lunedì 13 agosto 2012

Quella drammatica riunione nell'Appartamento del Papa e quegli incontri con Nuzzi (Izzo)

VATICANO: QUELLA DRAMMATICA RIUNIONE NELL'APPARTAMENTO DEL PAPA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 13 ago. 

All'indomani della pubblicazione del libro "Sua Santita'" di Gianluigi Nuzzi, si e' svolta "una riunione ristretta della 'Famiglia Pontificia' alla quale partecipavano monsignor Georg Gaenswein, monsignor Alfred Xuereb, la signorina Birgit Wansing, le quattro Memores e l'imputato Paolo Gabriele". 
Lo rivela il giudice istruttore Piero Bonnet nella sentenza di rinvio a giudizio pubblicata oggi. L'incontro si tenne il 21 maggio come confermano negli atti i testimoni, P, O, N, M oltre che lo stesso imputato. "In questa riunione - spiega il giudice - ciascuno dei presenti dava una risposta negativa alla domanda se fosse stato lui o lei a consegnare i documenti al giornalista Gianluigi Nuzzi".
"Successivamente in quella medesima riunione, monsignor Georg Gaenswein - scrive ancora Bonnet - ebbe ad indicare all'imputato alcuni documenti non ancora usciti dall'ufficio, tra i quali vi erano due lettere che l'imputato stesso aveva certamente avuto tra le mani, poiche' era stato incaricato di preparare la risposta". "Al riguardo - si legge - il testimone monsignor Georg Gaenswein precisa: 'Avendo detto a Paolo Gabriele davanti a tutti che questo pur non dando la prova creava un forte sospetto nei suoi confronti ho avuto come risposta una negazione decisa ed assoluta del fatto".
Due giorni dopo, mercoledi' 23, lo stesso monsignor Georg Gaenswein veniva avvertito della decisione relativa alla sospensione 'ad cautelam' dello stesso imputato Paolo Gabriele, al quale l'avrebbe potuta comunicare, pur se il medesimo imputato l'avrebbe poi dovuta formalmente ricevere dal prefetto della Casa Pontificia. In proposito, il segretario del Papa ha rivelato di aver allora chiamato davanti alle altre persone della Casa Pontificia Paolo Gabriele e di avergli comunicato la sospensione 'ad cautelam'. "Lui ha allora detto che in questo modo era stato trovato il capro espiatorio della situazione. Molto freddamente mi ha poi detto che era tranquillo e sereno avendo a posto la coscienza avendo avuto un colloquio con il suo Padre spirituale"
Poche ore dopo, racconta ora la requisitoria di Picardi, "il Direttore dei Servizi di Sicurezza e Protezione Civile informava che, a seguito della perquisizione a carico del Gabriele, era stata rinvenuta una enorme quantita' di documenti, alcuni dei quali, di proprieta' e di stretto interesse della Santa Sede e dello Stato della Citta' Vaticano, risultavano, gia' ad un primo esame, pubblicati nel libro del Nuzzi". 
Con l'autorizzazione del pm, "si procedeva, quindi, all'arresto del Gabriele, arresto immediatamente convalidato dal sottoscritto, che, nella stessa data, autorizzava la Polizia Giudiziaria a provvedere ad una analisi preliminare della documentazione sequestrata". Lo stesso generale Domenico Giani, riferisce ancora la requisitoria, "segnalava, inoltre, che il signor Claudio Sciarpelletti risultava avere avuto continui contatti con il Gabriele e veniva quindi eseguita, nello stesso giorno 25 maggio, una ulteriore perquisizione, nei locali della Segreteria di Stato, e delle relative pertinenze in uso allo Sciarpelletti. Anche questa perquisizione dava esito positivo, in quanto venivano sequestrati ulteriori documenti rilevanti ai fini della presente procedura". 

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VATICANO: QUEGLI INCONTRI CON IL GIORNALISTA NUZZI


Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 13 ago. 

