domenica 15 luglio 2012

Il buio delle tenebre: qui si nasconde il peggio della Chiesa (Ceccarelli)

Clicca qui per leggere l'articolo segnalatoci da Gemma.
In questi sette anni molto e' cambiato. Non siamo certo rimasti alla denuncia della sporcizia. Gran parte di essa e' stata caricata su furgoncini diretti in discarica.

15 commenti:

Anonimo ha detto...

Beata te che li hai visti questi furgoni?

Raffaella ha detto...

Oh si'!
Avevano targhe ben precise: pedofilia in Irlanda, in Belgio, in Germania, a Malta, in Inghilterra.
Quello piu' grande era targato Maciel.
C'e' poi il tir Ior che viaggia in direzione trasparenza e lista dei Paesi virtuosi.
C'e' poi il transatlantico con la scritta "rimozione dei vescovi".
Devo continuare?
Negare la realta' non serve.
R.

Anonimo ha detto...

Benedetto xvi non si darà a nessuna fuga, nemmeno per imitare un santo mistico.

Raffaella ha detto...

Concordo :-)
R.

medievale ha detto...

continua la storia delle foto del Papa ripreso di spalle, anche questo fa parte del decalogo del blog, vero?

buona domenica, cara lella

Raffaella ha detto...

:-)))
Eh si'!!!
Ho messo la copertina di Venerdi'.
R.

gemma ha detto...

anche la periodica citazione del gregge smarrito è un must che ricorre spesso. A me pare che in realtà il gregge smarrito su cui sonda repubblica sia più quello di Kung che non di Benedetto XVI

un passante ha detto...

"La Chiesa sta divenendo per molti l'ostacolo principale alla fede. Non riescono più a vedere in essa altro che l'ambizione umana del potere, il piccolo teatro di uomini che, con la loro pretesa di amministrare il cristianesimo ufficiale, sembrano per lo più ostacolare il vero spirito del cristianesimo."

Questa frase viene attribuita al teologo Ratzinger a Monaco, nel 77. Qualcuno sa se corrisponde al vero e in quale circostanza?
E' citata pure da Nuzzi all'inizio di uno dei capitoli dell'altro suo libro, quello ignorato per comodità, Vaticano spa

ANTONIO ha detto...

Noi amiamo il Santo Padre e preghiamo sempre per lui.
Il Papa è ammirevole ci vuole forza e coraggio per sopportare la corona di spine che il Signore Gesù gli ha posto sul capo il giorno della elezione al Supremo Pontificato!
Deponiamo le nostre piccole liti e uniamoci con affetto econ la preghiera al Santo Padre.
Non conta quanto si è fatto ma come lo si è fatto e ilPap ha lavorato sempre incessantemente per Cristo,per la Chiesa ,per il buon popolo cristiano.
Il suomotto:En todo amar y servir!

cc ha detto...

Per molto tempo ho pensato che i giornalisti da "c'è grossa crisi e l'Italia necessita di una rivoluzione liberale e laica" fossero guidati nei loro giudizi sulla chiesa cattolica da una irrecuperabile mala fede. Oggi ho il sospetto si tratti di semplice idiozia. Nella chiesa cattolica e' in atto una palese operazione di cernita e inventario guidata da un pontefice che definire genio della fede e della carita' e' dire poco. Sta navigando le rapide con maestria e prudenza e, come e' naturale, il "fiume" non gli sta rendendo il lavoro facile: detriti di ogni tipo colpiscono l'imbarcazione. E' un'opera difficile e laboriosa ma anche entusiasmante e avventurosa. Seguire questa impresa e' una delle poche soddisfazioni che questo momento storico pieno di buffoni e mezze tacche offre. Per me e immagino ancora di pou' per un cronista. E invece tutto quello che 'sta gente riesce ad appizzare insieme sono le solite menate moralistiche da vangelo alla manuale di nonna papera, le solite soffiate da anonime gole profonde e coscienze sprofondate e la solita manfrine sentimental-patetica sulla figura del pontefice vecchierello che se non e' in fin di vita, e' un povero rincitrullito con lo sguardo sperso verso lo sfondo buio. tutto questo da rappresentanti intellettuali di quell'europa laica sdegnosa delle sue radici cristiane che adesso va elemosinando in giro soldi e qualche buona idea per tenere uniti questi fulgidi laici sfondi con lo sputo. Come direbbe toto': ma mi faccia il piacere!!!!!!

