venerdì 17 agosto 2012

Tutti a caccia di «Padre B». Sapeva dei furti al Papa e se ne lavò le mani. O, forse, parlò (Adriano)

Sapeva dei furti al Papa perché come Nuzzi aveva ricevuto le carte dal maggiordomo infedele

In Vaticano caccia aperta a Padre B

Se ne lavò le mani o forse parlò. Ora è coperto da anonimato 

di Franco Adriano  

Tutti a caccia di «Padre B». Sapeva dei furti al Papa e se ne lavò le mani. O, forse, parlò. In Vaticano tutti si chiedono chi è Padre B, il prelato che ricevette tutte le carte del maggiordomo infedele e dice di averle bruciate perché, sostiene, di aver subito colto la gravità della situazione.
Sono le stesse che ha ricevuto Gialuigi Nuzzi e che sono finite nel suo libro. Ora, Nuzzi avrà pure esagerato con la pubblicazione integrale delle carte private ed evidentemente rubate al Papa, ma nella vicenda che porterà a giudizio Paolo Gabriele andrà chiarito il ruolo del ''padre spirituale B'' (così viene celato il personaggio dietro l'anonimato, nella requisitoria del promotore di giustizia che rinvia a giudizio per furto aggravato il maggiordomo detto ''Paoletto''). Insomma Padre B è stato fedele al Papa oppure no? E perché il Vaticano custodisce così gelosamente la sua identità? È il testimone chiave o un complice indiretto dell'affaire vatileaks? La tesi degli uni è che si è reso protagonista di un atteggiamento pilatesco se, come ha affermato, sapeva fin dal febbraio 2012 che quei documenti «erano il frutto di una attività non legittima e non «onesta» e temeva che «se ne potesse fare uso altrettanto non legittimo e «onesto». Allora perchè il caso non è stato in qualche modo approfondito o sanzionato? O semplicemente indagato? Siamo molto al di là del “non poteva non sapere”: sapeva. E più severa della giustizia vaticana, si potrebbe dire traendo un esempio dalla cronaca recente, sembrerebbe essere la giustizia sportiva italiana: padre B sapeva e non ha denunciato proprio come l'allenatore della Juventus. Via dalla panchina, dunque, anche lui? Qualcosa non torna. Ecco, allora, affacciarsi la tesi contrapposta: la tutela con tanto di anonimato del Vaticano nei confronti di padre B si spiega perché è proprio grazie a lui che è venuta fuori la magagna; è lui che ha ricevuto la notizia del passaggio di carte a Nuzzi ed ha parlato con chi di dovere. E per l'occasione, magari, ha anche rivelato ciò che viene sostenuto da molti osservatori, ossia che Paoletto agiva con la copertura di qualcuno più in alto di lui. Meglio, allora, tenerlo ben coperto.

© Copyright Italia Oggi, 17 agosto 2012  consultabile online anche qui.

Mi auguro davvero che nessuno pensi che quelle carte siano state bruciate!
R.

3 commenti:

laura ha detto...

Non ci capisco più nulla. segreti, nuovi colpevoli, nuove nomine, meze verità... Che squallore! Che ne sapiamo come stanno veramente le cose? Mi dispiace tanto per il Papa che mi sembra circondato da un mare di fango

gemma ha detto...

su questo punto io aspetterei di sapere come stanno le cose

Anonimo ha detto...

Con la potenza di Dio tutto verrà fuori. La gloria di Dio non abbandonerà il Santo Padre.