domenica 12 agosto 2012

Verso la stretta finale per la guida dello Ior (Calabrò)


Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

Vaticano La nomina a settembre. Chiusa l'inchiesta sul Corvo

Verso la stretta finale per la guida dello Ior

L'ipotesi Geronzi per sostituire Gotti Tedeschi

di M.Antonietta Calabrò

ROMA — Fine settembre, probabilmente, dopo il rientro del Papa dal viaggio in Libano. Al massimo inizio di ottobre. La nomina del nuovo presidente dello Ior non è imminente, ma prima delle ferie estive della Curia romana (che iniziano dopodomani e che vedranno anche la chiusura delle indagini sul Corvo, con il probabile rinvio a giudizio dell'ex maggiordomo del Papa, Paolo Gabriele) sono già stati messi al loro posto i numerosi tasselli che permetteranno la designazione del successore di Ettore Gotti Tedeschi, sfiduciato il 24 maggio scorso. 
Chi sarà il front-runner, cioè il candidato più in vista, quello il cui profilo è contenuto in una cartellina che è già stata portata all'esame del Pontefice? 
Nelle scorse settimane si sono fatti i nomi di alcuni ex banchieri internazionali (Hans Tietmeyer, Theo Waigel), ma anche alcuni membri del board dello Ior (come Carl Anderson o il vice presidente, Ronaldo Hermann Schmitz, che svolge funzioni di presidente ad interim). 
Ma secondo il quotidiano Milano Finanza, negli ultimi giorni «si sarebbe fatta strada l'ipotesi di affidare la guida della banca a Cesare Geronzi, ex presidente di Capitalia ed ex numero uno di Mediobanca e Generali». 
A favore dell'investitura di un banchiere straniero milita il fatto che molti dei problemi e delle polemiche in cui è stato coinvolto lo Ior, nell'anno appena trascorso, sono relativi ai rapporti con il nostro Paese. Tanto che in base a un decreto dell'ex ministro del Tesoro Tremonti dell'autunno 2011, l'Italia considera ancora paese «non equivalente» il Vaticano dal punto di vista dell'antiriciclaggio. 
Il Testo unico bancario italiano prevede inoltre per la nomina alla guida di istituti di credito una specifica normativa sui requisiti di onorabilità. E Cesare Geronzi è stato condannato, in primo grado, nei processi Cirio e Ciappazzi-Parmalat. 
Ma il Vaticano, per quanto piccolo, è pur sempre uno Stato estero sovrano e quindi una cosa sono i rapporti di buon vicinato con la Banca d'Italia, altra cosa è — secondo chi appoggia la candidatura di Geronzi — l'applicazione diretta delle direttive della Vigilanza italiana. 
Geronzi o non Geronzi, tuttavia, questa «posizione identitaria» della Santa Sede si è molto rafforzata dopo il risultato — che si può ben definire storico — raggiunto dal Vaticano nella valutazione del gruppo Moneyval del Consiglio d'Europa, sull'adesione degli organismi vaticani (a cominciare dallo Ior) ai criteri internazionali della lotta al riciclaggio del denaro sporco. Moneyval l'ha riconosciuto: il Vaticano «ha fatto una lunga strada in un tempo veramente breve». Ed è riuscito a piazzarsi al decimo posto tra i ventinove Stati sottoposti a giudizio periodico (il cosiddetto terzo round). Subito dietro Germania e Italia. Con 9 voti positivi su 16 nelle materie «Core and Key» che decidono il punteggio finale. Soprattutto è stato sfatato il mito che i cambiamenti introdotti lo scorso inverno su impulso della segreteria di Stato e di Bertone alla legge vaticana 127 del 2010, fossero «un passo indietro» nel perseguimento della trasparenza come sostenuto da Gotti Tedeschi. In realtà la bocciatura non solo non c'è stata, ma, anzi, le valutazioni che il rapporto di Moneyval dà della nuova legge sono positive.  
La Santa Sede, a fine giugno, ha reso noto di essere alla ricerca di un presidente la cui «professionalità ed esperienza» siano «universalmente riconosciuti». Un comunicato della sala stampa vaticana ha informato che sull'argomento si sono tenute due riunioni il 27 giugno. 
La prima all'interno dello stesso Consiglio di sovrintendenza, il cosiddetto board (di cui fanno parte anche Antonio Maria Marocco e da Manuel Soto Serrano). 
La seconda, subito dopo, con il Consiglio cardinalizio. Bertone ha poi riferito l'esito di questi incontri al Papa. È stato sottolineato infatti che «il Santo Padre Benedetto XVI segue da vicino l'attuale situazione dello Ior e viene costantemente informato dal Cardinale Segretario di Stato».

© Copyright Corriere della sera, 12 agosto 2012

Nessun commento: