mercoledì 11 luglio 2012

Il Papa al concerto della West-Eastern Divan Orchestra: conversione e dialogo per giungere alla pace


Il Papa al concerto della West-Eastern Divan Orchestra: conversione e dialogo per giungere alla pace


“Per giungere alla pace bisogna impegnarsi, lasciando da parte la violenza e le armi, impegnarsi con la conversione personale e comunitaria, con il dialogo, con la paziente ricerca delle intese possibili”. E’ il messaggio che Benedetto XVI ha espresso questa sera al termine del concerto offerto dalla West-Estern Divan Orchestra, diretta dal maestro Daniel Barenboim. L’orchestra, composta da musicisti ebrei, cristiani e musulmani, ha eseguito la Sinfonia n. 6, Pastorale, e la Sinfonia n.5 di Ludwig van Beethoven nella suggestiva cornice del cortile del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo. Presente anche il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone. Ad assistervi anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con la consorte, ospiti, poi, del Papa per la cena. Il servizio di Debora Donnini: 


Le note della Quinta Sinfonia irrompono nella sera di Castel Gandolfo creando un’atmosfera intensa nel giorno della festa di San Benedetto. Il Papa è “lieto” di accogliere quest’orchestra, fondata 13 anni fa dal maestro Daniel Barenboim e dal compianto Edward Said, e nata dall’esperienza che “la musica unisce le persone, al di là di ogni divisione”. La musica, infatti, è “armonia delle differenze”: una sin-fonia, dice il Papa, può uscire “dalla molteplicità dei timbri dei diversi strumenti”, non “magicamente” ma grazie soltanto all’impegno “faticoso” di ogni musicista, un impegno che richiede sacrifici “nello sforzo di ascoltarsi a vicenda, evitando eccessivi protagonismi e privilegiando la migliore riuscita dell’insieme”. Partendo da questi pensieri, la mente di Benedetto XVI va ad un'altra sinfonia, “la grande sinfonia della pace tra i popoli, che non è mai del tutto compiuta”. Va ad una generazione, come la sua e quella dei genitori dello stesso maestro Barenboim, che ha vissuto “le tragedie della Seconda guerra mondiale e della Shoa”: 


“Ed è molto significativo che Lei, Maestro, dopo aver raggiunto i traguardi più alti per un musicista, abbia voluto dar vita ad un progetto come quello della West-Eastern Divan Orchestra: un gruppo in cui suonano insieme musicisti israeliani, palestinesi e di altri Paesi arabi; persone di religione ebraica, musulmana e cristiana”.


I numerosi riconoscimenti ottenuti dall’orchestra ne dimostrano, rileva ancora il Papa, non solo l’eccellenza professionale ma anche “l’impegno etico e spirituale”. Ma un altro significato interessante Benedetto XVI lo rintraccia nell’accostamento delle Sinfonie eseguite, la Quinta e la Sesta di Beethoven, che, dice, “esprimono due aspetti della vita: il dramma e la pace, la lotta dell’uomo contro il destino avverso e l’immersione rasserenante nel’ambiente bucolico”: 


“Il messaggio che vorrei trarne oggi è questo: per giungere alla pace bisogna impegnarsi, lasciando da parte la violenza e le armi, impegnarsi con la conversione personale e comunitaria, con il dialogo, con la paziente ricerca delle intese possibili”.


Beethoven lavorò a queste due opere, in particolare al loro completamento, quasi contemporaneamente, ricorda il Pontefice. Tant’è vero che vennero eseguite per la prima volta insieme, nel concerto del 22 dicembre del 1808 a Vienna, così come avvenuto questa sera, sottolinea ancora il Papa augurando a tutta la West-Estern Divan Orchestra “di continuare a seminare nel mondo la speranza della pace attraverso il linguaggio universale della musica”. 
Un concetto che ritorna nelle parole del cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, che ha introdotto il concerto. Ad unire questi “giovani orchestrali”, ebrei, cristiani e musulmani, ha detto, “non c’è solo la fede nell’unico Dio” ma anche la musica , “lingua universale dell’umanità”. E la musica, ha aggiunto, ricorda che “nonostante tutto, c’è ancora giustizia, amore e pace nel mondo”. 
Poco prima dell’inizio del concerto, nel Giardino del Moro, il Papa ha accolto il presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano con la consorte, che si sono intrattenuti con Lui per un breve colloquio e hanno assistito al concerto. Quindi, sono ospiti del Papa per la cena. 


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