ha confidato il Pontefice - ebbi modo di vedere i vari modi di affrontare le tematiche circa la figura e il ruolo della Beata Vergine Maria nella storia della salvezza. Nella seconda sessione del Concilio un nutrito gruppo di Padri chiese che della Madonna si trattasse in seno alla Costituzione sulla Chiesa, mentre un altrettanto numeroso gruppo sostenne la necessita' di un documento specifico che mettesse adeguatamente in luce la dignita', i privilegi e il singolare ruolo di Maria nella redenzione operata da Cristo".
"Con la votazione del 29 ottobre 1963 - ha ricostruito il Papa teologo - si decise di optare per la prima proposta e lo schema della Costituzione Dogmatica sulla Chiesa fu arricchito con il capitolo sulla Madre di Dio, nel quale la figura di Maria, riletta e riproposta a partire dalla Parola di Dio, dai testi della tradizione patristica e liturgica, oltre che dalla ampia riflessione teologica e spirituale, appare in tutta la sua bellezza e singolarita' e strettamente inserita nei misteri fondamentali della fede cristiana". "Maria, di cui - nel testo Conciliare - e' sottolineata innanzitutto la fede, e' compresa nel mistero di amore e di comunione della SS. Trinita'; la sua cooperazione al piano divino della salvezza e all'unica mediazione di Cristo e' chiaramente affermata e posta nel giusto rilievo, facendone cosi' un modello e un punto di riferimento per la Chiesa, che in Lei riconosce se stessa, la propria vocazione e la propria missione". 

La pronuincia dei vescovi di tutto il mondo nella "Lumen Gentium", pero', ha tenuto a precisare ancora l'allora "perito" Joseph Ratzinger, "non ha esaurito tutte le problematiche relative alla figura della Madre di Dio, ma costituisce l'orizzonte ermeneutico essenziale per ogni ulteriore riflessione, sia di carattere teologico, sia di carattere piu' prettamente spirituale e pastorale. 
Rappresenta, inoltre, un prezioso punto di equilibrio, sempre necessario, tra la razionalita' teologica e l'affettivita' credente". 
"Per questo - ha chiarito Bendetto XVI - nell'Esortazione apostolica Verbum Domini, ho rivolto un invito a proseguire sulla linea dettata dal Concilio, invito che rivolgo cordialmente a voi, cari amici e studiosi. Offrite - ha concluso rivolto ai teologi - il vostro competente contributo di riflessione e di proposta pastorale, per far si' che l'imminente Anno della Fede possa rappresentare per tutti i credenti in Cristo un vero momento di grazia, in cui la fede di Maria ci preceda e ci accompagni come faro luminoso e come modello di pienezza e maturita' cristiana a cui guardare con fiducia e da cui attingere entusiasmo e gioia per vivere con sempre maggiore impegno e coerenza la nostra vocazione di figli di Dio, fratelli in Cristo, membra vive del suo Corpo che e' la Chiesa". 

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5 commenti:

Anonimo ha detto...

Troppo tardi Santità..queste frasi avremmo acerle volute sentire quarant'anni fa ma Roma ha taciuto...!
Un prefessore illustre del Marianum lo scorso hanno disse in una conferenza tenuta in Via Lata che dovevamo far piazza pulita della pietà popolare,l'opposto di quel che Lei dice oggi...ma lui continua a insegnare le sue baggianate.
ECCO LO STATO PIETOSO IN CUI VERSA LA CHIESA...

Raffaella ha detto...

Quanti anni ha questo docente?
R.

Anonimo ha detto...

40 anni fa Ratzinger non era il papa regnante,quindi per favore,mettiamoci d'accordo su chi doveva pronunciarsi prima,se adesso è troppo tardi è perchè certi uomini di chiesa che hanno stravolto il vat2 continuano ad imperversare ed hanno sempre molto spazio sui media(Kung,Mancuso and.co.fanno scuola)quando si fanno degli accenni,è questione di squisita eleganza e correttezza dire il nome di chi fa le dichiarazioni,così ci si può fare un'idea migliore.GRE2

Anonimo ha detto...

Che Roma abbia taciuto è falso. Chi ha scritto questo non conosce il Magistero di Paolo VI e dei Papi a Lui succeduti.

Che nelle istituzioni ecclesiastiche siano in troppi, ancora, a insegnare baggianate, e a fare carta straccia della teologia cattolica e del Magistero, è triste verità alla quale si porrà rimedio. Nel programma dell'Anno della Fede Benedetto XVI ha stabilito che si operi un profondo rinnovamento dei corsi nei seminari: leggetelo.

Raffaella si chiede l'età. Io scommetto che ha almeno settant'anni. L'anonimo delle 15:21 faccia il nome. E il "troppo tardi" vergognosamente rivolto a Sua Santità lo riservi alle realtà mondane.

Raffaella ha detto...

Sull'eta' sono pronta a scommettere anche io :-)
Non e' tardi: e' nell'ordine delle cose che i docenti con tante certezze vadano in pensione.
Io ho fiducia nei giovani.
R.