giovedì 16 agosto 2012

Gravi inesattezze in un articolo di Repubblica dove, fra l'altro, rialzano la testa presunte rane dalla bocca larga in talare

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Siamo di fronte a gravi inesattezze ed a insinuazioni che vanno corrette. 
Prima di tutto l'assegno di 100mila euro, destinato all'obolo di San Pietro, non proviene da anonimi benefattori ma dall’Universitad Catolica San Antonio di Guadalupe. 
Questa informazione non e' frutto di un "gossip" ma si ricava direttamente dalla lettura della requisitoria del promotore di giustizia vaticano. Bastava leggere il documento. Come mai questo scivolone? I giornalisti, ed in particolare i vaticanisti, dovrebbero essere precisi!
L'articolo e' pieno di virgolettati di presunti ranocchi in talare viola o rossa. Hanno rialzato la testa? Tornino nello stagno e soprattutto si decidano a LAVORARE invece di perdere tempo a spettegolare.
Rassicuro il sedicente capoufficio di un Pontificio Consiglio sul fatto che i soldi destinati alla carita' del Papa non finiscono da nessuna parte visto che l'assegno non poteva essere incassato. O qualcuno vuole farci credere che si possa mettere le zampe sull'obolo di San Pietro senza averne titolo? Per favore!
Il fiume di denaro forse usato per comprare i documenti? E che c'entra? A parte il fatto che, se i documenti sono stati comprati (non c'e' alcuna prova in questo senso, quindi non e' corretto affermare il contrario), i soldi sono, semmai, entrati in Vaticano e non usciti, non si capisce che senso abbia collegare questa ipotesi con il famoso assegno.
Onore a Mons. Girotti per avere parlato senza celarsi dietro l'anonimato.
Quanto a tutti coloro che giocano a nascondino, il mio consiglio e' sempre lo stesso: lavorare evitando di fingere sdegno.
Infine ricordo che se l'intento dei corvi era quello di screditare il Papa come suggerisce la prima frase dell'articolo...beh...prova non superata! Obiettivo fallito.
Chissa' che cosa si inventeranno i pennuti nei prossimi mesi. 
Vedremo...finora il loro destino e' stato quello dei pifferi di montagna che andarono per suonare e furono suonati!
R.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Raffaella, una volta per tutte: chi è il proprietario de La Repubblica? Fatti due conti e capirai......

Raffaella ha detto...

Si', ma i vaticanisti non possono scrivere inesattezze o, meglio, non potrebbero. Purtroppo se il Vaticano non interviene...
R.

Anonimo ha detto...

Ma anche se l'assegno proveniva da anonimo benefattore, così come avviene, dove sta l'anomalia?

Raffaella ha detto...

Sta nella mancanza di precisione.
Quando si scrive un articolo si devono fornire al lettore tutte le informazioni di cui si e' a conoscenza.
Il donatore dell'assegno non e' anonimo.
R.

Eugenia ha detto...

Cara Raffaella, i vaticanisti scrivono quello che il padrone che paga vuole che scrivano! Insomma la pagnotta garantita e' piu' importante della Verita'

Anonimo ha detto...

Repubblica è la più grande cassa di risonanza di menzogne create ad arte e spacciate come'verità assolute',tra l'altro,vista la corposità del giornale ricchissimo di pagine,si punta tutto sui titoloni ad effetto,perchè la gente per lo più legge solo quelli;purtroppo,come tutti i quotidiani grava per lo più sulle nostre spalle,grazie ai soldi pubblici elargiti a piene mani a certa stampa,e tolti alla stampa cattolica(basta vedere quante testate on line e cartacee hanno dovuto chiudere bottega)le prossime saranno le radio,ma mai radio radicale,vuoi mettere,quella sì maestra di accuse mendaci,offese in varia salsa alla chiesa in primis a questo papa e oscenità varie.Occhio,che qui fanno saltare tutto quello che può ostacolare il quarto potere in mano a chi sappiamo bene;quanto alle rane e batraci rosso violacei di varia specie,farebbero meglio a dedicarsi agli esercizi spirituali piuttosto che ai maneggiamenti.Sempre con il nostro papa,a maggior ragione ora che è solo.GR2

Eugenia ha detto...

Condivido anonimo delle 08.13

Anonimo ha detto...

Ma certi articoli non sono scritti per informare, sono come messaggi pubblicitari che non ti danno notizie sulle caratteristiche di un prodotto, ma cercano solo di suggestionarti e di lasciarti delle impressioni, sgradevoli nel caso delle vicende del vaticano.
A parte questo, ma certi monsignori, anonimi o no, dopo tutti gli articoli sul Papa, sui suoi discorsi stravolti con frasi riferite isolate dal contesto ecc. hanno ancora voglia di fare chiacchiere? A certa gente io non direi neppure se mi fa male la pancia a meno che non volessi sapere di aver detto altre cose sulla mia salute che neppure io so.
Ma facciano il piacere e si leggano il breviario che è meglio.
Anna

un passante ha detto...

repubblica, da brava testata laica, dovrebbe ricordarsi che oltre al Vaticano e ai suoi segreti, esiste in Italia anche un palazzo chiamato Quirinale (dimenticato???)e relativi omissis e segreti che riguardano non lo stato del Vaticano ma, pensa un pò, lo Stato italiano, si, quello laico. Si occupi laicamente di quelli. Forse gli italiani è da lì che gradirebbero trasparenza,più che dagli assegni dell'obolo di San Pietro

Anonimo ha detto...

In questo il Fatto è equanime. Se la prende con i due colli, Vaticano e Quirinale, con pari violenza.
Alessia

Anonimo ha detto...

Se le notizie e i fatti vengono raccontati con disonestà ed in maniera del tutto soggettiva, ciò sta a significare che c'è una precisa volontà di andare contro il Santo Padre, e quindi di attaccarlo.
Ma Benedetto XVI, Deo adiuvante, supererà ogni ostacolo.

Anonimo ha detto...

Raffaella, della tua raffinata intelligenza non ho mai dubitato.
Brava e complimenti vivissimi!!!!

Uno dei piccoli... ha detto...

Cara Raffaella, ti sei data la risposta da sola: non c'è alcuna "imprecisione" in quel perverso quotidiano ma scientifica, malevola e subdola disinformazione.