sabato 22 settembre 2012

I giovani del Libano: raccogliamo già i frutti dell’incontro con il Papa (Radio Vaticana)


I giovani del Libano: raccogliamo già i frutti dell’incontro con il Papa 

Un evento indimenticabile che porta già i suoi frutti: una settimana fa, i giovani del Libano e del Medio Oriente vivevano la loro piccola Gmg con il Papa nel piazzale antistante il Patriarcato maronita di Bkerke, a Beirut. Per una testimonianza su quanto questo evento sia entrato nel cuore dei giovani libanesi, Alessandro Gisotti ha intervistato il coordinatore dell’incontro, padre Toufic Bou Hadir:   

R. – Really I cannot describe the blessed...

Davvero non posso descrivere quanto sia stato benedetto quell’incontro. Tutti i giovani che hanno partecipato direttamente a Bkerke o attraverso i media sono stati contagiati dalla gioia e dalla speranza. Credono davvero di aver vissuto una nuova Pentecoste, una reale presenza dello Spirito Santo. E’ stato davvero un momento incredibile e toccante per noi e anche per il Papa. Siamo stati anche colpiti dal fatto che il Papa abbia partecipato con emozione a questo momento. Ha seguito con sollecitudine ogni dettaglio e nel suo volto abbiamo visto quanto sia stato felice. 

D. – “E’ il momento per i musulmani e i cristiani – il Papa ha detto – di mettersi insieme e porre fine alla violenza e alla guerra”. Come i giovani libanesi possono affrontare questa sfida, dopo la visita del Papa?

R. – What was really impressive...

Quello che ha davvero impressionato è che la comunità musulmana, la delegazione dei giovani di tutte le comunità musulmane, abbia partecipato al raduno dei giovani di Bkerke, e anche alla cerimonia di benvenuto al Papa all’aeroporto di Beirut. Il Papa ha reso omaggio alla presenza musulmana all’incontro dei giovani. “Cristiani e musulmani possono vivere insieme senza odio”: quando il Papa ha pronunciato queste parole, alcuni giovani musulmani si sono alzati in piedi e hanno applaudito con emozione. Questa coesistenza è per noi ora davvero una sfida!

D. – Qual è il messaggio più importante, l’eredità spirituale che il Papa ha offerto ai giovani del Libano e del Medio Oriente?

R. – I think many messages…

Penso che ci siano molti messaggi nella visita del Papa. Questa visita è stato davvero un modo per portare la verità evangelica. Quando il Papa ha detto, echeggiando le parole del Beato Giovanni Paolo II, “Non abbiate paura: aprite le porte delle vostre menti e dei vostri cuori a Cristo” ci ha esortato a non farci prendere dalle frustrazioni del momento e a non cercare rifugio in mondi paralleli. In questo incontro abbiamo davvero ricevuto una promessa per la nostra gioventù!

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