sabato 11 agosto 2012

L'apertura alla bellezza di Dio ricolma l'uomo e gli dona pace. Così il Papa al termine del concerto in suo onore promosso dalla Caritas di Regensburg a Castel Gandolfo

Su segnalazione di Laura leggiamo il seguente commento. Dispiace moltissimo che nessun canale televisivo cattolico abbia ritenuto opportuno e doveroso trasmettere il concerto.
R.


L'apertura alla bellezza di Dio ricolma l'uomo e gli dona pace. Così il Papa al termine del concerto in suo onore promosso dalla Caritas di Regensburg a Castel Gandolfo 

L’apertura alla bellezza del Creatore ricolma l’uomo e gli dona la pace. Così Benedetto XVI questa sera a conclusione del concerto promosso in suo onore nel cortile del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo dalla Caritas di Regensburg nel novantesimo di attività dell’organizzazione. Il servizio è di Paolo Ondarza: 

Benedetto XVI ricorda santa Chiara, nel giorno in cui la Chiesa ne fa memoria. Una donna che dalla trasparenza di Dio ha ricevuto la luce e l’ha portata al mondo: lo stesso atteggiamento del musicista che aprendosi alla “claritas divina” supera se stesso in una tensione verso il Bene. Per questo – spiega il santo Padre – è consequenziale che gli artisti si impegnino per il bene e per l’aiuto e il sostegno ai bisognosi: partendo dalla loro profonda esperienza della bellezza, trasmettono il bene che hanno ricevuto in dono”. In questo modo – ha proseguito il Papa – “il Bene fluisce nel mondo” e, come santa Chiara, “l’uomo diventa trasparente riflesso della presenza e dell’agire del Creatore”. Considerazioni suggerite al Santo Padre dal concerto, offerto dalla Caritas di Regensburg nel 90.mo di fondazione. Uno spettacolo intitolato “in onore di Dio e per la gioia degli uomini” , eseguito questa sera nel cortile del palazzo apostolico di Castel Gandolfo dal violoncellista Thomas Beckmann, fondatore dell’associazione per l’assistenza ai senzatetto «Insieme contro il freddo », alla quale vanno i compensi delle sue esibizioni, e cantato dall’ensemble “Cantico”. L’esibizione, con brani di Monteverdi, Homilius, Pachelbel, Beethoveen è stata salutata dal Papa come “Un girotondo di composizioni vocali e strumentali”. “La musica - ha detto - è un’espressione dell’ambito spirituale, di un luogo interiore della persona, aperto a tutto quello che è vero, buono e bello”. “Non è dunque un caso che spesso la musica accompagni la preghiera, facendo risuonare i sensi e le emozioni nell’incontro con Dio”. 

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