Anonimo ha detto...

l'altro libro è bellamente ignorato anche dallo stesso autore e dalla casa editrice, che tanto si gongolano dell'ultimo

Andrea ha detto...

Non ho modo di controllare l'autenticità dell'affermazione, caro Passante.
Consideriamo che J.Ratzinger fu consacrato Vescovo proprio nel 1977.

È certo, comunque, che Egli veda come il fumo negli occhi lo spirito di "carriera" all'interno della Chiesa, ancor più della sua burocratizzazione secondo schemi "aziendali" (ne parlava in Germania).
Una cosa che sentii da Lui molto tempo fa, non ricordo in quale occasione, è che sono del tutto scorretti gli auguri "ad maiora!" fatti a un neo-Vescovo: fosse anche assegnato alla più sconosciuta Diocesi del mondo, costui ha già raggiunto il Massimo che esista per un essere umano

Anonimo ha detto...

Il giorno dopo che fu eletto, Papa Ratzinger convocò i giornalisti e affini per ringraziarli del loro lavoro. Ceccarelli raccontò, con un certo stupore, che Ratzinger recitò il Padre nostro seguito da un certo numero di giornalsti stessi. Non si è ancora ripreso da quello stupore, penso. Eufemia

Anonimo ha detto...

A parte che la foto è talmente bella da sembrare un quadro di Caravaggio per lo splendido gioco luci ed ombre,per quanto riguarda la frase riportata,fu usata da Curzio Maltese su un articolo su repubblica sui costi della chiesa cattolica(ancora e sempre lì battono),ma è tratta dal libro Introduzione al cristianesimo,del 1968,non fu pronunciata dal vescovo Ratzinger,ma dal professore.Quando si fanno citazioni,caro Nuzzi,non si attinge alle fonti dei comunisti devotissimi solo perchè 'ipse dixit',bisogna informarsi bene,prima di scrivere pagine e pagine di invenzioni,falsità ben costruite,menzogne assolute e piccole verità(tra l'altro io Nuzzi non lo reggo proprio per il suo modo loffio di fare'inchieste ed interviste'.GR2

Fabiola ha detto...

"Non esiste alcuna teoria che sia in grado di controbattere in maniera convincente queste idee agli occhi della mera ragione: ma bisogna pur ammettere, d'altra parte, che questi pensieri non provengono solo dalla mera ragione, bensì anche dalla CATTIVERIA DEL CUORE, che forse è rimasto disilluso in qualche sua sublime aspirazione ed ora, nel suo amore intristito e offeso, non scorge più altro che la distruzione della sua speranza. E allora, come dobbiamo rispondere a questo interrogativo? In definitiva, non ci resta che confessare apertamente perché nonostante tutto si possa ancora credere ed amare la chiesa, perché anche in quel volto sfigurato si riesca pur sempre a riconoscere la fisionomia della chiesa santa." (Ratzinger-Introduzione al cristianesimo) Il testo è del 1968. Io ho tra mani l'ottava edizione italiana del 1986, a pag. 281. Si tratta del passo immediatamente successivo a quello citato, che lo chiarisce e lo apre. E' vergognosa l'approssimazione dei "citatori" e la palese volontà di strumentalizzare, per usare il teologo Ratzinger contro il papa Benedetto XVI.
In margine, è splendida l'ironia sulla "sublime aspirazione del cuore intristito e offeso".