domenica 15 luglio 2012

Il Papa: anche gli Apostoli avevano limiti e debolezze. Il Concilio ha tanto da dire alle nuove generazioni (Izzo)

PAPA: ANCHE GLI APOSTOLI AVEVANO LIMITI E DEBOLEZZE

Salvatore Izzo



(AGI) - Frascati, 15 lug. 


"Gli apostoli non devono essere attaccati al denaro e alle comodita'". 
Questa raccomandazione del Vangelo e' stata ricordata oggi dal Papa nell'omelia della messa celebrata in mattinata a Frascati. Bendetto XVI ha sottolineato che dei dodici Gesu' conosce "i limiti e le debolezze", ma "non li disprezza, anzi, conferisce loro la dignita' di essere suoi inviati" e "li manda a due a due" avvertendoli che "non riceveranno sempre un'accoglienza favorevole: talvolta saranno respinti; anzi, potranno essere anche perseguitati. Ma questo non li deve impressionare: essi devono parlare a nome di Gesu' e predicare il Regno di Dio, senza essere preoccupati di avere successo".
"Nel Vangelo - ha spiegato il Papa teologo - Gesu' avverte i dodici che potra' accadere che in qualche localita' vengano rifiutati. In tal caso dovranno andarsene altrove, dopo aver compiuto davanti alla gente il gesto di scuotere la polvere sotto i piedi, segno che esprime il distacco in due sensi: distacco morale, come dire: l'annuncio vi e' stato dato, siete voi a rifiutarlo, e distacco materiale, non abbiamo voluto e non vogliamo nulla per noi". 

"Dobbiamo predicare la giustizia anche contro gli applausi e il potere umano", ha poi aggiunto a braccio Joseph Ratzinger. "Riscoprite la bellezza di essere Chiesa di vivere il grande 'noi' che Gesu' ha formato intorno a se', per evangelizzare il mondo: il 'noi' della Chiesa mai chiuso, mai ripiegato su di se' ma sempre aperto e proteso all'annuncio del Vangelo", ha chiesto ai fedeli presenti davanti alla Cattedrale di Frascati. "In ogni comunita' - ha insistito - vogliatevi bene tra voi, non siate divisi ma vivete da fratelli, perche' il mondo creda che Gesu' e' vivo nella sua Chiesa e il Regno di Dio e' vicino". In proposito Papa Ratzinger ha ricordato che "i patroni della diocesi di Frascati sono due apostoli: Filippo e Giacomo, due dei Dodici. Alla loro intercessione -. ha poi concluso - affido il cammino della vostra Comunita', perche' si rinnovi nella fede e ne dia chiara testimonianza con le opere della carita'". 


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PAPA: IL CONCILIO HA TANTO DA DIRE A NUOVE GENERAZIONI


Salvatore Izzo


(AGI) - Frascati, 15 lug. 


"I documenti del Concilio contengono una ricchezza enorme per la formazione delle nuove generazioni cristiane". Lo ha ricordato Benedetto XVI nell'omelia della messa celebrata a Frascati questa mattina. 
"Rileggeteli, approfonditeli e cercate di metterli in pratica nelle parrocchie, nelle associazioni e nei movimenti"; ha esortato ricordando il prossimo 50esimo anniversario del Vaticano II che coincide con l'Anno della Fede da lui stesso indetto. In proposito ha ricordato anche il ventesimo del Catechismo della Chiesa Cattolica, al quale, ha detto, ha contribuito anche l'attuale vescovo di Frascati, monsignor Raffaello Martinelli, all'epoca collaboratore di Ratzinger nella Congregazione per la Dottrina della Fede.
- Il vostro vescovo - ha poi aggiunto il Pontefice - mi ha informato circa l'impegno pastorale che maggiormente gli sta a cuore, che e' in sostanza un impegno formativo, rivolto prima di tutto ai formatori: formare i formatori. E' proprio quello che ha fatto Gesu' con i suoi discepoli: li ha istruiti, li ha preparati, li ha formati anche mediante il 'tirocinio' missionario, perche' fossero in grado di assumere la responsabilita' apostolica nella Chiesa". "E' bello ed entusiasmante - ha commentato Benedetto XVI - vedere che, dopo duemila anni, portiamo avanti ancora questo impegno formativo di Cristo. Nella comunita' cristiana, questo e' sempre il primo servizio che i responsabili offrono: a partire dai genitori, che nella famiglia compiono la missione educativa verso i figli; pensiamo ai parroci, che sono responsabili della formazione nella comunita', ma a tutti i sacerdoti, nei diversi campi di lavoro: tutti vivono una prioritaria dimensione educativa; e i fedeli laici, oltre al ruolo gia' ricordato di genitori, sono coinvolti nel servizio formativo con i giovani o gli adulti, come responsabili nell'Azione Cattolica e in altri movimenti ecclesiali, o impegnati in ambienti civili e sociali, sempre con una forte attenzione alla formazione delle persone".
"Sulla responsabilita' dei laici - ha ricordato infine - insistette il Servo di Dio Papa Paolo VI quando venne qui a Frascati il primo settembre 1963, quando disse che essa non deriva 'soltanto dalla necessita' di allungare le braccia del sacerdote che non arriva a tutti gli ambienti e non riesce a sostenere tutte le fatiche. E' data da un qualche cosa di piu' profondo e di piu' essenziale, dal fatto cioe', che anche il laico e' cristiano". "Tutti - ha quindi concluso il Papa tedesco - siamo responsabili, tutti siamo corresponsabili. Il Signore chiama tutti, distribuendo diversi doni per diversi compiti nella Chiesa. Chiama al sacerdozio e alla vita consacrata, e chiama al matrimonio e all'impegno come laici nella Chiesa stessa e nella societa'". 




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