giovedì 16 agosto 2012

Risolto il mistero: l'assegno trovato in casa di Gabriele è stato restituito al Vaticano, che successivamente lo ha incassato

L’assegno del Papa in casa del ‘corvo’? Una donazione dell’Università Murcia

ROMA – L’assegno di 100.000 euro trovato, durante una perquisizione, nella casa dell’ex maggiordomo del papa, Paolo Gabriele, è stato emesso da Josè Luis Mendoza, presidente della Università Cattolica di Murcia (UCAM) in Spagna. Lo riporta il sito on line del quotidiano spagnolo El Correo. Mendoza, che aveva firmato e intestato l’assegno a Sua Santità Papa Benedetto XVI-Obolo di San Pietro, destina ogni anno una donazione al Vaticano per i poveri e bisognosi.
Mendoza ha dichiarato di aver lavorato per più di 15 anni nell’Obolo di San Pietro e che la Fondazione San Antonio, titolare della università, ha donato più di 50 milioni di euro alla Caritas, Mani Unite, Cristiani di Gerusalemme e ad altre organizzazioni cattoliche. “Non conosco Paolo Gabriele – ha detto Mendoza – se ha rubato l’assegno è uno sfrontato, è l’unica cosa che posso dire”.
Il preside della Ucam ha dichiarato di essere rimasto molto sorpreso alla notizia che l’assegno era stato trovato in casa del maggiordomo del Papa, e per questo chiede che l’entourage del pontefice presti una maggiore attenzione. Mendoza ha anche reso noto che la Polizia ha restituito l’assegno al Vaticano, che successivamente lo ha incassato.
L’assegno doveva essere dato direttamente al Papa durante la sua visita a l’Avana (Cuba) ma la Nunziatura avvertì Mendoza che il papa tardava ad arrivare, così il presidente dell’Ucam decise di consegnarlo al rappresentante apostolico. Il giornale spagnolo scrive che Paolo Gabriele, non ha mai avuto rapporti con la ricca Universita’ Cattolica di Murcia e tantomeno con Mendoza, uno dei laici con maggiore influenza nella Santa Sede, che ha incontrato periodicamente e privatamente sia papa Giovanni Paolo II che il suo successore Benedetto XVI.
Mendoza è consulente del Consiglio Pontificio per la Famiglia, sua moglie e i suoi 14 figli fanno parte del Cammino Neocatecumenale. Con origini nel 1996, l’Università Cattolica San Antonio di Murcia ha visto autorizzata la sua organizzazione di studi ufficiali nel 1999 e la sua omologazione da parte del Governo centrale nel 2000. Questa istituzione, diretta e gestita dalla Fondazione Universitaria San Antonio, ha sede nel monastero degli Jeronimos ed è conosciuta in alcuni settori come il ‘Piccolo Vaticano’.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Che successivamente lo ha incassato,quindi il furfante l'avrebbe conservato fino alla morte del papa per dire poi che era un suo regalo e incassarlo.
La gravità sta nel fatto che un servitore gestiva le donazioni al papa...cosa inaudita...spero che qualcuno si prenda le sue responsabilità e se ne vada via al più presto.
La Chiesa,questo emerge, è governata come una fureria della più scalcinata delle caserme...

Raffaella ha detto...

Personalmente non penso sarebbe andata cosi'.
Nessuno avrebbe mai creduto ad un regalo del genere e comunque l'assegno bancario ha una scadenza.
Resta da capire che cosa ci facesse in casa dell'imputato.
R.

Anonimo ha detto...

Visto il danno provocato alla Chiesa da tutta questa vicenda forse era meglio lincenziare in tronco Gabriele ed espellerlo dal Vaticano invece si è creato un polverone...e lo si continua a pagare.
Anche sulla pedofilia hanno sbagliato:dopo una severa indagine interna i preti colpevoli andavano espulsi e ridotti allo stato laicale invece si è preferitala line morbida e, tenerli e sollevare pubblicamente uno scandalo immane coi danni che sappiamo.
Troppi scandali di malaffare,la fiducia dei fedeli nella gerarchia è minata,
se continua così la Chiesa sparirà..non diamo nulla per scontato,ricordiamoci della fine miserqanda delle chiese dell'Africa romana e dell'oriente.

Raffaella ha detto...

Per quanto riguarda i pedofili, la severita' e' propria degli ultimi anni.
La linea soft non e' materia di questo Pontificato. In ogni caso non sarebbe cambiato proprio nulla perche' i reati sono stati commessi quando i soggetti erano sacerdoti. Quindi lavare i panni in casa non sarebbe servito a nulla.
Per quanto riguarda Gabriele, invece, sarebbe stato un gravissimo errore espellerlo dal Vaticano.
Una volta fuori chi l'avrebbe fermato? Chissa' dove sono finiti tanti documenti.
Bruciati? Ma per piacere! Ma chi ci crede?
Lasciato libero avremmo assistito alla moltiplicazione di libri e speciali sui giornali anche sulla vita privata del Papa.
Il Vaticano ha fatto benissimo ad arrestarlo ed a farlo sapere pubblicamente. Ottimo deterrente :-)
Inoltre approvo il mantenimento dello stipendio.
Ottima strategia legale :-)
R.

Anonimo ha detto...

Anonimo delle 10:36, forse Raffaella è troppo educata per fartelo notare, ma, in tutta onestà, dici delle sciocchezze di rara grandezza, sia detto con la massima benevolenza.
Ps.: la Chiesa non sparirà. Lo ha promesso Cristo non un piffero di montagna qualsiasi.
Alessia

Anonimo ha detto...

Quindi secondo te Gabriele verrà trattenuto in eterno in Vaticano? su Risolto

Raffaella ha detto...

Perche' no?
E' un cittadino vaticano.
R.

Anonimo ha detto...

Il problema non si porrà se a settembre gli omissis avranno un volto e un nome. Insomma, quando tutto sarà chiarito secondo la volontà di Papa Benedetto. Inoltre, dubito possano trattenerlo in Vaticano impedendogli di uscire e avere contatti con l'esterno. Cosa mai potrebbe raccontare poi sulla vita privata del Papa, suvvia.
Alessia

Anonimo ha detto...

Il carcere in caso di condanna,dovrà comunque scontarlo in Italia,non disponendo lo Stato Vaticano di carceri per lunghe detenzioni.Ale,a settembre manca poco,vedremo se chi di competenza e di dovere avrà l'onestà o il coraggio o chiamalo come vuoi, di fare nomi e cognomi da far tremare le vene e i polsi.Per quel che riguarda la chiesa,espressione di Cristo(non dimenticarselo mai)in 2000 anni ne ha passate di molto peggio e non sarà questo ennesimo scandalo a farla sparire,tutto è nelle mani del Signore,gli altri sono tutti comprimari,'sed portae inferi non praevalebunt'.GR2

Anonimo ha detto...

Raffaella è molto educata, invece c'è gente che si arroga il diritto di decidere se gli altri dicono o no sciocchezze. Per fortuna ci sono le persone educate.

Anonimo ha detto...

Una sciocchezza è una sciocchezza e, come tale, merita di essere segnalata. Punto! La Chiesa non sparirà, c'è solo da sperare che a sparire siano certi sedicenti fedeli convinti che l'azione più opportuna sia tacitare e insabbiare.
Alessia

Anonimo ha detto...

Una sciocchezza è una sciocchezza per chi la considera una sciocchezza. A meno che questa persona non sia il possessore della verità. Ma il confine tra possessori di verità e semplici maleducati è molto labile.