sabato 21 luglio 2012

Gli avvocati di Gabriele: presumibili rinvio e processo. L'ex "maggiordomo" ha agito da solo e ha collaborato subito. Chiederà perdono al Papa (Izzo)

VATICANO: AVVOCATI MAGGIORDOMO, PRESUMIBILI RINVIO E PROCESSO


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 21 lug. 


"Il giudice istrruttore  potra' decidere ora il proscioglimento o il rinvio a giudizio per Paolo Gabriele. Presumo che tale sara'". 
Lo ha detto l'avvocato Carlo Fusco, difensore del maggiordomo infedele di Benedetto XVI.
"E' ovvio che la misura di trasformare il arresti domiciliari la custodia cautelare e' stata presa avendo accertata la credibilita' dell'imputato", ha aggiunto l'altro difensore, Cristiana Arru, precisando che con tale affermazione lei non intende ammettere "la responsabilita' dell'assitito riguardo al reato di furto aggravato che gli viene contestato".
In ogni caso, ha poi spiegato Fusco, "come legali siamo pronti ad affrontare il processo". 
L'ipotesi di un eventuale perdono del Papa che interromperebbe l'iter in corso, dunque, non e' ritenuta plausibile dai due avvocati. 
"E' evidente - ha osservato Fusco - che la questione esula dalla dinamica processuale, il Papa e' evidente che puo' decidere di perdonarlo". 


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VATICANO: AVVOCATI, PAOLO HA AGITO DA SOLO E HA COLLABORATO SUBITO



Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 21 lug. 


"Paolo Gabriele ha collaborato molto ampiamente e da subito tanto con gli inquirenti che con il giudice istruttore e questo ha permesso di fare una chiarezza abbastanza approfondita su tutti gli atti da lui compiuti". Lo ha affermato l'avvocato Carlo Fusco, difensore del maggiordomo infedele di Papa Ratzinger. Secondo il legale, "le motivazioni che lo hanno mosso sono tutte di carattere interiore, niente e' emerso che sia legato a motivi esterni". 
"Con assoluta certezza - ha scandito l'avvocato Fusco - non ci sono reti o complotti che facciano riferimento a Paolo".
Secondo l'avvocato Fusco, "dietro Paolo non c'e' nessuna rete ne' interna ne' esterna. Il maggiordomo e' stato sempre mosso dal desiserio di fare qualcosa che fosse un atto di aiuto, di amore nei confronti del Santo Padre". E questo anche se, ha ammesso, "con modalita' che  sono soggettive e valutabili, stanno appunto per essere valutate". 
Motivazioni, dunque, "ideali piu' che ideologiche", ha insistito l'avvocato confermando anche di essere amico del maggiordomo infedele da molti anni. 
"Aiutare il Papa a far pulizia e' una chiave di lettura", ha spiegato, ma bisogna considerare, ha detto ancora, che "Paolo era una persona sottoposta a pressioni da vari fronti, sul posto di lavoro e a casa, dove vive con la moglie e tre figli". 
Dunque le cause della vicenda sarebbero abbastanza banali: "sono cose che derivano da circostanze semplici e debbo ammettere che questo puo' sconcertare", ha risposto ai giornalisti.
Le pressioni psicologiche che avrebbero determinato la sottrazione dei documenti al Papa pero' non hanno poi influito, secondo gli avvocati, nella carcerazione provocando "atteggiamenti compulsivi e ossessivi avuti in cella", che Fusco ha voluto "smentire categoricamente".
"Lo stress - ha spiegato il legale - puo' portare a valutare in modo abnorme, lui ha avuto l'idea di fare qualcosa per aiutare situazione che pensava potesse migliorare, insomma ha agito per amore della Chiesa di cui si sente figlio". 
"La sentenza valutera' tutto questo", ha continuato  l'avvocato, che pur negando complici nel senso che "non ci sono persone che hanno aiutato",  ha parlato di "connessioni con altre circostanze". Ma, ha poi ripetuto, "non c'e' una personalita' forte che lo ha orientato a fare questo". 
Cosi' come, ha scandito, "escludiamo soldi o benefici personali indiretti". 


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VATICANO: PAOLO GABRIELE CHIEDRA' PERDONO AL PAPA



Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 21 lug. 


"Paolo Gabriele intende chiedere il  perdono del Papa". Lo ha confermato l'avvocato Carlo Fusco, precisando che tale richiesta esula pero' dalla strategia processuale della difesa e non e' in vista della grazia, che Benedetto XVI puo' comunque concedere in qualunque momento. Si tratta invece di un desiderio spontaneo di Paolo Gabriele. "Se la fiducia in qualcuno viene intaccata, in chi la ha intaccata, se non tradita, puo' nascere desiderio di chiedere perdono", ha spiegato il legale, per il quale "si tratta di vedere le opportunita' e il modo di fare questo". 


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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Si sta avverando quello che scrissi una settimana fa: Gabriele unico accusato. Magari il Papa lo grazierà e così sarà tutto come previsto: a tarallucci e vino.

Alla faccia della pulizia e della trasparenza! Io al fatto che Gabriele abbia agito da solo non ci credo proprio!

Eugenia ha detto...

Concordo anonimo! Paoletto e' il pesce piccolo che paghera'per coloro che hanno organizzato il tutto! Per me c'è di mezzo qualche berretta rossa come al solito