mercoledì 4 luglio 2012

Mons. Mueller: I ''gruppi che agiscono ai margini'' della Chiesa devono mettere da parte le loro resistenze a aprirsi ''con fiducia'' alla proposta di riconciliazione di Benedetto XVI


Vaticano: mons.Mueller, Concilio parte molto importante magistero Chiesa


(ASCA) - Citta' del Vaticano, 4 lug 


I ''gruppi che agiscono ai margini'' della Chiesa devono mettere da parte le loro resistenze a aprirsi ''con fiducia'' alla proposta di riconciliazione di papa Benedetto XVI, nella consapevolezza che ''si puo' essere cattolici, solo se si riconosce pienamente la fede della Chiesa'' che include ''il magistero'' in cui il Concilio Vaticano II ha ''un ruolo particolarmente importante''.
Lo afferma, in una intervista al programma tedesco della Radio Vaticana, il nuovo prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, mons. Gerhard Mueller.
Interpellato sui negoziati con i tradizionalisti lefebvriani, in cui avra' un ruolo di punta in quanto presidente anche della Pontificia Commissione ''Ecclesia Dei'', l'ex-vescovo di Ratisbona risponde: ''L'obiettivo e' sempre l'unita' della Chiesa e dei fedeli con la Chiesa. Si puo' essere cattolici, solo se si riconosce pienamente la fede della Chiesa. 
Cio' include il magistero e nel magistero ha un ruolo particolarmente importante anche il Concilio Vaticano II''. ''E' importante - aggiunge - superare i blocchi interni presenti in alcuni gruppi ai margini e ci si apra con fiducia al nostro Santo Padre Benedetto XVI e a tutti coloro che agiscono per suo conto. Non si tratta di costringere o obbligare in qualche modo gli altri, ma e' importante riconoscere la liberta' della fede e la liberta' dei figli di Dio, ma anche la pienezza della rivelazione di Dio, affidata alla Chiesa, e quindi al suo magistero, per una fedele interpretazione. Pertanto, esorto di cuore tutti coloro che hanno difficolta' ad avere fiducia e a cercare l'unita' della Chiesa e la verita' della fede. L'unita' della Chiesa e la verita' della fede costituiscono due facce della stessa medaglia''. In una intervista con l'agenzia austriaca Kathpress, Mueller aggiunge che ''bisogna aprirsi alla tradizione vivente'' ma questa ''non si interrompe a un certo punto - ad esempio nel 1950 - ma prosegue oltre''.
Mons. Mueller si sofferma anche dei rapporti del dicastero custode dell'ortodossia cattolica con coloro che sono critici verso l'autorita' ecclesiastica. Per il neo-prefetto si puo' dialogare con loro ''solo se consideriamo nella sua totalita' la ricerca dell'uomo verso Dio e la verita'. Dio non puo' mai essere una questione secondaria. Se mettiamo al centro della nostra riflessione Dio e Gesu' Cristo, allora possiamo ridurre alcune tensioni nella Chiesa. Lo stesso vale per i malintesi''.
'L'unita' della Chiesa di Dio - aggiunge - non puo' essere rotta da ideologie che, in modo settario - sia da destra che da sinistra - collaborano in modi sorprendenti e finiscono per danneggiare la Chiesa. Questi gruppi hanno, purtroppo, una risonanza mediatica maggiore dei molti milioni di credenti che seguono la strada della sequela di Gesu' Cristo e fanno molte cose buone perla costruzione della Chiesa''.
Mons. Mueller ha le idee molto chiaro su quello che sara' il suo nuovo compito: ''Il compito del prefetto (della Congregazione per la Dottrina della Fede, ndr) e' molto chiaro: aiutare il magistero del Papa, che e' il maestro della Chiesa universale, affidata a Pietro e agli Apostoli.
Stiamo vivendo un tempo non sempre facile e soffriamo un po' tutti a causa del secolarismo, ma non dobbiamo dimenticare la dimensione trascendente, l'orientamento verso Dio, come pure - e' molto importante per me - l'impegno a sviluppare un clima di familiarita' in tutta la Chiesa e anche qui nella Curia Romana, soprattutto nella Chiesa di Roma''.
Mueller non nasconde l'importanza di parlare la stessa lingua del papa ma, aggiunge che nella Chiesa non funziona come nel calcio ''dove uno si rallegra se vince uno della propria squadra. Siamo una grande famiglia di Dio''.


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7 commenti:

raffaele ibba ha detto...

"Dio non puo' mai essere una questione secondaria. Se mettiamo al centro della nostra riflessione Dio e Gesu' Cristo, allora possiamo ridurre alcune tensioni nella Chiesa."
A mio avviso - e fatto presente il peccato in cui viviamo - se Dio è Gesù Cristo sono davvero "al centro" della nostra vita e riflessione, allora OGNI tensione e malinteso può e deve essere superato.

Questa intenzione di mons. Muller insieme al diaconato verso il papa me lo rendono assai più simpatico (oltre i motivi intuitivi che già avevo, cioè)
ciao r

Anonimo ha detto...

Come polemiche su Mons. Mueller iniziamo bene e non solo per motivi teologici.
Lo scrittore americano Leon J. Podles accusa già Mons. Mueller di aver gestito male nel 2004 il caso di un certo Kramer. Questi sarebbe stato condannato per abusi prima che Mueller diventasse vescovo e sottoposto a terapia dal tribunale. Poi il tribunale lo avrebbe dichiarato pienamente guarito e sulla base di questa assicurazione Mueller lo avrebbe riassegnato in parrocchia nonostante differenti linee guida della conferenza episcopale. E Kramer sarebbe tornato a colpire.
http://www.podles.org/case-studies/files/Kramer-Case-Study.pdf
Alberto

Anonimo ha detto...

Commento conciliante da parte della FSSPX di Zaitkofen (diocesi di Ratisbona): "Ci ha sempre trattato in maniera ostile e ha espresso alcune teorie incompatibili con l'insegnamento. Ma può rettificarle e abbiamo sempre pregato per lui come nostro Vescovo"
http://pius.info/archiv-news/734-beziehungen_zu_rom/6939-bischof-mueller-und-die-piusbruderschaft-ein-kommentar
Alberto

Anonimo ha detto...

GIUSTO MA ECCELLENZA PER CREARE UN CLIMA DI FAMILIARITà BISOGNA PRIMA MANDAR VIA I VECCHI MARPIONI DAL VATICANO E DALLE CURIE EPISCOPALI...I POST SESSANTOTTINI ATTARDATI CHE HANNO MANIPOLATO IL CONCILIO A LORO USO E CONSUMO.

Gianpaolo1951 ha detto...

Come ho già scritto nel blog di Colafemmina:
Io credo al Santo Padre!…
Ho fiducia del Santo Padre!…
Confido nel Santo Padre!…
Ma questa nomina mi getta nello sconforto!!!

Anonimo ha detto...

fidarsi del papa? Indubbiamente.
Fidarsi indistintamente di tutti i suoi collaboratori? No. Dei suoi collaboratori ci si fida di volta in volta. Un momento meno inopportuno per parlare di fiducia nei curiali non lo si poteva trovare....Antonello

Anonimo ha detto...

Lasciamolo lavorare in pace per un pò,vedremo che cosa sa fare,in fondo non è stato molto sotto i riflettori,per quanto riguarda post 68ini e integralisti ci vuole tatto e pazienza,i primi sono ancora tanti e nient'affatto disposti a mollare(purtroppo),i secondi sono quel che sono e troverebbero da dire su tutti,basta leggere i loro blog per farsene un'idea.