domenica 19 agosto 2012

Scandalo e giallo: un corvo nel Vatileaks (Grasso)


Scandalo e giallo: un corvo nel Vatileaks

Mario Grasso

CORVO - Favolisti e poeti, da La Fontaine a Pirandello, tanto per citare autori meno remoti, hanno fatto a gara per costruire una pessima fedina al corvo (corvus coras), da portatore di jella a ladro. Ci si è poi messo il giornalismo, che nel proprio linguaggio definisce corvo chi celandosi vigliaccamente dietro l'anonimato invia lettere o commette azioni deplorevoli. "Vola basso il corvo della Vatileaks", abbiamo letto a proposito dei recenti fatti che hanno visto protagonista Paolo Gabriele, cameriere del Papa. Locuzione che ci ha fatto pensare a una delle tante rappresentazioni del corvo, quella in cui, per la vanità di esibire la sua voce a conferma delle lusinghe di bellezza, che gli aveva rivolto la volpe, il malcapitato apre il becco per cantare, e lascia cadere il formaggio che aveva sgraffignato. 
Occasione in cui il corvo fa la figura del sempliciotto esibizionista, lasciando alla volpe la parte della furbizia criminale, capace di tentare con successo la vittima e trarne il massimo profitto. Infatti nella metafora della favola è celata altra metafora che, a confronto con quanto ci informano le cronache, sul caso del maggiordomo cameriere di fiducia, colloca questo nella parte dello sprovveduto (corvo) rispetto al giornalista (volpe) Nuzzi, che ha astutamente fruito del "formaggio" caduto dal becco del corvo, improvvisando un libro.

CAMERIERE - Sarebbe da favola il corvo eletto cameriere di un ambiente dove siano disponibili tesori, segreti di Stato e delicatissime occasioni di tal genere. Ma sappiamo che la realtà ha sempre superato ogni fantasia. L'accezione di cameriere, significante di origine tardo latina, camerariu (m), passato per il provenzale camarier, oscilla tra il più umile servizio di addetto alla cura di ambienti domestici privati, o di alberghi, e il gentiluomo di corte, eletto al servizio di un monarca o di un papa.
«Dal primo reato, il furto delle carte segrete sottratte dal maggiordomo, è scaturita una serie crescente di altri più gravi reati, ed è assurto ai piani alti della contingenza pubblicistica chi ne ha furbescamente approfittato, in violazione dei più elementari principi del diritto della persona e della istituzione derubata».

VATILEAKS - Scriveva negli anni Trenta del secolo scorso il linguista-italianista Pianigiani, che una quantità di neologismi scaturisce da fatti banalissimi, che sarebbero passati inosservati, anonimi se non fossero capitati a personaggi noti o a carico di istituzioni di grande popolarità. Una constatazione che possiamo porre a base del neologismo caro alle cronache di queste settimane del torrido agosto 2012: Vatileaks, composto da Vati (per Vaticano) e dal lemma inglese Leaks, significante a fisarmonica, in quanto ispirato alla denominazione Wikileaks, agenzia internazionale che mira a pubblicare notizie coperte da segreti e di cui non si conosce la fonte (scandalo e giallo). Vatileaks è variante adatto ai nostri tempi di usa e getta, che scimmiotta, pur nel suo infimo, il francese "affaire" e il meno remoto e americano "gate" (Affaire Dreyfus - Watergate).

© Copyright La Sicilia, 18 agosto 2012

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Perla vanità di esibire la voce ...il malcapitato apre il becco per cantare!E' quel che è successo al lavascale Gabriele che si credeva un'aquila ed è solo un pollo con una differenza che il corvo ruba per istinto lui ha rubato perché è solo un vigliacco traditore ladro!

Eugenia ha detto...

Hai ragione anonimo non potevi dare definizione migliore

Anonimo ha detto...

L'aquila non è lui,ovvio,ma chi si nasconde dietro a lui e vola molto più alto del pollo,ma non interferirà mai con i voli ad altissima quota del nostro papa;mi auguro che questa orribile storia trovi un finale degno della gravità dei crimini commessi,non vorrei che l'assioma del gattopardesco,'cambiare tutto perchè tutto resti come prima'venisse applicato anche in questo caso,come da sempre si fa in Italia....GR2