lunedì 13 agosto 2012

Vaticano: documenti anche al padre spirituale che li bruciò. Arrestato e rinviato a giudizio anche un informatico della Santa Sede (Izzo)

VATICANO: DOCUMENTI ANCHE AL PADRE SPIRITUALE CHE LI BRUCIO'

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 13 ago. 

Molti dei documenti consegnati da Paolo Gabriele a Gianluigi Nuzzi sono stati dati dal maggiordomo stesso anche al suo padre spirituale che negli atti e' indicato con la lettera "B". 
"Dei documenti consegnati a Nuzzi - rivela Gabriele - ho fatto fotocopia che ho consegnato al Padre spirituale, B, ritengo percio' che tra le copie consegnate a Nuzzi e quelle consegnate a B ci fosse una identita', potrebbe pero' essere avvenuta una qualche diversita'. 
Le carte rimaste a casa sono sostanzialmente un rimasuglio disordinato dovuto al caos di documenti che avevo con me, molti dei quali prendevo da internet o erano frutto di ricerche personali".
"Il testimone B conferma di aver ricevuto tra il febbraio e il marzo 2012 dall'imputato, senza che questi gli ponesse alcuna condizione - ricostruisce il pm Nicola Picardi nella requisitoria - una raccolta di documenti, importanti in quanto attinenti alla Santa Sede - contenuti in una scatola con stemma pontificio larga come un foglio di A4 ed alta circa sei o sette centimetri". 
Ed ecco le parole testuali del sacerdote: "Ho distrutto i documenti per una duplice ragione in quanto ne conoscevo l'importanza e in quanto qualche mese prima avevamo subito un furto". 
Di piu' lo stesso testimone aggiunge: "Inoltre sapevo che queste documentazioni in fotocopia erano frutto di una attivita' non legittima e non "onesta" e temevo che se ne potesse fare un uso altrettanto non legittimo e non onesto". 
Da parte sua il pm eccepisce pero' che il sacerdote si e' comportato in modo irragionevole: "si puo' osservare - spiega - che tutte le ragioni addotte per la distruzione dei documenti erano gia' presenti al momento del loro ricevimento". 

© Copyright (AGI)

VATICANO: ARRESTATO E RINVIATO ANCHE INFORMATICO S.SEDE


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 13 ago. 

