lunedì 6 agosto 2012

Viaggio del Papa in Libano, i messaggi di benvenuto dei Patriarchi delle Chiese del Medio Oriente al Santo Padre


Libano/ Messaggi di benvenuto dei patriarchi d'Orienta al Papa

M.O., pace, cristianofobia. Il viaggio dal 14 al 16 settembre

Città del Vaticano, 6 ago. (TMNews) 

La pace in Medio Oriente, pur senza citare esplicitamente la Siria, la questione israelo-palestinese, il ruolo della minoranza cristiana nella regione, le primavere arabe sono i temi evocati nei messaggi di benvenuto che i Patriarchi delle Chiese del Medio Oriente hanno inviato a Benedetto XVI, in vista del viaggio apostolico in Libano, in programma dal 14 al 16 settembre prossimo. Si tratta di sette documenti, pubblicati sul sito web ufficiale della visita papale e rilanciati dalla 'Radio vaticana'.
Il Papa, scrive il Patriarca maronita Bechara Boutros Rai, andrà in Libano come "pellegrino di solidarietà e di compassione". La visita, soggiunge, incoraggerà "quanti sono oppressi nella loro libertà e nella loro dignità". Sul tema della pace si sofferma anche il Patriarca di Cilicia degli Armeni, Nerses Bebros XIX, che vede nella visita del Papa un invito a percorrere "una via possibile per cambiare il volto delle società" mediorientale. Il Patriarca si sofferma sull'insicurezza che contraddistingue la realtà del Medio Oriente ed auspica che i cristiani siano "agenti di pace e collaborazione" anche riguardo al "movimento per la democrazia e la responsabilità politica" nella regione. Dal canto suo, il Patriarca latino di Gerusalemme, Fouad Twal, evidenzia che tutto il Medio Oriente, "vivendo in difficili condizioni", ha bisogno di "ascoltare la voce" del Papa, "il suo insegnamento, la sua preghiera e la sua condivisione con quanti soffrono". Il nostro auspicio, conclude mons. Twal, è che la visita in Libano "rafforzi la speranza dei cristiani, il processo del dialogo islamo-cristiano e i valori della giustizia e della pace". Gratitudine viene espressa dal Patriarca di Babilonia dei Caldei, Emmanuel III Delly, che sottolinea come Benedetto XVI abbia sempre levato alta la voce per la pace e la riconciliazione, di cui tutto il Medio Oriente, segnato da guerre e violenze, ha un grande bisogno.
Anche il Patriarca melchita Gregorios III auspica che la visita aiuti a costruire la pace e ad allontanare "le paure dell'islamofobia e della cristianofobia" rafforzando la convivenza comune e "i valori della libertà religiosa, di culto e di coscienza". Il Patriarca sottolinea, quindi,che l'esortazione post-sinodale che il papa consegnerà nel corso del viagigo in Libano aiuterà i cristiani libanesi e del mondo arabo a comprendere "il proprio ruolo, la propria missione e la propria testimonianza" in Paesi a maggioranza musulmana. Ancora, ribadisce l'urgenza di risolvere il conflitto israelo-palestinese. E sottolinea il ruolo che la Santa Sede, con la sua leadership "morale e diplomatica", può esercitare affinché "si arrivi ad un pieno riconoscimento internazionale dello Stato di Palestina".
Della grande attesa per la visita parla anche il Patriarca Copto Anba Boulos Najib. In un tempo segnato dall'instabilità, si legge nel messaggio, la visita del Papa potrà ricolmare i cuori della gente di gioia e di tranquillità radicando i cristiani "nel cammino di speranza al quale sono stati chiamati". La vostra visita, scrive il Patriarca dei siro-cattolici Ignace Youssef III Younan, "ci ispirerà coraggio laddove c'è paura, chiarezza laddove c'è confusione". Ricorda così il terribile massacro compiuto nella cattedrale siro-cattolica di Baghdad due anni fa. Quella strage, scrive il Patriarca di Antiochia dei siri, ci ricorda come "l'annuncio del Vangelo sia al tempo stesso testimonianza e martirio". Una vocazione, soggiunge, che "la nostra Chiesa condivide oggi come nel passato con le Chiese sorelle, visto anche lo sconvolgimento in Siria che richiama e rischia di ripetere la tragedia dell'Iraq". Il Patriarca spera infine che, anche grazie alla visita in Libano, i diritti dei cristiani siano rispettati e in particolare il loro diritto alla libertà religiosa.

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