giovedì 21 giugno 2012

Il Papa riceve il Presidente del Montenegro e Bertone firma l'Accordo. Santa Sede-Israele, il nunzio: su Gerusalemme la posizione del Vaticano è molto chiara (Izzo)

PAPA: RICEVE PRESIDENTE MONTENEGRO E BERTONE FIRMA ACCORDO


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 21 giu. 


Benedetto XVI ha ricevuto oggi in Vaticano Filip Vujanovic, presidente del Montenegro, in occasione della firma di un accordo tra la Repubblica ex Jugoslava e la Santa Sede il cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato vaticano. Il documento, per la parte vaticana, e' stato firmato dal cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato che ha sottolineato come esso sia un contributo all'esercizio della liberta' religiosa di ogni singolo cittadino e delle Comunita' religiose "in un quadro legale", il che "e' condizione indispensabile per la tutela dei diritti umani in ogni latitudine del pianeta".
"Siamo persuasi - ha affermato il cardinale - che la retta applicazione di quanto e' stato pattuito andra' pure nell'interesse del Montenegro, perche' - oltre ad offrire un'immagine positiva a livello internazionale - contribuira' al superamento dei problemi ereditati dal passato, ed alla costruzione di un futuro migliore: un futuro di rispetto reciproco e di collaborazione tra le Comunita' religiose e le Autorita' civili, di piena armonia tra i popoli e le religioni del Paese". Il segretario di Stato di Papa Ratzinger, rivolgendosi direttamente al presidente Vujanovic, ha ribadito che "assolutamente non e' nelle intenzioni della Santa Sede di ricercare privilegi per la Comunita' cattolica con questo Accordo" ed ha auspicato che "l'attuazione delle disposizioni giovi alla pacifica convivenza e allo sviluppo integrale del Paese, e aiuti la Comunita' cattolica locale nell'adempimento della sua missione, a beneficio dell'intera popolazione del Montenegro".
"Il documento - afferma una nota vaticana diffusa oggi dopo lo scambio degli strumenti di ratifica - riconosce, nell'ambito civile, la personalita' giuridica pubblica della Chiesa cattolica e delle sue principali istituzioni, la liberta' e l'indipendenza nell'attivita' apostolica e nella regolamentazione delle materie di competenza specifica della Chiesa, nonche' la liberta' di culto e di azione in ambito culturale, educativo, pastorale e caritativo". "Nel corso delle cordiali conversazioni - si legge ancora nel testo diffuso dalla Sala Stampa della Santa Sede - e' stato anche rilevato come l'Accordo rappresenti uno sviluppo positivo nel consolidamento dello Stato di diritto e dei principi democratici sui quali il Montenegro vuole fondare il proprio avvenire. Inoltre, c'e' stato un fruttuoso scambio di vedute su temi di attualita' internazionale e sulla situazione regionale. In particolare e' stato confermato l'apprezzamento con cui la Santa Sede segue il cammino del Montenegro verso l'integrazione europea. Infine, e' emersa la volonta' di mantenere vivo lo spirito di collaborazione con un dialogo costruttivo su temi di interesse comune per la Chiesa e per lo Stato". 


© Copyright (AGI)


S.SEDE-ISRAELE: NUNZIO APOSTOLICO, SU GERUSALEMME POSIZIONE RESTA



Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 21 giu. 


"La posizione della Santa Sede su Gerusalemme Est e' molto chiara e non c'e' nessun cambiamento". Lo ha affermato l'arcivescovo Antonio Franco, nunzio apostolico in Israele e presso l'Autorita' Palestinese. Intervistato dalla Radio Vaticana, il presule ha ricordato che la Santa Sede ha riaffermato la sua posizione anche "nell'Accordo di Base con l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina nell'anno 2000 ed essa sara' ancora richiamata se si portera' a conclusione l'Accordo che stiamo discutendo adesso con i palestines".
Per la Santa Sede, come e' noto, Gerusalemme dovrebbe avere uno statuto speciale internazionalmente garantito: un principio che ovviamente contrasta con la situazione di fatto di Gerusalemme capitale d'Israele. Tutto questo, secondo il presule, pero', "non ha niente a che vedere con l'Accordo che si sta elaborando con Israele, perche' questo riguarda la situazione della Chiesa in Israele, soprattutto riguarda la questione fiscale e le attivita' della Chiesa in Israele". Nel testo che si sta preparando, dunque, "non c'e' - ha assicurato il nunzio - determinazione geografica, non c'e' assolutamente riferimento a edifici o ad altre localita' in Gerusalemme Est".


© Copyright  (AGI)

Nessun commento: