domenica 22 luglio 2012

Il Papa: il maligno semina la guerra, Cristo è la nostra pace. Dalla Maddalena Gesù fece uscire sette demoni (Izzo)



PAPA: IL MALIGNO SEMINA LA GUERRA, CRISTO E' LA NOSTRA PACE


Salvatore Izzo

(AGI) - Castel Gandolfo, 22 lug. 



"Il Maligno cerca sempre di rovinare l'opera di Dio, seminando divisione nel cuore umano, tra corpo e anima, tra l'uomo e Dio, nei rapporti interpersonali, sociali, internazionali, e anche tra l'uomo e il creato". Lo ha affermato Benedetto XVI nel breve discorso che ha preceduto questa mattina la preghiera dell'Angelus. "Il maligno - ha scandito - semina guerra; Dio crea pace".
Citando la lettera di San Paolo agli Efesini, il Papa teologo ha poi aggiunto: "Anzi, Cristo e' la nostra pace, colui che di due ha fatto una cosa sola, abbattendo il muro di separazione che li divideva, cioe' l'inimicizia, per mezzo della sua carne".
"Per compiere questa opera di riconciliazione radicale - ha spiegato Benedetto XVI ai 4 mila fedeli che gremivano oggi il cortile della residenza estiva di Castel Gandolfo - Gesu', il Pastore Buono, ha dovuto diventare l'Agnello di Dio  che toglie il peccato del mondo". 

E prima di concludere la sua riflessione con l'invocazione "Maria, Madre di Cristo nostra pace, prega per noi!", Joseph Rayzinger ha aggiunto che "la Parola di Dio di questa domenica ci ripropone un tema fondamentale e sempre affascinante della Bibbia: ci ricorda che Dio e' il Pastore dell'umanita'". "Questo - ha osservato - significa che Dio vuole per noi la vita, vuole guidarci a buoni pascoli, dove possiamo nutrirci e riposare; non vuole che ci perdiamo e che moriamo, ma che giungiamo alla meta del nostro cammino, che e' proprio la pienezza della vita".
Per il Pontefice tedesco, dunque, Dio vuole per ciascino di noi "quello che desidera ogni padre e ogni madre per i propri figli: il bene, la felicita', la realizzazione". E "nel Vangelo Gesu' si presenta come Pastore delle pecore perdute della casa d'Israele. Il suo sguardo sulla gente e' uno sguardo 'pastorale'".  

Cosi' "sceso dalla barca", quando "vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perche' erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose".
"Gesu' - ha quindi rilevato Papa Ratzinger - incarna Dio Pastore col suo modo di predicare e con le sue opere, prendendosi cura dei malati e dei peccatori, di coloro che sono 'perduti', per riportarli al sicuro, nella misericordia del Padre". 



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PAPA: DALLA MADDALENA GESU' FECE USCIRE SETTE DEMONI

Salvatore Izzo


(AGI) - Castel Gandolfo, 22 lug. 


Nel Vangelo, "tra le 'pecore perdute' che Gesu' ha portato in salvo c'e' anche una donna di nome Maria, originaria del villaggio di Magdala, sul Lago di Galilea, e detta per questo Maddalena". 
Lo ha ricordato Benedetto XVI prima della preghiera mariana dell'Angelus "Oggi - ha sottolineato - ricorre la sua memoria liturgica nel calendario della Chiesa. Dice l'Evangelista Luca che da lei Gesu' fece uscire sette demoni cioe' la salvo' da un totale asservimento al Maligno".
Nel suo breve discorso, il Pontefice teologo ha osservato che in questo modo Cristo si rivelo' "Buon Pastore" che porta al sicuro tutto il suo gregge ed ha citato in proposito "la stupenda promessa" del Salmo 22: "Si', bonta' e fedelta' mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita,  abitero' ancora nella casa del Signore per lunghi giorni". "Cari amici - ha detto ai 4 mila fedeli presenti nel cortile della residenza estiva per l'appuntamento di oggi - queste parole ci fanno vibrare il cuore, perche' esprimono il nostro desiderio piu' profondo, dicono cio' per cui siamo fatti: la vita, la vita eterna". 

"Sono - ha poi concluso Joseph Ratzinger - le parole di chi, come Maria Maddalena, ha sperimentato Dio nella propria vita e conosce la sua pace. Parole piu' che mai vere sulla bocca della Vergine Maria, che gia' vive per sempre nei pascoli del Cielo". 


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