Riguardo al rapporto con Gianluigi Nuzzi il cui libro "Vaticano SPA" l'aveva molto colpito, l'imputato Paolo Gabriele ha precisato ai giudici "di aver conosciuto tramite internet sia il fatto che il giornalista stava preparando sull'emittente televisiva 'La7' una trasmissione 'Gli Intoccabili' sia l'indirizzo della redazione romana che era sito in Via Sabotino". 
Non chiarisce pero' come sia riuscito a contattare il giornalista. Ma si limita a dire soltanto: "in effetti dopo circa una settimana ci siamo incontrati sempre davanti alla porta di Via Sabotino ed insieme siamo andati all'appartamento che lui aveva a disposizione a Viale Angelico. 
Abbiamo quindi avuto una serie di incontri dapprima a distanza di circa una settimana e poi di due settimane. Questo nei mesi di novembre, dicembre 2011 e gennaio 2012. Successivamente il nostro rapporto e' venuto scemando di intensita'".
Negli interrogatori Paolo Gabriele puntualizza anche che "per la consegna dei documenti fatta da lui ed avvenuta a piu' riprese non ha ricevuto versamenti in denaro o altri benefici"; del resto il medesimo giornalista, rivela, gli "aveva detto che non era solito avere documenti a pagamento, ma manteneva contatti soltanto con chi aveva fiducia in lui e per questo gli forniva le prove necessarie".
Della sua scelta di tradire gli impegni assunti con la Santa Sede e consegnare i documenti a Nuzzi, Gabriele espone le ragioni, lamentando che nell'intervista televisiva apparsa nella trasmissione del Nuzzi, costruita in modo che non potesse essere riconosciuto, fossero state tagliate alcune parti, "in particolare quelle nelle quali affermavo che le mie motivazioni erano state sempre quelle di venire incontro ad un miglioramento della situazione ecclesiale e non mai quelle di far danno alla Chiesa ed al suo Pastore". 
"Ebbi l'impulso - confida - di fare qualcosa che consentisse in qualche modo di uscir fuori dalla situazione che si viveva all'interno del Vaticano; dalla posizione dalla quale mi trovavo potevo osservare la duplice funzione Papale, quella di vertice della Chiesa e quella di vertice dello Stato. In particolare per queste ultime funzioni vedevo nella gestione di alcuni meccanismi vaticani una ragione di ostacolo o comunque di scandalo per la fede. Mi rendevo conto che su alcune cose il Santo Padre non era informato o era informato male. Con l'aiuto di altri come il Nuzzi pensavo di poter vedere le cose con piu' chiarezza".

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7 commenti:

laura ha detto...

Sempre più sconvolgente questa vicenda e sempre più squallido il personaggio

Anonimo ha detto...

Avete capito...lo stalliere,l'ultima ruota che cerca di far capire al papa la verità...assunto per pulire l'appartamento papale pretendeva di fare il card. Consalvi! Oh demenza umana di chi l'ha assunto!

Anonimo ha detto...

Già stava lì,dagli ultimi tempi del pontificato del papa polacco,è stato consigliato a BXVI per la sua serietà,fedeltà ed onestà,il tutto ironicamente in ordine decrescente;se non fosse una vicenda così maledettamente drammatica,verrebbe quasi da sorridere,cmq è un'altra delle pesanti eredità cadute addosso a Ratzinger,che però già paventava qualcosa,quando chiedeva aiuto e conforto ai fedeli nel celeberrimo discorso di intronazione'fate che io non fugga davanti ai lupi',solo che ai lupi si sono aggiunti iene,sciacalli ed avvoltoi in gran numero e adesso è sempre più difficile combattere,soprattutto quando nessuno ti copre le spalle....GR2

Anonimo ha detto...

GR2, se il nostro Benedetto è riuscito a superare brillantemente, nonostante tutto, questi sette anni significa che le sue spalle sono ben protette, che è adeguatamente sostenuto, che non gli viene inflitto più di quanto possa sopportare. O sbaglio? Lo Spirito Santo, le preghiere e la testimonianza dei tantissimi che lo amano dove li metti?
Alessia

Anonimo ha detto...

Il solito anonimo o ha bisogno di un periodo di riposo o è un troll oppure ... Oh, umana demenza da dove è saltato fuori?
Scusa, Raffy, ma non resisto :-)))
Alessia

Anonimo ha detto...

Li metto in prima fila,naturalmente,ci aggiungo anche le mie di preghiere per quel poco che possono valere,chiaro che gode di protezioni dall'Alto,ci mancherebbe,vorrei solo che fosse lasciato un pò tranquillo,non passa giorno senza grane....piuttosto,lo spin doctor che fa?GR2

Ambrosiano e cattolico ha detto...

Per me questo squallido personaggio è stato piazzato come spione dai nemici della Chiesa: altro che voleva aiutare la pulizia!
Il cameriere la pulizia l'avrebbe dovuta fare con la scopa!
Poi tralascio i commenti sul direttore spirituale....