Accanto a Paolo Gabriele il giudice istruttore Piero Bonnet manda sotto processo anche l'informatico Claudio Sciarpelletti, rinviato a giudizio per il reato di favoreggiamento. In servizio presso la Segreteria di Stato, e' stato arrestato il 25 maggio e il giorno dopo messo in liberta' provvisoria perche' la sua partecipazione ai fatti e' risultata marginale. L'uomo deve ora rispondere solo del reato di favoreggiamento: "Non e' stato considerato dai magistrati un complice nel senso di corresponsabile dell'iniziativa della sottrazione dei documenti", ha detto il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi.
"Il 25 maggio 2012, debitamente autorizzata, veniva eseguita - riferisce il promotore di giustizia Nicola Picardi nella sua requisitoria - una perquisizione nei locali della Segreteria di Stato e delle relative pertinenze in uso allo Sciarpelletti. All'interno del cassetto della scrivania lasciato aperto veniva reperita una busta recante, sulla parte dell'intestazione, 'Personale P. Gabriele' e, sul retro, timbro a secco della Segreteria di Stato Ufficio Informazioni e Documentazioni. All'interno si trovava diverso materiale di interesse per le indagini in corso ed, in particolare, una relazione dal titolo 'Napoleone in Vaticano', riprodotta dal Nuzzi nel Volume Sua Santita'". 
Da questo ritrovamento nasce l'indagine sull'informatico della Segreteria di Stato, che tuttavia e' risultato alla fine un semplice "favoreggiatore" e dunque rischia una pena molto breve: "da nulla a poco, perche' e' incensurato", ha detto il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, ricordando che "Sciarpelletti e' rimasto solo una notte agli errasti in Vaticano, ed essendo cittadino italiano ora ha obblighi ai quali ottempera se vuole rimanere inm buoni rapporti con la Santa Sede di cui e' dipendente e dalla quale, dunque, anche se sospeso cautelativamente, continua a ricevere lo stipendio".
"La Polizia Giudiziaria - sottolinea da parte sua la requisitoria - ritiene che lo Sciarpelletti aveva tenuto un comportamento contraddittorio e reticente, alle ore 19 del 25 maggio, procedeva al suo arresto, denunciandolo all'Autorita' Giudiziaria per i reati di falsa testimonianza (art. 214 C.p.), concorso reale nel reato di furto aggravato di documenti della Santa Sede (art. 63 e 402 C.p.), favoreggiamento (art. 225 c.p.) e violazione di segreti (art. 159 C.p.)". Secondo il pm, del resto, "lo Sciarpelletti effettivamente ha tenuto un comportamento ondivago e contraddittorio: la mattina del 25 maggio lo Sciarpelletti ha dichiarato alla Polizia Giudiziaria di non avere 'una particolare amicizia' con il Gabriele 'ma solo un buon rapporto di lavoro'. Durante la perquisizione e' stato lui ad indicare agli inquirenti il cassetto della sua scrivania nel quale e' stata reperita la busta contenente i documenti di particolare interesse per le indagini in corso.
La sera dello stesso giorno, dopo l'arresto, l'imputato ha dichiarato spontaneamente alla Polizia Giudiziaria che era stato Gabriele a consegnargli tutto il materiale contenuto nella busta" 'affinche' gli esprimesse "un parere", ma a tale richiersta non avrebbe ottemperato perche', ha dichiarato ai gendarmi, "la cosa non mi interessava piu' di tanto e a distanza di tempo, me ne sono dimenticato". E il giorno dopo, 26 maggio, "interrogato dal promotore di giustizia, Sciarpelletti ha invece dichiarato che "la busta non mi e' stata consegnata dal Sig. Paolo Gabriele e la parola scritta 'Personale P. Gabriele' e' stata da me apposta. Questa busta mi fu consegnata da 'W' (uno dei possibili complici indicati con sigle nei documenti, ndr) affinche' io la conservassi e la consegnassi a Paolo Gabriele". "La busta - ha detto - mi e' stata consegnata circa due anni fa ed e' rimasta sempre chiusa e nella mia scrivania. Francamente io me ne ero dimenticato in quanto nessuno me l'aveva chiesta". Il 29 maggio, invece, Sciarpelletti ha peraltro, spontaneamente dichiarato alla Polizia Giudiziaria "mi ricordo di aver ricevuto una busta con appositi timbri da W per consegnarla al signor Gabriele e dove ho scritto in calce 'Personale P. Gabriele'".
"Mi ricordo, solo ora - ha detto Claudio Scairpelletti nel successivo interrogatorio - di aver ricevuto una busta simile, sempre chiusa, con apposti alcuni timbri, di cui ignoro il contenuto, da parte di X", aggiungendo 'per il mio lavoro capita di portare corrispondenza per l'aiutante di camera e per i segretari del Santo Padre'. E ancora "il 28 giugno, interrogato dal giudice Istruttore, l'imputato ha precisato i rapporti che intratteneva col Gabriele 'anche fuori dal lavoro' e che, a volte, coinvolgevano le rispettive famiglie. Egli era a conoscenza anche della "vita e dell'infanzia dolorosa di Paolo Gabriele".
Una "vicenda diversa", continua la requisitoria, era, invece, quella della busta affidata al tecnico informatico "da X a dicembre 2011 o a gennaio 2012". Anche Gabriele del resto "nell'interrogatorio del 21 luglio ha, a sua volta, precisato di aver con lo Sciarpelletti 'un rapporto di amicizia, ci incontravamo anche fuori e con le famiglie, anche a casa dello Sciarpelletti'". Il maggiordomo spergiuro ha anche dichiarato di essere stato lui a dare la busta con i documenti allo Sciarpelletti "perche' mi desse il suo parere su quei documenti" e non perche' fossero consegnati ad altra persona, aggiungendo, altresi', "lo Sciarpelletti non mi ha dato mai nulla".
Insomma tante versioni ma da esse e dai successivi riscontri "ad avviso del promotore di giustizia non risultano prove sufficienti a stabilire che l'imputato abbia concorso nel reato di furto aggravato e manca del tutto la prova che lo stesso abbia commesso il reato di violazione ai segreti". 
Ma il favoreggiamento c'e' stato, assicura Picardi, in quanto "non par dubbio che le differenti, contraddittorie dichiarazioni rese dallo Sciarpelletti integrano la fattispecie prevista dalla norma in questo hanno inciso negativamente sull'attivita' istruttoria, eludendo le investigazioni dell'autorita' e recando intralcio, in particolare, alle indagini della Polizia Giudiziaria ed alle relative ricerche".

 © Copyright (AGI)

Nessun commento: