venerdì 14 settembre 2012

Il Papa da oggi in Libano, missione sotto il segno della pace (Chirri)


Papa da oggi in Libano, missione sotto il segno della pace

Fase delicata per visita dove cristiani anche al governo

(di Giovanna Chirri) 

(ANSAmed) - CITTA' DEL VATICANO, 14 SET 

Mettendo il suo viaggio "sotto il segno della pace" il Papa comincia oggi uno dei viaggi più difficili del pontificato che lo porterà, in una fase delicatissima, al centro di un groviglio di fedi, etnie, tensioni. A 85 anni Benedetto XVI va in Libano, a un passo dalla sanguinosa guerra civile siriana, con centinaia di migliaia di profughi nell'area, con una ambasciatore americano ucciso in un assalto terrorista alla ambasciata di Bengasi, con l'Egitto a altri paesi arabi percorsi da manifestazioni contro un film su Maometto prodotto negli Stati Uniti. Il tutto nel quadro della "primavera araba" i cui sviluppi hanno portato in Marocco, Tunisia ed Egitto, a maggioranze di governo islamiche.
Ce ne è quanto basta per preoccupare chiunque, ma papa Ratzinger non ha desistito dalla sua idea: andare in Libano a sostenere i cristiani del Medio oriente, consegnare a popoli e autorità il testo della Esortazione sulla Chiesa in Medio oriente, incoraggiare la convivenza, rilanciare il dialogo interreligioso e interculturale: un tema sottolineato di nuovo dal portavoce Federico Lombardi, che ha condannato le "offese" ai simboli religiosi dell'islam.
E ieri il "ministro" del Papa per il dialogo con le altre fedi, card. Jean-Louis Tauran, ha ricordato che "vivere insieme non è una utopia e la pluralità non è sinonimo di pericolo". La Santa Sede inoltre ha oggi espresso "ferma condanna" per l'assassinio dell'ambasciatore a Bengasi, Chris Stevens. Giovanni Paolo II definì il Libano un "messaggio", certo é un caso unico nel Medio oriente: ci sono esponenti cristiani nel governo, una architettura istituzionale complessa garantisce diritti a tutte le componenti religiose ed etniche, è l'unico Paese dell'area in cui ciascuno è libero di professare la sua religione e di cambiarla, e comprende sul suo territorio l'insieme delle religioni e delle confessioni che si conoscono nel vicino oriente. Quattro patriarchi cattolici vi hanno la loro residenza principale: i capi delle chiese maronita, greca, armena e siriaca. Le chiese caldea e latina sono ugualmente rappresentate dai vescovi. L'Islam libanese è sciita, sunnita, alawita e druso. E da due anni il governo ha introdotto la festa della Annunciazione come festa "nazionale cristiano-islamica". Papa Ratzinger, nei suoi due più recenti interventi pubblici, con testi immediatamente diffusi anche in arabo, ha annunciato con che spirito parte per il Paese dei cedri: sotto il segno della pace, chiedendo che tutte le parti si oppongano alla violenza e la comunità internazionale si impegni per la pacificazione; inoltre perché i cristiani possano restare in Medio oriente, per contribuire alla convivenza. Per Benedetto XVI e' il 24.mo viaggio internazionale e il quarto in Asia, dopo la Turchia (2006), la Terra Santa (2009) e Cipro (2010).
In circa 60 ore visiterà Beirut/Harissa, Baabda Bzommar e Charfet, incontrerà autorità politiche e istituzionali, Corpo diplomatico, capi delle comunità religiose musulmane, capi religiosi e rappresentanti della cultura e parteciperà anche ad un incontro ecumenico e ad un incontro con i giovani. 

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