lunedì 4 giugno 2012

Vatileaks e media compiacenti. Il commento di Salvatore Izzo


Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo questo commento di Salvatore Izzo, utile a guardare la vicenda con lucidita' ed obiettivita'.
R.


Cara Raffaella,
un quotidiano ha pubblicato altri documenti vaticani e lo ha fatto nel tentativo di ridimensionare la responsabilita' di Paolo Gabriele.
Si tratta di un'operazione inaccettabile. Intanto e' evidente che le carte hanno la stessa provenienza, quindi possiamo ragionevolmente presumere che sia stato un complice di PG - che le aveva ricevute da lui prima dell'arresto - ad averle date al giornale. Questa ipotesi sembra coerente con l'affermazione di padre Lombardi che in proposito ha detto: "sono mesi che vediamo pubblicare documenti anonimi e firmati, e' evidente che chi ha recepito questa grande quantita' di testi se li gioca non con l'intenzione di fare tutto in una volta e di lasciarci tranquilli".
Inoltre, nell'articolo si prefigura un vero e proprio tentativo di ricattare il segretario particolare del Papa e il cardinale segretario di Stato. Mi sembra che con tutto cio' il giornalismo non c'entri per nulla. Qui parliamo di furti e ricatti, di operazioni mediatiche teleguidate e volte a bloccare la pulizia che Benedetto XVI ha avviato e che tanto spaventa i vecchi apparati curiali, specie quelli compromessi con padre Marcial Maciel e non solo con lui. Tra l'altro, il condizionamento psicologico che puo' aver indotto PG al tradimento evoca il controllo delle coscienze esercitato dal loro fondatore criminale sui Legionari,  e questo fa riflettere. Cosi' come fa riflettere la coincidenza tra l'offensiva dei corvi e il cammino verso la riconciliazione con i lefebvriani, che tanto disturba una parte dei fedeli e delle Gerarchie.
In ogni caso appare chiara in questa ennesima puntata di Vatileaks la volonta' di condizionare le dinamiche interne della Chiesa in nome di una trasparenza che e' solo proclamata ma non attuata da chi si nasconde nell'ombra, ed anzi nei fatti viene osteggiata da questa campagna scandalistica. Meraviglia vedere che dei giornalisti firmano un simile obbrobrio. 
E ferisce vedere che cosi' si umilia il Pontefice, facendolo apparire ostaggio di qualcuno che invece di aiutarlo lo inganna. Si', il maggiordomo ha tradito la sua fiducia, ma non gli altri che sono accanto al Papa e lo aiutano.
Personalmente non credo proprio, del resto, che in Vaticano ci siano molti altri trafficanti di documenti riservati, e questo passo incauto,  che vuole accreditare la tesi del corvo che ritorna, lo dimostra. A monte e a valle dei furti di PG sono in pochi. E non credo che facciano capo a chissa' quale potenza straniera.
A breve dovrebbero cominciare gli interrogatori formali e nei verbali ci saranno i loro nomi, aspettiamoci cortine di fumo su media compiacenti, pronti a scrivere che stiamo guardando al dito e non alla Luna. Come se non  fossero cose gravi il furto, la ricettazione e la disinformazione, il tutto ai danni del nostro Papa.
Salvatore Izzo

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Negli USA mi pare che le acque siano abbastanza agitate con Dolan che, oggettivamente, fa campagna contro Obama. In molti poi, dappertutto, non vogliono il rientro dei lefevbriani. Senza gridare ai complotti, Scola è certamente penalizzato da tutta questa caciara, mentre Bertone e Georg sembrano dei pivelli. Quando c'era il Kgb si usavano metodi spicci ora forse i servizi usano sistemi più sofisticati. Altrimenti possiamo solo pensare che tutti siano solo invidiosi di Nuzzi. Eufemia

Anonimo ha detto...

Un giornale, Repubblica, si è prestato a farsi strumento di ricatto, senza nemmeno provare a informarsi prima su chi sia il ricattatore che agisce nell'ombra e quali finalità persegua. Ha ragione Izzo, questa volta: tutto ciò non ha nulla a che vedere con il giornalismo.

Anonimo ha detto...

Il problema anonimo è che repubblica non è interessata a conoscere la verità, nel senso che è quello che più conviene che conta. I media, in genere, non sono interessati. I corvi sono considerati eroi, i mandanti idem. Quello che si vuole è gettare discredito, generare dubbi, destabilizzare. Nulla più!
Alessia

Anonimo ha detto...

Alla fine, in tutto questo bailamme, che cosa resta fino ad oggi? Il fanno nudo e crudo, certo gravissimo, che l'assistente di camera è stato trovato in possesso di un certo numero di carte riservate ("casse"... è ancora da vedere). Vediamo ora che cosa dirà, ma l'impressione è che si tratti di un pover'uomo piuttosto debole e immaturo che si è fatto usare da "qualcuno". Ora dicono che preghi molto, e speriamo che sia vero.

Questo qualcuno non è detto che sia un gran geniaccio, probabilmente si sta già accorgendo che ha fatto male i conti e che l'unico risultato di cui è stato capace è di aver fornito munizioni a certi abili mestatori molto più potenti di lui, i cui scopi sono sempre uguali.

Se si fa mente locale sulle operazioni di gossip corvaccesco alle quali alcuni giornalisti si stanno prestando, e sulle agenzie giornalistiche di provenienza, ci si accorge che il bastone tra le ruote ha degli obiettivi piuttosto precisi: 1) i colpi inferti alla lobby omo-pedofila (si può dire?), 2) la sanazione definitiva dello "scisma" lefebvriano (tra l'altro con la separazione dell'eresia che in parte vi si annida), e 3) l'inquisizione (finalmente) del Cammino neocatecumenale. In breve: la fuoriscita dalla "crisi post-conciliare" e dall'anarchismo antropocentrico e antidogmatico che tanto ha fatto la gioia dei nemici della Chiesa.

Non voglio banalizzare, so bene che è una partita di rilievo incommensurabile. Ma proprio per questo dico che hanno fatto male i conti: l'arma più potente e vincente è la nostra preghiera per il Papa e la Chiesa.