martedì 14 agosto 2012

Il maggiordomo del Papa rubava per lo Spirito, ma aveva “amici” interessati (Rodari). La frase illuminante contenuta nell'articolo pubblicato dal Foglio

Clicca qui per leggere l'articolo.

Molto interessante questa frase che ci offre un ottimo spunto di riflessione:

"Lo scopo era forse guadagnare, lucrare alle spalle del Papa, dicendo però a tutti il contrario, e cioè di sentirsi in Vaticano “un infiltrato dello Spirito Santo”, uno che doveva agire in questo modo non per proprio tornaconto ma per salvare Papa Ratzinger dai suoi nemici. Da chi esattamente? Nella sua mente, che secondo due perizie psichiatriche svolte dalla Santa Sede risulta fortemente “suggestionabile”, probabilmente anzitutto dai primi collaboratori del Papa: il segretario di stato vaticano Tarcisio Bertone e il suo segretario particolare, Georg Gänswein, colpevoli a suo avviso di non proteggere a dovere il Papa, di non saperlo sostenere e di non saper interpretare come sarebbe stato doveroso il suo illuminato pontificato. E’ quanto si evince, in maniera oggettivamente sorprendente, dal testo integrale della requisitoria resa nota ieri..."

Concordo perfettamente con Rodari! Quanto riportato sopra si evince, sorprendentemente, dalla lettura dei due documenti pubblicati ieri. Ed e' proprio qui che casca il corvo! 
Intendiamoci: la difesa e' efficace ed anche molto intelligente.
L'imputato avrebbe agito per aiutare il Papa e per proteggerlo dai suoi collaboratori giudicati inadeguati.
Ipotesi affascinante, suggestiva!
Peccato che non regga...
Perche'? L'abbiamo detto piu' volte. Se davvero i corvi avessero avuto a cuore il Papa, non era questo il momento di agire. Occorreva svegliarsi prima ed in particolare nel 2010 quando tutti i media del mondo usavano la foto del Papa come bersaglio di ogni freccia.
Come mai allora hanno taciuto? Come mai non sono saltate fuori dal cilindro le carte che dimostravano la lotta, strenua e solitaria, di Ratzinger, cardinale e Papa, contro i preti pedofili? Come mai quel documento pubblicato da Nuzzi e di cui nessuno parla (quello su Maciel ovviamente) non e' uscito dalle Sacre Stanze due anni fa? Allora si' che avrebbe aiutato il Papa!
E come mai non sono apparse magicamente le tre lettere scritte nel 1988 (nel 1988, 24 anni fa!) dall'allora Prefetto Ratzinger, pistola fumante della tolleranza zero verso coloro che abusano di bambini? Quei testi potevano essere molto utili nel marzo, aprile e maggio 2010 ma "stranamente" hanno visto la luce solo a dicembre, quando ormai il Papa aveva pulito e suturato la piaga.
Dov'erano i corvi benefattori allora? 
Dobbiamo credere che il sussulto di giustizialismo sia nato dopo? Ma per favore!
Questo tipo di difesa non regge. Poteva essere suggestiva nel 2010 o anche nel 2009, non ora!
Ed e' un vero peccato perche' l'impostazione difensiva, ripeto, e' affascinante.
Probabilmente se le manine dei corvi avessero passato a Nuzzi certi documenti nel 2010, persino io avrei potuto sposare questa tesi.
Avrei detto che, in fondo, si era agito in stato di necessita' dettato dall'impellenza di difendere il Papa lasciato solo dalla curia.
Quante volte ci siamo lamentati perche' eravamo e siamo convinti che la curia romana non difende e sostiene adeguatamente Benedetto XVI lasciandolo troppo spesso solo?
Quante volte? Ormai non si contano piu'.
Fa impressione ricavare le stesse considerazioni direttamente da un documento vaticano :-)
Purtroppo non riesco a superare ne' a perdonare quanto accaduto due anni fa.
Sono convinta che la curia romana abbia compiuto una scelta consapevole decidendo di sacrificare Benedetto XVI per proteggere altri.
L'ho detto tante volte. Purtroppo, pero', il Diavolo fa le pentole ma non i coperchi ed alla fine la verita' e' venuta fuori nonostante le resistenze interne.
Ringraziamo per questo il coraggio del Santo Padre e l'onesta' degli arcivescovi di Vienna e Boston. Purtroppo fra i ringraziamenti non possiamo citare la curia romana intervenuta male, a singhiozzo, ed in ritardo.
So che in tanti non hanno apprezzato l'intervento risoluto e molto duro del card. Schönborn ma io gli sono profondamente grata. Non e' una novita'...sono due anni che lo scrivo :-)
Proprio per questo non condivido affatto la descrizione dei corvi come "007" benefattori del Santo Padre.
Lo si voleva aiutare? Ci si metteva la faccia come hanno fatto gli arcivescovi di Vienna e Boston senza nascondersi dietro l'anonimato o le voci alterate!
Ci si metteva in gioco evitando di colpire tutti, Benedetto compreso, alle spalle.
Mi dispiace ma la storiella dei corvi che agiscono per il bene del Papa non e' accettabile e soprattutto ha sortito l'effetto opposto di rallentare le riforme volute dal Santo Padre. Direi che e' un tantino offensivo usare questa giustificazione.
Resta l'interrogativo: se la ragione del tradimento non era economica, che cosa ha spinto i corvi?
E poi: se Gabriele ha passato le carte a Nuzzi, chi ha consegnato gli altri documenti al Fatto?
R.

3 commenti:

gemma ha detto...

Alla fine al Papa ha fatto male, poche storie. Sia umanamente che per il resto. Oggi e' sgradevole pure la vignetta di Giannelli, come prevedibile con l'assegno. Grazie tanto padre Lombardi, non c'è che dire, nella sua conferenza ha tolto dagli omissis proprio le cose importanti per i media allupati. Chiissa' in cosa pensavano consistesse l'obolo di San Pietro per la carita' dei Papi prima di Benedetto XVI, forse in cesti di uova, latte e pollo per ferragosto

Anonimo ha detto...

Era solo un cameriere che un tempo faceva lo sfasciacarrozze....e si sentiva in contato diretto con lo Spirito Santo...questa è bella,non c'è un limite al ridicolo!

Anonimo ha detto...

"Solo" cameriere (del Papa!) che un tempo faceva sfasciacarrozze? Beh, eviterei commenti classisti, anonimo delle 9:41 e darei pure una ripassatina al Vangelo che non guasta. Comunque, si è dimostrato assolutamente inadatto all'"umile" ruolo e pure sordo alla voce dello Spirito Santo che, è una mia ipotesi, magari lo esortava alla fedeltà.
Alessia