Passi concreti di un impegno morale
Un impegno morale e non strettamente tecnico utile anche allo svolgimento della missione propria della Santa Sede. Così oggi, 18 luglio, il sottosegretario per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato, monsignor Ettore Balestrero, ha definito il percorso finora compiuto dalla Santa Sede per prevenire e contrastare il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo.
Il prelato, capo delegazione della Santa Sede nella sessione plenaria di Moneyval del 4 luglio scorso, ha incontrato questa mattina i giornalisti nella Sala Stampa della Santa Sede in occasione della pubblicazione del rapporto di valutazione da parte dell’organismo del Consiglio d’Europa sulle misure adottate dalla Santa Sede e dallo Stato della Città del Vaticano.
«La Santa Sede è convinta — ha detto monsignor Balestrero — che il proprio impegno sul piano morale debba essere accompagnato dalla conformità e dall’effettiva attuazione degli standard internazionali per la lotta del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo. La conformità e l’attuazione effettiva degli standard internazionali sono del resto ciò che rende concreto l’impegno morale».
Secondo Moneyval «l’attuale sistema della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano è largely compliant (“largamente conforme”) rispetto agli standard internazionali», anche se restano aree nelle quali i valutatori hanno notato la necessità di miglioramenti. È stato compiuto «un passo definitivo, ponendo le fondamenta di una “casa”, ossia di un sistema di lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo, che sia solido e sostenibile.
Ora — ha concluso il prelato — vogliamo costruire compiutamente un “edificio” che dimostri la volontà della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano di essere un “partner” affidabile nella comunità internazionale».
(©L'Osservatore Romano 19 luglio 2012)
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