martedì 12 giugno 2012

Il Papa: «No alla cultura della menzogna» (Zema)


Il Papa: «No alla cultura della menzogna»


Le parole del Santo Padre, che ha inaugurato lunedì 11 giugno i lavori del Convegno diocesano, sul tema "Andate e fate discepoli, battezzando e insegnando. Riscopriamo la bellezza del battesimo" 


di Angelo Zema


Alla «cultura della menzogna che si presenta sotto la veste della verità e dell’informazione, in cui il moralismo è la maschera per confondere e creare confusione e distruzione, che cerca solo il benessere materiale e nega Dio», va detto un “no” deciso dai cristiani. Un “no” indicato dal Papa in apertura del Convegno ecclesiale diocesano, nella serata di lunedì 11 giugno, in una gremita basilica di San Giovanni in Laterano.
Proponendo “a braccio” una “lectio” sul battesimo (il testo integrale del Papa sarà sul sito appena disponibile), dopo l’indirizzo di omaggio del cardinale Vallini, Benedetto XVI ha sottolineato l’importanza e il significato del sacramento, «prima tappa della Risurrezione». E si è soffermato sulle caratteristiche del rito, composto dalla materia - l’acqua - e dalla parola, cioè le rinunce, le promesse e le invocazioni. Parole che rappresentano un «cammino di vita».
Una delle prime rinunce, quella alla seduzione del male, nella Chiesa antica era intesa come rinuncia alla “pompa del diavolo”: «Grandi spettacoli cruenti dove la crudeltà diventa divertimento, dove uccidere uomini diventa uno spettacolo». Ma, ha aggiunto il Papa, «si voleva parlare anche di un tipo di cultura, di un modo di vivere nel quale non si cerca la verità ma la sensazione, dove sotto il pretesto della verità si distruggono uomini e si vuole creare se stessi come vincitore», un’«anticultura contro Cristo e contro Dio». Una cultura «alla quale diciamo “no”».
«Conosciamo anche oggi - ha sottolineato il Santo Padre - un tipo di cultura dove non conta la verità, conta la sensazione e lo spirito di calunnia e distruzione. Una cultura che non cerca il bene, in cui il moralismo è la maschera per confondere e creare confusione e distruzione, che cerca solo il benessere materiale e nega Dio. È una cultura del male, è un dominio del male». E qui il Papa ha pronunciato il suo deciso “no” a questa cultura della menzogna, esortando a vivere nel «grande “sì” di Dio» anche con i sacrifici che comporta l’opposizione alla cultura in molte parti dominante.
Benedetto XVI ha invitato a valorizzare il significato autentico della libertà, «oggi intesa come emancipazione dalla fede cristiana», mentre «la parola “peccato” appare a molti quasi ridicola. Dio si è fatto vulnerabile fino alla morte perché ci ama». Questa emancipazione, ha osservato, è un’«apparente libertà» che «diventa schiavitù di tante dittature del tempo».
Quanto al sacramento del battesimo amministrato ai bambini, il Santo Padre ha parlato di un atto che «non è contro la libertà». «La vita stessa ci è data senza che noi possiamo scegliere, senza consenso previo, ci è donata». Nessuna imposizione, quindi. Il Battesimo va inteso come «garanzia del bene di Dio». È un sacramento che «immerge nel nome della Trinità», rende vivi e «uniti a Dio in un’unica nuova esistenza». Un’immersione in Dio che «rompe il mio isolamento», unisce agli altri e a tutta la comunità. «Dio - ha detto ancora il Pontefice - non è una realtà lontana, è con noi, c’entra nella nostra vita, è l’ambiente della nostra vita».
Ad accogliere il Papa in basilica nella prima serata del Convegno dedicato alla pastorale battesimale era stato l’inno pontificio eseguito dal Coro della diocesi di Roma diretto da monsignor Frisina. Dopo il suo intervento, la rinnovazione delle promesse battesimali con una piccola suggestiva “liturgia della luce” che ha coinvolto tutta l’assemblea. Infine, la relazione di monsignor Crispino Valenziano, di cui riferiamo a parte. Nella serata di oggi, martedì 12 giugno, sempre alle 19.30 a San Giovanni, l’intervento del cardinale vicario Agostino Vallini. La terza serata si terrà nelle prefetture.


http://www.romasette.it/modules/news/article.php?storyid=8704

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