martedì 24 luglio 2012

La reazione di Marco Ansaldo alla nota di Padre Lombardi

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Mi dispiace leggere un attacco cosi' diretto a Padre Lombardi. Ricordiamoci che la sala stampa dipende dalla segreteria di stato. Quanto agli altri giornali che seguono la stessa pista, faccio notare che non e' esatto: Badde ha scritto il suo articolo domenica 15 maggio. Resta un mistero la ragione per cui sia stato ripreso solo ieri da Repubblica (e da tutte le testare internazionali nella tarda mattinata e nel pomeriggio) ed abbia suscitato la reazione della Santa Sede cosi' in ritardo. Qui non si tratta di dare ragione ad una o all'altra delle ricostruzioni ma di capire come mai si innescano certi meccanismi.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Già, in effetti ricorda quando, fresco fresco dopo mesi,Sky Tg 24,una domenica pomeriggio, rilanciò le critiche del card. Schoenborn al card. Sodano. E, in un certo qual modo, ricorda anche come partì l'attacco a Benedetto nel 2007, dopo i tentativi radicali del 2005, a causa del mitico crimen sollicitationis, poi silenzio per ripartire nel 2010.
Alessia

Raffaella ha detto...

E' stranissimo!
Vorrei capire come funziona.
A volte vengono lanciate delle notizie bomba che pero' tutti ignorano.
Passa del tempo e un giornale o un'agenzia rilancia la stessa notizia che produce un effetto-domino.
E' davvero interessante...
R.

Raffaella ha detto...

Ah, dimenticavo!
Solo una volta questo metodo fece cilecca!
Dopo il terrificante 2010, le acque si calmarono.
Poi ci fu il tentativo di riaccendere la miccia nel 2001 con la denuncia dello Snap (sic) al tribunale dell'Aja.

http://benedettoxvielencospeciali.blogspot.it/2011/09/il-papa-denunciato-allaja-il-silenzio.html

Da registrare il solito silenzio del Vaticano (altri tempi o forse altri bersagli?) ma anche un atteggiamento vergognoso di tanti giornalisti (e qualche vaticanista) che per un giorno intero finsero che il 2010 non fosse mai esistito e rilanciarono le accuse infondate dello Snap come se fossero oro colato.
Sorpresa delle sorprese, il giorno dopo furono i media laici e qualche commentatore laicista ad insignarsi per il ricorso all'Aja.
Tutto tacque da allora.
R.

Anonimo ha detto...

Verissimo, Raffy. Che miniera il tuo fantastico archibio da sbattere all'occorrenza nella facciaccia del furbastro di turno :-)
Alessia

Anonimo ha detto...

Per carità di patria, Badde non doveva uscire visto che anche Bild rilancia la faida intratedesca. Napolitano ha spedito Ingroia in Guatemala e potrebbe servire da esempio. Eufemia

Anonimo ha detto...

Peccato che la nunziatura in Iran sia occupata :-))
Alessia

Anonimo ha detto...

E' vero che l'articolo di Ansaldo è una ricopiatura di Die Welt, che il vaticano non aveva redarguito. Ma il giornale tedesco non affermava che i tre collaboratori del papa erano indagati e nemmeno che erano stati allontanati dal loro incarico in Curia (come ha fatto Ansaldo, più a digiuno di cose vaticane e male informato)

mariateresa ha detto...

io trovo l'articolo di oggi di Ansaldo penoso. Umanamente penoso. Arriva all'attacco personale contro padre Lombardi.Per difenderti dai del frustrato a Lombardi per sue vicende professionali.
Avrei un nome per definire questo.
Che si vergogni.
Ma è bene che vengano al pettine anche questi nodi che dall'inizio di pontificato non erano sciolti. Intendo l'atteggiamento di Repubblica verso l'attuale Pontefice, anche con il vaticanista (....) precedente.
Tante volte ci siamo fatti delle domande perchè non era più questione di stile e tolleranza. Sembrava , quello della Santa Sede, davanti a tante enormità e insulti, qualcosa tra il tafazzismo e l'espiazione dei peccati, quasi un fioretto.
Che tanto più colpiva quando ci si rammentava del caso Del Rio.
Si è tollerato troppo a lungo, davvero troppo a lungo.