sabato 11 agosto 2012

Il rettore del "Redemptoris Mater" a Beirut: il viaggio del Papa in Libano rafforzerà l’unità della Chiesa


Il rettore del "Redemptoris Mater" a Beirut: il viaggio del Papa in Libano rafforzerà l’unità della Chiesa 

Cresce l’attesa in Libano per la visita del Papa, fra poco più di un mese, per la consegna dell’Esortazione apostolica post-sinodale per il Medio Oriente. In questi giorni, proprio in vista dell’evento, alcuni leader cristiani e musulmani libanesi si sono riuniti a Sidone per rinnovare un appello per la pace, il dialogo e la riconciliazione nel Paese e nella regione. Intanto, a Beirut fervono i preparativi per accogliere Benedetto XVI. Alessandro Gisotti ha raccolto la testimonianza di don Guillaume Bruté de Rémur, rettore del Seminario “Redemptoris Mater” della capitale libanese:   

R. – Siamo tutti molto felici, e anche un po’ impazienti; i seminaristi, ora, sono per la maggior parte in vari posti di missione per l’estate, alcuni hanno preso un po’ di vacanza. Ritorneranno tutti all’inizio di settembre proprio per gli ultimi preparativi prima che arrivi il Santo Padre. Accoglieremo anche dei fratelli che vengono dall’Egitto, dall’Iraq perché, anche se il Santo Padre viene in Libano, viene per consegnare l’Esortazione che è il frutto del Sinodo per il Medio Oriente e quindi è una visita rivolta a tutti i cristiani dell’area in questo momento un po’ particolare, per non dire difficile …

D. – Il Sinodo per il Medio Oriente aveva come tema “Comunione e testimonianza”: quanto è importante questa visita del Papa per rafforzare la comunione e la testimonianza dei cristiani in Libano e in tutto il Medio Oriente?

R. – Una delle particolarità del cristianesimo orientale è appunto la divisione tra i vari riti: non solo tra la Chiesa ortodossa e la Chiesa cattolica, ma anche la divisione all’interno della stessa Chiesa cattolica tra i riti melkita, maronita, copto … E dunque, anche se queste sono ricchezze enormi, perché ogni Chiesa conserva un patrimonio culturale e religioso e spirituale bellissimo che va protetto e conservato con molta attenzione, c’è però sempre il rischio di un ripiegamento dei cristiani su questi particolarismi delle loro Chiese, dimenticando che la testimonianza che sono chiamati a dare i cristiani oggi in questo mondo mediorientale pieno di rivoluzione, dove l’islam si pone anche con una certa forza ed un certo radicalismo, è proprio l’unità. Per questo la visita del Papa è molto importante: perché viene a sottolineare l’unità di tutte le Chiese cattoliche orientali intorno alla figura di Pietro, ma è anche molto importante per l’ecumenismo. Sappiamo, infatti, quanto questo aspetto sia rilevante agli occhi di Benedetto XVI e quanto egli stia facendo per questa ritrovata unità anche con le Chiese separate, con le Chiese ortodosse che anch’esse sono contente della visita del Santo Padre.

D. – Il Papa incontrerà anche i giovani libanesi. Molte volte accade che, dopo una visita del Papa in un Paese, ci sia una fioritura di vocazioni: può essere questa anche una speranza per il Libano?

R. – Sì. Noi lo speriamo moltissimo e puntiamo molto, nella preparazione della venuta del Santo Padre, sui giovani e proprio su questo fatto: è un momento particolare in cui ciascuno si chiede qual è la propria vocazione. Anche il fatto stesso che il Santo Padre venga a consegnare questo documento come una missione, questo invita tutti noi a prendere coscienza di questa missione e di come possiamo esprimerla nella nostra vita, sia come presbiteri, come vita consacrata … E per questo è molto importante. E’ vero che attualmente in Libano il numero dei cristiani non soffre di una mancanza di vocazioni, perché il numero di vocazioni proporzionalmente al numero dei cristiani è abbastanza alto; però ultimamente si assiste ad un calo delle vocazioni e anche per questo speriamo che la venuta del Santo Padre restituisca un fervore nuovo ai giovani. Io penso che questo sia uno dei motivi per cui il Santo Padre vuole incontrare i giovani, e per lo stesso motivo anche i Patriarchi hanno insistito perché si organizzasse, il sabato 15 settembre, un incontro particolare per i giovani.

© Copyright Radio Vaticana

7 commenti:

mic ha detto...

Vedi commento interessante qui

http://neocatecumenali.blogspot.it/2012/08/il-rettore-del-redemptoris-mater-beirut.html

Anonimo ha detto...

E' fissata con la sua lotta contro il Cammino Neocatecumenale appena vede qualche accenno al CNC attacca ma è proprio una mania la sua?Che fa questa Signora tutto il giorno su innumerevoli blog?Promuove i suoi libri?Perchè questo blog permette di pubblicizzare un altro blog anti Cammino Neocatecumenale?Non è corretto!

Raffaella ha detto...

Lo spazio e' aperto ad ogni segnalazione.
R.

Anonimo ha detto...

Scusi ma quale sarebbe la segnalazione?Solo perchè un Direttore di un Redemptori Mater ha parlato,non del Cammino,questa Signora segnala un blog anti Cammino.Ma che senso ha?Cosa aggiunge a questa notizia?Mi dspiace ma dissento completamente non è serio questo modo di fare.

Raffaella ha detto...

Libero di dissentire.
Io ho dato spazio alla segnalazione ed al dissenso.
R.

Anonimo ha detto...

Ma il dissenso da cosa scusi?Questo Sacerdote non ha parlato del Cammino Neocatecumenale ma della visita del Papa in Libano a Radio Vaticana.Se fosse stato di un altro seminario questa Signora sarebbe intervenuta?Non credo il fatto è che questa Signora ha una avversione pertanto anche quando il CNC non viene neanche nominato questa Signora lo attacca.Mi sembra che stiamo esagerando ora chi fa il CNC non può neanche arlare del Papa per suscitare dissenso.Questo è fenatismo e lei non si dovrebbe prestare.Mi dispiace ma cerdo stiate sbagliando e non state facendo un buion servizio.Mi dissocio completamente da questo modo di fare.Lo ripeto non è serio da parte vostra.

Ruben ha detto...

Anonimo ha detto:


...."Questo è fenatismo e lei non si dovrebbe prestare"....

..."Mi dissocio completamente da questo modo di fare"...

In quanto a fanatismo, penso che voi CNC non siate secondi a nessuno.

Per quanto riguarda la sua "dissociazione",lascia il tempo che trova,in quanto, essendo lei "anonimo" non è associabile ad alcuno.

Ruben