sabato 14 luglio 2012

Vigilia della visita del Papa a Frascati. Il vescovo, mons. Martinelli: Benedetto XVI arriva con semplicità al cuore di tutti (R.V.)


Vigilia della visita del Papa a Frascati. Il vescovo, mons. Martinelli: Benedetto XVI arriva con semplicità al cuore di tutti


La cittadina di Frascati, una delle "perle" paesaggistiche dei Castelli Romani, conta le ore che la separano dalla visita pastorale che domattina Benedetto XVI compirà sul suo territorio, 32 anni dopo quella che vide protagonista Giovanni Paolo II. Grande folla è attesa per le 9.30, ora in cui il Papa darà inizio alla Messa davanti alla Cattedrale cittadina, al termine della quale farà rientro a Castel Gandolfo per la recita dell'Angelus. Federico Piana ha chiesto al vescovo di Frascati, mons. Raffaello Martinelli, in cosa sia consistita la preparazione della città all'incontro con Benedetto XVI: 


R. – La preparazione è soprattutto, naturalmente, di natura spirituale, dove si sviluppano tre dimensioni. La prima è quella della riscoperta della natura della missione che Gesù Cristo ha affidato a Pietro e ai suoi successori: l’essere roccia su cui costruire la Chiesa, l’essere segno di unità, di comunione ecclesiale. La seconda dimensione, che abbiamo cercato di sviluppare, è quella di invitare le persone a conoscere sempre di più in maniera diretta quello che il Papa insegna. Oggi, abbiamo maggiori possibilità, rispetto al passato, perché ad esempio attraverso Internet possiamo accedere immediatamente e facilmente, anche stando a casa, ai vari discorsi, alle varie omelie che il Papa rivolge a tutta la Chiesa. In modo particolare, ho invitato i nostri sacerdoti, e anche i nostri fedeli, ad accostarsi, di settimana in settimana, soprattutto alla catechesi del mercoledì e all’Angelus domenicale, perché il Papa sa affrontare tematiche difficili da un punto di vista teologico e le sa affrontare in una maniera molto semplice, molto comprensibile e accessibile alle persone. Terza dimensione, su cui stiamo cercando di lavorare, è di pregare per lui, pregare per il Papa, per la sua missione. Per questo, in ogni celebrazione eucaristica stiamo recitando la preghiera che ho composto per questa straordinaria venuta fra di noi del Papa, che con noi celebrerà l’Eucaristia. 


D. – Secondo lei, questa visita del Papa cosa porterà alla diocesi?


R. – Personalmente, io mi auguro che questa venuta del Papa fra noi porti a un rafforzamento della fede in ciascuno di noi, anche perché siamo ormai alle soglie dell’Anno della fede, che il Santo Padre ha indetto per tutta la Chiesa. Siamo credenti, però dobbiamo crescere molto in questo senso. L’altro aspetto, è che finalmente possiamo avere qualche vocazione sacerdotale e religiosa, che provenga dalle nostre famiglie tuscolane e che si metta a servizio della nostra diocesi: purtroppo è da oltre 20 anni che questa nostra diocesi non ha una vocazione sacerdotale che provenga da una delle nostre famiglie. Quindi si può immaginare quale desiderio e quale bisogno ha la nostra diocesi di avere tanti e santi - soprattutto santi - sacerdoti. 


D. – Che cosa avete pensato di regalare al Papa?


R. – Effettivamente, diverse persone, da quando hanno saputo che veniva il Papa fra noi – sia persone singole che imprese che istituzioni – mi hanno chiesto di poter donargli qualcosa. Allora, ho proposto loro di non regalare cose materiali, ma di mettere in una busta un assegno intestato a Sua Santità Benedetto XVI e di mettere nella busta anche un biglietto di accompagnamento, in cui si diceva che quell’offerta era per le attività caritative internazionali del Papa. Le buste mi verranno consegnate chiuse e chiuse verranno messe in un cesto e presentate al Papa durante la celebrazione eucaristica. Quindi, mi auguro che la generosità delle persone, delle istituzioni, sia una generosità molto proficua, che possa dare aiuto al Papa che pensa ai bisogni e alle necessità di tutto il mondo.


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